Emozioni

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Dolore.
Stato o motivo di sofferenza spirituale, specialmente se provocata da una realtà ineluttabile che colpisce o condiziona duramente il corso della vita.

Rabbia.
Irritazione violenta, spesso incontrollata, provocata da gravi offese, contrarietà o delusioni, oppure sorda e contenuta, dovuta a sdegno o dispetto, senso d'impotenza o anche invidia.

Paura.
Stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo.
Quella sorta di arditezza temeraria e quasi disperata che talvolta nasce per istinto di una conversazione.

Questo è quello che dice internet.
Sono soltanto un accenno di quello che in realtà si prova davvero.
Quello che io provo davvero, quello che sto sentendo in questo momento che sono sdraiato sul mio letto a fissare il soffitto bianco della mia camera.

Il dolore regna nella mia testa, nel mio cuore, nel mio corpo.
Non capisci il vero significato fino a quando non lo provi per la prima volta.
Da bambino pensavo che il dolore fosse quando mi sbucciavo le ginocchia mentre ero sullo skate.
Mi bruciavano e scoppiavo a piangere per il troppo...dolore.
Ma il dolore mentale non si può paragonare a ciò.
Ti scava un buco nel petto che ti lascia senza fiato e pensi di star morendo lentamente.
Il tuo cervello si spegne, smette di ragionare lucidamente e capisci che non c'è via d'uscita.
Ma non ne parli con nessuno.
E come se fossi geloso di questo sentimento e non lo volessi condividere con il mondo.

Si fa posto la rabbia, quella che ha sempre fatto parte di me.
Inizi a incolpare te stesso per essere stato così stupido per esserti affezionato ad una persona che conosci da poco.
Ti maledici dentro e inizi a urlare, prendere a calci la tua stessa mente per ciò che hai combinato.
Ma tutto sempre in silenzio, senza che nessuno se ne accorga, perché non vuoi condividere le tue stupide paranoie con qualcuno che non può capire.

E infine, quella che temo di più...la paura.
Pensavo di non aver paura di niente e prendevo sempre in giro chi la temeva.
Ma la paura non viaggia mai da sola.
Non si ha mai paura della paura stessa, si ha timore di qualcosa o qualcuno.
Ed io ho scoperto di aver paura di innamorarmi.
Ho paura dell'amore, di quel fottuto sentimento che ho sempre tenuto lontano dalla mia corazza.
Non ho bisogno dell'amore, è per i ragazzini stupidi che credono alla teoria del filo rosso.
Ma poi è arrivato lui.
Con quel maledetto sorriso che incanterebbe tutti se volesse, quei occhi che non si capisce se sono marroni o verdi, il suo corpo perfetto anche se non gli piace perché pensa che sia troppo grasso.
Con la sua voce quasi melodiosa che non smetto mai di ascoltare, anche quando lo stuzzicavo dicendogli che non dovrebbe parlare così tanto.
Con la sua mania di abbracciare o accarezzare chiunque li capiti sotto il naso, e lo odio perché vorrei che io fossi l'unica persona che vorrebbe abbracciare per tutta la vita.

L'ho baciato, e cavolo lo farei altre mille volte solo per sentire le sue soffici labbra sulle mie, ma mi sono messo nei casini.
Sono entrato in un circolo vizioso e sarà davvero difficile uscirci.
L'amore è per le persone coraggiose, per chi ha le palle di affrontarlo a petto duro e non ha paura di rimanere scottati.

Io sono la vittima e Lele è il fuoco che mi ha abbagliato dalla prima volta, con cui ho provato i veri sentimenti, anche se hanno fatto male.
E non posso lasciarlo...non ora che mi sento così coraggioso.

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POV LELE

Un fiocco di neve si posa sul mio naso facendomi ridere leggermente.
Allungo la mano e ne prendo un altro, ed un altro ancora finché no ho il guanto zuppo d'acqua.
Mi siedo sul prato bianco, appoggiando il mento sulle ginocchia e mi godo il silenzio.
Non sono stati giorni facili.
Mi manca molto, questo non lo posso nascondere, ma non posso fidarmi di lui.
Ha ferito una persona e nessuno può garantirmi che non lo faccia di nuovo.

Baciamoci e facciamo l'errore dell'anno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora