3-Un mondo fatto per due

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Sento un brivido di freddo percorrermi da capo a piedi, allora mi rannicchio un po' di più nel lenzuolo che però rimane comunque troppo leggero perché sto ancora tremando. Con la mano cerco la presenza di Niccolò al mio fianco per potermi scaldare tra le sue braccia ma nel momento in cui tasto il materasso, non riesco a percepire nulla accanto a me. Spalanco gli occhi di scatto, e mi accorgo che appunto il suo lato del letto è ormai vuoto, non c'è nemmeno più il segno della testa sul cuscino, segno che se ne è andato già da un po'.
Nonostante questo però decido di alzarmi ugualmente alla velocità della luce, per andare a vedere se effettivamente la macchina non c'è più o se magari in una seconda ipotesi, farei ancora in tempo a salutarlo in aeroporto, altrimenti mi farò dare io un passaggio.
Nel momento esatto in cui mi affaccio però, sento squillare il telefono che segna un messaggio.
E' lui di certo.

da Moriconi♡:"Era un reato svegliarti, non fare cazzate che tanto mi sto imbarcando ora e non riusciresti comunque a vedermi. Ti scrivo appena posso"

Inutile dire che aveva già calcolato il fatto che avrei smosso il mondo intero pur di non lasciarlo partire senza salutarlo per bene, eppure l'ultimo accesso segnato per un quarto d'ora fa riesce a farmi arrendere in partenza. Già mi manca come l'aria, è qualcosa di più forte di me.
Era così naturale negli ultimi tempi svegliarmi alla mattina con un bradipo a fianco e rimanere nel letto anche solo a guardarci per ore ed ore. Fare colazione all'ora di pranzo, rimanere tra le mura di casa senza fare niente, eppure riuscire a sorridere proprio per questo. Quando basta soltanto avere accanto la persona che riesce a farti sentire viva, per andare avanti senza aver bisogno di nient'altro. E al solo pensiero che per tre mesi nulla di tutto questo sarà più possibile, mi butto da sola il morale a terra, e lo calpesto io stessa.

a Moriconi♡:"Mi manchi già"

Gli scrivo consapevole che essendo in volo, il telefono sarà in modalità aereo e che i messaggi gli arrivranno soltanto una volta atterrato. Il silenzio è l'unica cosa che regna in questa casa, adesso, non riesco più quasi a riconoscerla perché manca proprio il pezzo fondamentale, quello che riesce a renderla unica, quello che assieme a me riesce a renderla casa.

Passo in cucina e prendo una girella, giusto per mettere qualcosa tra i denti e non svenire di punto in bianco, per poi tornare in camera. Apro l'armadio e mi affretto ad indossare quelle poche cose che rimangono del guardaroba di Niccolò, una felpa blu che mi arriva a metà coscia per la precisione. Avvicino la manica al naso, inalando il suo profumo come fosse la cosa più preziosa a questo mondo.

Afferro il telefono e compongo il numero di Desirè. Ora come ora starà dormendo ma ho bisogno ugualmente di parlarle, per sfogarmi con qualcuno.

"Emma" la sua voce assonnata mi fa intendere che ci avevo preso a pieno.

"Dè" la richiamo.

"Che c'è?"

"Niccolò" dico solamente il suo nome, ed un sorriso amaro come non mai mi si forma sul volto.

"E' già partito?" si sistema sul letto, tanto che riesco a sentire il rumore delle molle del materasso.

"Non ho nemmeno fatto in tempo a salutarlo" decido anche io di sedermi sul letto. Metto il vivavoce, sfruttando il fatto di essere totalmente sola a casa, e mi sdraio rivolta verso il lato che solitamente occupa il moro.

"Che stai facendo adesso?" chiede probabilmente già immaginando.

"Niente" sussurro.

"Allora vedi di metterti a posto che stasera veniamo io e Gabri ok?"

"Davvero?"

"Non ti lascio a casa a deprimerti perchè non ti ha portata con lui, poi anche Adri e Vanessa non ci sono perciò levati dalla testa che rimarrai da sola" dice decisa.

Infatti Adriano, oltre che il migliore amico, è anche il manager personale di Niccolò sotto il punto di vista musicale mentre Vanessa è stata assunta come collaboratrice della Honiro ed ha sfruttato l'occasione per partire con il suo ragazzo. Invece io nonostante tutto non sono riuscita a convincere nessuno a portarmi con loro.

"Carbonara?" domando ricordando inevitabilmente tutti i piattoni che ci siamo fatti io e lui.

"Scordatelo, le lacrime nel piatto non le voglio" mi becca al volo ma d'altronde non mi stupisco più. Con il tempo ha imparato a conoscermi come nessuno.

"Prepara qualsiasi altra cosa, tanto Cocco è un maiale e io mi adatto"

Sento Gabriele lamentarsi in sottofondo, il che mi fa sorridere. Pensare come ci siamo conosciuti, tutto così per caso, un caso che adesso combacia con la vita reale. Se non mi fossi scontrata con quella timida ragazza dai capelli rossi quel giorno a scuola, ad oggi io con chi mi sfogherei ogni volta che ne ho la necessità? Se non avessi organizzato quella sorta di uscita tra Cocco e Dè, lei probabilmente non avrebbe mai trovato il coraggio di rivelargli i suoi sentimenti. E se Nicco non fosse stato bocciato quell'anno? Adesso sarebbe ancora tra mille ragazze e con la passione per la musica chiusa nella stanza del piano di casa sua? Oppure sarebbe riuscito a trovare un appiglio, che però non sarei io...

"Vi aspetto allora" mi metto seduta sospirando pesantemente

"Mio dio Emma non è andato la rogo, è partito per un tour in tutta italia per realizzare il suo sogno, devi essere contenta per lui" fa riferimento al mio sospiro che tutto era tranne che felice.

"Sarei potuta partire anche io" sottolineo incrociando le braccia al petto, anche se evidentemente nessuno può notarlo.

"Se ha insistito per il contrario un motivo ci sarà" le sue parole mi ricordano quelle di Niccolò.

"Non ti ci mettere anche tu con la storiella dell'impegno troppo grande perchè giuro che la carbonara al gusto lacrime te la preparo"

"Ok ok sto zitta" la sento sorridere mentre sotto posso ben udire i mugolii disconnessi di Gabriele che di sicuro si sta lamentando ancora mel pieno del sonno, giustamente.

"Adesso vi lascio alle vostre porcate" affermo quando sento anche la mia amica biscicare qualcosa di incomprensibile all'orecchio umano.

"Ciao emma" è proprio Cocco a chiudermi la chiamata in faccia, riuscendo a strapparmi un sorriso. Alla fine però ha ragione Desi, sto ingigantendo la cosa in una maniera assurda. Ma il fatto è che senza di lui mi manca la parte più importante di me.

E' un mondo fatto per due e quando non c'è l'altra metà a completarti, ti senti infinitamente vuota dentro. Dentro l'amore c'è una punta d'odio e viceversa, ed è proprio così che si va avanti, mischiando questi due fino a trovare il mix perfetto per la felicità.

SPAZIO AUTRICE
Questo capitolo è penoso ma tra un po' arriva il bello ihihih:)

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