4-Pensami un po'

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"Buonasera bellissima" Desirè seguita da Gabriele, entrano in casa mentre io tengo gentilmente aperta la porta. Li saluto entrambi con due baci sulle guance per poi avviarci tutti in cucina dove io ho ancora in elaborazione il mio risotto.

"Come stai?" azzarda a chiedermi Cocco guadagnandosi un'occhiata inceneritrice da parte di Desi.

"Bene grazie" alzo le spalle abbozzando un sorriso.

"Risotto allora?" la mia amica cerca subito di cambiare argomento per evitare di farmi ricadere nel vortice della malinconia.

"Si è l'unica cosa che so fare con la carbonara, mi ha insegnato a farlo mia nonna quando ero piccina" ricordo ancora tutti i pomeriggi passati assieme a lei, a ridere e scherzare all'insaputa di papà, combinare pasticci per poi sistemare tutto in tempo prima del suo arrivo. È stata la mia compagna di vita per anni, mia complice in ogni cosa e mi manca da morire.

"Quant'è che non la senti?" nota che sono con la testa tra le nuvole, persa tra mille pensieri.

"Saranno mesi" sparo un tempo indeterminato, mescolando per l'ennesima volta il cibo nella pentola.

"Magari sfrutti l'occasione che sei a casa da sola e ti ci portiamo noi, che dici?" mi posa una mano sulla spalla sorridendo a malapena mentre io mi volto nella sua direzione con aria sognante.

"Davvero?" chiedo incredula.

"E certo" ride di nuovo. Allora lascio il mestolo nella pentola e mi affretto ad abbracciarla forte per ringraziarla.

"Ora però spegni il fuoco che altrimenti mangiamo l'acqua" mi riporta alla realtà, allora prendo la pentola e verso il riso nei piatti rispettivi. Un rumore proveniente dal salone però non mi fa quasi cadere il tutto dalle mani. Riesco per fortuna ad appoggiare le cose sul tavolo per poi correre dal cellulare, convinta che si tratti di un suo messaggio, finalmente.

Ultimopeterpan ha aggiunto qualcosa alla sua storia

Clicco sulla notifica e mi appare un video girato proprio fuori dallo stadio dove oggi si svolgerà la prima data. Proprio lì ci sono già file incontrollate di gente ad aspettare l'apertura dei cancelli e lui passa tranquillamente in macchina, salutandoli con la mano.
Mi scappa un sorriso nel sentirlo così felice.

"È lui?" annuisco frettolosa per poi correre su whatsapp alla ricerca di un suo messaggio. Entro nella chat ma, nonostante l'ultimo accesso ora sia segnato a qualche minuto fa, ancora non mi ha scritto niente di niente.

"Ti scrivo appena posso" rileggo con un filo di voce l'ultima frase del suo messaggio di questa mattina, lasciando trasparire l'amarezza che ho nella voce.

"Ha avuto il tempo di fare una storia e non di rispondere a me" rifletto, accorgendomi poi di aver dato voce ai miei pensieri.

"Di sicuro non l'ha fatto apposta, sarà preso da mille altre cose non oso immaginare" cerca di giustificarlo il suo amico, cercando di convincere anche me.

"Lo spero" torno in cucina portando il telefono con me. I ragazzi si sono già seduti a mangiare mentre io sto ancora mezza frastornata.

"Emma stai ascoltando?"

"Che cosa?" scuoto la testa tornando con gli occhi puntati su di loro, che mi guardano impietriti.

"Ti fa proprio male stare senza Niccolò oh" afferma Desi mettendo in bocca un'altra forchetta.

"Hai scoperto l'acqua calda" mi alzo da tavola buttando nel cestino quello che rimaneva nel mio piatto e che proprio non riesco a finire di mangiare.

"Secondo me dovresti andare via" se ne esce dal nulla affiancandomi al lavandino.

"In che senso?" chiedo senza capire dove vuole andare a parare.

"Che se stai qui altri tre mesi in questa casa, nella quale non sei mai stata nemmeno una volta senza di lui, non farai altro che pensarci e ripensarci e poi starai più male di quando non ci stai già" parla mentre gentilmente mi aiuta a sparecchiare portando i piatti nella lavastoviglie.

"Potresti andare da tuo padre, sono certa che gli farà solo piacere riaverti con sè per un po' di tempo" sorride ricordando probabilmente tutti gli aneddoti che inevitabilmente ha nei suoi ricordi in compagnia di mio padre. Fin dall'inizio della nostra amicizia lei ha sempre avuto un debole per lui, poi con il passare degli anni hanno veramente legato in una maniera incondizionata, tanto che mio padre adesso la considera come una figlia.

"No, resto qui" scuoto la testa in negazione.

"Però pensaci, secondo me è la cosa migliore da fare adesso" ammette sincera, mentre io le sorrido soltanto. La suoneria del mio cellulare interrompe questo momento. Rivolgo uno sguardo a Desirè per poi leggere il nome sullo schermo impaziente.

Chiamata in arrivo da Moriconi♡

"Niccolò" annuncio ad entrambi mentre io rimango a fissare il telefono.

"Che aspetti? Rispondi cretina!" mi avvicina l'apparecchio al viso e allora mi risveglio.

"Amore" rispondo.

"Emma" nel sentire la sua voce mi rilasso sulla sedia, cacciando un sospiro.

"Come stai?" sorrido rendendomi conto che però lui non può vedermi.

"Tra mezz'ora comincia" lo sento distaccato, mentre cerco di riconoscere qualcuna delle mille voci che ci sono sotto la sua.

"Andrai alla grande"

"Tu che fai?"

"Sono venuti Desi e Cocco a farmi compagnia, abbiamo finito ora di mangiare" li guardo con la coda dell'occhio mentre ridono per un motivo a me sconosciuto.

"La casa è vuota senza di te" aggiungo sentendo il silenzio dalla sua parte.

"Non dire così"

"È la verità" ammetto solamente non ricevendo alcuna risposta.

"Nicco ci sei?" lo richiamo dopo qualche secondo passato in silenzio totale.

"Si, scusami ora devo andare mi stanno chiamando" lo sento parlare di fretta mentre le voci che c'erano prima di sfondo alla sua si fanno sempre più vicine e più forti.

"Ti amo" sussurro, ma non credo abbia fatto in tempo a sentirlo dato che vengo accompagnata da un bip ripetitivo, segno che ha attaccato.

"Allora, vedi che sta bene?" mi spintona dalla spalla Desirè per cercare di scherzare.

"Era un po' strano" affermo contorcendo il naso all'insù.

"In che senso strano?" si mette comoda sulla sedia.

"Stava dietro le quinte, suppongo dai rumori, però era come quasi incazzato. Cioè mi ha appesa subito" dico ciò che penso senza rendermi conto che forse sto un pochino esagerando.

"Insomma, non mi ha nemmeno ..."

"Tu e le tue paranoie del cazzo. Se fosse come dici tu nemmeno gli sarebbe passato per la testa di chiamarti." mi zittisce prima che io possa dire qualche cosa di troppo.

Mi avvicino alla finestra aperta, osservando insistentemente una Stella che brilla in particolar modo più delle altre. Lascio che il vento mi scompigli i capelli mentre io chiudo gli occhi a quella sensazione.
Pensami un po', nella nostra canzone...

SPAZIO AUTRICE
Che dite?
Io sono sincera, non so che mi succede ma trovo i capitoli taaanto noiosi quindi se lo avete notato anche voi un pochino, vi prego di dirmelo così vedo di sistemarmi.

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