NICCOLÒ
Mai come adesso mi sono sentito tanto provato a tal punto da sentire la necessità di dover per forza sfogare le mie ansie in modo concreto.
Una volta lasciati i suoi occhi infatti, sono corso nella villetta delle vacanze, poiché è l'unico posto dove ancora tengo l'unica cosa che ancora riesce a farmi stare in piedi.
Parcheggio, scendo dalla macchina ed apro il cancello facendolo cigolare come tutte le volte. Salgo le scale con una velocità fuori dai miei schemi e apro la porta della mia stanza preferita, sorridendo subito dopo.
Corro al pianoforte che accarezzo come fosse l'unica cosa buona che mi rimane, e in fin dei conti non ho proprio tutti i torti. Decido di aprire anche la cassa, in modo tale che il suono rimbombi ancora di più e che io possa immergermi nella più totale arte, che è quella della musica.
Per la scelta del brano non perdo troppo tempo, una delle canzoni che più riescono a farmi stare bene quando devo sfogarmi è proprio quella che ho scritto quando tutto attorno sembrava andarmi contro, ed io volevo dimostrare al mondo che si sbagliava, dimostrare a loro che si sbagliavano.
"Dimmi che cosa resta
Se vivi senza memoria
Perdo la voce, cerco la pace
Lascio che la vita viva per me"Nemmeno me ne accorgo che ho già gli occhi stracolmi di lacrime e il viso che sta andando in fiamme.
"Dimmi che cosa senti
se scopri di avere paura
Brucio i consigli, alzo il volume
L'ansia nasconde i sorrisi che ho"Strano come un semplice e banale boom di ricordi possa provocare in me queste reazioni, che viste da fuori possono sembrare esagerate ma che, per chi le ha vissute, sono comuni.
"Dimmi che cosa vedi
quando pensi al domani
Quali domande, quante risposte
Forse domani, ripeti forse"Quando ho scritto questa canzone ero in un periodo pieno di incertezze, stavo in bilico tra quello che volevo essere e quello che mi dicevano di essere. Ne sono uscito grazie ad Emma, che ha trovato e mi ha mostrato il vero lato della mia persona, quello buono, quello che mi appartiene veramente, riuscendo a non farmelo nascondere più.
Invece adesso mi ritrovo nuovamente in un periodo incerto, nel quale non so bene che cosa fare della mia vita, dopo aver commesso un errore catastrofico che difficilmente sarà riparabile, se non impossibile. Sta volta sono in bilico tra il perdono della ragazza che amo o la solitudine, e la cosa peggiore è che questo non dipende più da me.
"E vivo coi sogni appesi,
Vivo coi sogni appesi
Girano le pareti, vivo
Vivo coi sogni appesi"Sospiro pesantemente concludendo il brano senza alcuna forza. Mi accascio con la testa sulla cassa del pianoforte e solo ora, mentre mi giro verso la porta, mi accorgo di non essere più solo.
"Papà?"
"Ciao Niccolò" sorride sincero avvicinandosi di più a me.
"Come sei entrato?" cerco di cancellare tutte le tracce di un mio possibile crollo senza tener conto che, se si trova qui da anche solo metà canzone, avrà di certo sentito la mia voce rotta dal pianto e perciò non ho vie d'uscita.
"Hai lasciato la porta aperta" spiega sedendosi accanto a me sullo sgabello del pianoforte.
"Come stai?"
"Tutto bene" mi limito a dire, so benissimo che non gli interessa veramente.
"Sei sicuro? Non sembrava" cerca di rendersi gentile ai miei occhi, ma ancora non ha capito che ormai non ha più senso.
"Senti, arriva al punto, perché sei qui?" torno con il mio solito fare scorbutico di sempre. Mi ci vuole poco a mascherare i sentimenti, sono sempre stato un professionista nel mestiere.
"Non ti vedevo da un po' e..."
"Non mi freghi pà, lo avete fatto troppe volte, sia tu che la mamma, non ho più quindici anni" mi alzo di fretta e furia uscendo dalla camera e, una volta raggiunta la porta d'entrata, anche dalla casa.
Entro per la seconda volta in macchina, diretto nell'ultimo posto rimasto al quale posso fare pieno affidamento: il parchetto.
Perché tra quelle macchine, quel verde sconfinato e i lampioni in mezzo al nulla, riesco a trovare sempre quello che mi serve per staccare i piedi da terra.
***
Quando si pensa di aver perso tutto, quando non si ha più niente per cui lottare, per cui andare avanti, spesso ci si sofferma a pensare alle banalità più assurde della vita di tutti i giorni. Il cielo per esempio, un elemento così immenso. Non realizziamo mai che noi ne conosciamo soltanto una minima parte, e quando poi ce ne rendiamo conto i pensieri si sovrappongono alla ricerca di una risposta concreta, nei limiti della ragione e delle possibilità umane, che riesca a spiegare come questo fenomeno naturale sia possibile.
Risposta che non arriverà mai.
Oppure il sole. Diamo per scontato che questo ogni mattina alle cinque sorga a nord est e che tramonti a nord ovest. Ma possiamo anche solo immaginare una vita senza la luce del sole? Senza raggi che sfiorano la pelle, senza calore, solo buio e profondità.
Chi decide cosa è giusto e cosa no? Chi ha il potere di categorizzare una persona brutta o bella in base al suo aspetto fisico e non a quello interiore? Chi pensa di essere tanto grande da poter decidere di che sesso dev'essere la persona di cui ti innamorerai o ti sei innamorato? Perché il prototipo di perfezione è associato ad occhi azzurri e capelli biondi? Perché le parole a volte fanno più male di uno schiaffo in pieno viso? Per quale assurdo motivo la vita di una persona può dipendere da un'altra? Davvero non esiste un'indipendenza umana sufficiente per andare avanti anche senza di lei o senza di lui? Perché le lacrime sono salate e perché quando queste sono di dolore sono tutti accanto a te ma se invece sono di gioia non hai nessuno attorno?
Saranno le nuvole che oggi hanno una forma un po' più particolare rispetto al solito, le sigarette che stanno finendo oppure il mio cuore che si sta sgretolando pian piano.
So solo che già mi manca la quotidianità, mi manca il non aver bisogno di farmi tutti questi complessi, manca lei, che mi tirava fuori da sto vortice di domande impensabili. Mi manca, ma non posso fare più niente per farla tornare da me.SPAZIO AUTRICE
L'ultimo paragrafo è un po' fuori luogo ma mi piaceva inserirlo perché è venuto di pancia, ma con un pezzo di cuore♡
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Restami Vicino||ultimo
FanficSequel "Ho bisogno di amarti||ultimo" •tratto dalla storia• "Sai che ti dico?" le lacrime mi annebbiano la vista, ma adesso l'unica cosa che mi muove è la rabbia. "Che se è questo quello che vuoi, se davvero preferisci buttare all'aria tutto quanto...