Biondino

733 41 17
                                    

-Ci si innamora non della persona perfetta, ma vedendo le imperfezioni in una persona imperfetta-

L: " Ti stavo guardando perché mangi la pasta in un modo strano" cercare di negare l'inevitabile è impossibile...lui mi ha visto mentre lo guardavo.
T: " Adesso c'è anche un manuale su come mangiare una cazzo di pasta?"
Alzo il sopracciglio sorpreso dalla sua schiettezza.
Mi conosce da mezz'ora e già pretendeva di urlarmi addosso?.
G: " Tancredi, quanto è vero dio che se non chiudi la bocca ti ammazzo"
T: " E adesso cosa centro io? Lo sai che mi da fastidio" Le sue guance stanno assumendo un colorito rossastro e non penso sia per il freddo .
D: " Ehi, Ehi...adesso basta" sbotta facendomi distogliere gli occhi da quelli da Tancredi.

Diego ha portato silenzio a tavola e questa cosa mi fa sentire in imbarazzo , in più ho gli occhi del biondino che mi fissano costantemente.
L: " Allora..." incomincio, sentendomi la gola improvvisamente secca "Come vi siete conosciuti tu e Diego?" Rivolgo la mia domanda a Gian, ovviamente.
G: " Ci siamo conosciuti al mio compleanno, circa due settimane fa" beve un sorso d'acqua e sorride leggermente. "Diego ci ha parlato di te, sei esattamente come ti immaginavo"
Rido, perché chissà cosa gli avrà detto di me.
Poi spalanco gli occhi terrorizzato.
E se gli avesse detto che sono gay?

Inizio a sudare freddo finché non sento qualcosa sfiorarmi il braccio.
È Diego, sa esattamente cosa sto pensando e scuote la testa leggermente.
Tiro un sospiro di sollievo e riprendo a mangiare il mio piatto di pasta.
Non avrei dovuto dubitare di lui, è il mio migliore amico e mi conosce come le sue tasche.

D : " Direi che c'è un ottima intesa fra di voi...mi fa piacere" Guardo Tancredi e lui fa lo stesso.
T " Mi stai sulle palle ma cercherò di tollerarti" rispose serio, senza neanche un sorriso per rendere quella frase più sopportabile.
Gli faccio il dito medio per dimostrarmi indifferente.
Mi pesano le sue parole, mi fanno sentire insicuro e io odio sentirmi così.
D: " Va beh, che ne dite se giochiamo alla play?" Propone il mio migliore amico vedendomi in difficolta.
G: " Certo"
T: " Tanto vi straccio sicuramente" alzo gli occhi al cielo e mi alzo dalla sedia.
G: " Vieni Lele?" Scuoto la testa. L:"Andate pure"
Non ho voglia di stare con loro a giocare davanti alla tv per ore, così sparecchio la tavola e inizio a lavare i piatti,
dimenticandomi completamente del tempo che passa, finché non sento il mio nome venir chiamato da Diego.

D: " Le?" mi giro verso di lui con ancora la spugna in mano.
Vedo Gianmarco che si sta infilando il giubbotto.
Mi asciugo le mani e mi dirgo verso di lui.
L: " È stato un piacere averti conosciuto, spero di rivederti presto" tiro fuori un sorriso sincero perché con lui, alla fine, mi sono trovato bene.
G: " Stavamo parlando proprio di questo..." alzo il sopracciglio confuso.
G: " Sabato ci sta il compleanno di Zoe e stavamo pensando di andarci insieme" mi rivela e i miei occhi si illuminano.
L: " Conoscete Zoza?"
G: " Certo, sono il suo migliore amico"
Questa si che è una scoperta davvero interessante.
Zoe mi ha sempre confessato di avere una cotta per il suo migliore amico ma mai mi immaginavo che fosse lui.
D: " Quindi Lelo?" Mi domanda, vedendomi sovrapensiero.
Non ho problemi se vengono con noi, ma mi importa il fatto che ci sarà quella testa di cazzo che si sta infilando il cappello.
L: " Va bene, per me..." alzo leggermente la voce sull'ultima frase per farmi sentire da Tancredi.
Lui se ne accorge e alza lo sguardo dal telefono.
T: " Si, si va bene...l'importante è che ci sia Martina e l'alcool" mi guarda per qualche secondo per poi tornare a fissare quello stupido cellulare.
Alzo gli occhi al cielo, perché è l'unica cosa che posso fare.

G: " Va bene, noi andiamo... È stato un piacere Lele, ci vediamo sabato" abbraccia Diego e poi me.
Con la coda dell'occhio vedo Tancredi avvicinarsi.
È adesso? Che cavolo faccio?
T: " Ciao Emanuele, ci vediamo sabato" ghigna divertito.
L: " Non vedi l'ora di rivedermi vero?"
T: " Ti piacerebbe..." ammicca verso di me, come per prendermi per il culo.

Sento Gian sbuffare e trascinarlo fuori.
Diego li saluta un'altra volta per poi chiudere la porta.
Io appoggio la schiena contro il muro, un po' intontito dalla serata.
Lui mi ha letteralmente destabilizzato.
Non provavo una cosa del genere da tempo e ho fottutamente paura di quello che potrebbe succedere.

D: " Lo sapevo che non dovevo fartelo conoscere"

Spazio autrice:
Ecco il secondo capitolo💞.
Cercherò di pubblicare ogni giorno, così da non farvi aspettare troppo🙃.

-Irene🍀

Baciamoci e facciamo l'errore dell'anno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora