Tu che ci fai qui?

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- Sei tutto quello che non mi aspettavo-

Da quella sera il tempo è trascorso troppo velocemente, e non ho fatto altro se non pensare a Tancredi.
Il mio cervello spiaccicava la sua faccia ovunque, come se in un certo senso lui fosse lì.
Se facevo colazione, immaginavo che ci fosse lui con me. Oppure mentre guardavo un film mi sentivo come se la sua testa fosse appoggiata al mio petto.
Anche adesso, che sono in accappatoio davanti al mio armadio, ho come la sensazione di avercelo al mio fianco.
E non è assolutamente normale, per niente.

Sono da solo a casa, perché Diego ha preferito andare dalla sua ragazza piuttosto che aiutarmi,ovviamente.
Ha promesso che sarebbe venuto qualche minuto prima di partire, giusto per rassicurami.

La festa inizia alle otto meno un quarto e l'orologio segna le sette e mezza.
Sbuffo rumorosamente e mi passo la mano tra i capelli nervoso.
Prendo il telefono e lo chiamo, cercando di calmarmi.
Come al solito quello stronzo non risponde, così mi levo l'asciugamano e mi infilo i boxer.

Mi sto torturando il labbro inferiore dall'ansia, ma come al solito non ho idea di cosa indossare.
Uscirò nudo, ho deciso.
Almeno non passerò inosservato di certo...voglio che tutti mi notano o voglio che solo una persona mi guardi?
Mi prendo la testa tra le mani esausto.
Perché cazzo sto facendo questi pensieri su una persona palesemente etero?

Sento il campanello trillare e sorrido istintivamente.
Lo sapevo, non mi abbandonerebbe mai Diego.
Mi dirigo verso la porta, già pronto per fargli una ramanzina.
L: "No, ma fai pure con cal-" mi blocco all'istante vedendo la figura davanti a me.
T: " Beh?" Mi domanda con un sorriso, come se la situazione fosse normale.
Scioccato, gli sbatto la porta in faccia e corro in camera mia.
Perché cavolo Tancredi è davanti alla porta di casa mia?
Come cavolo è entrato dalla portone principale?
Ho ottocento domande in testa che mi stanno torturando il cervello.
T: " hai i riflessi di un bradipo lo sai?"apre la porta di camera mia e si appoggia allo stipite di essa.
Ho un macigno nel petto così grande che ho pura che possa esplodermi da un momento all'altro.
L: " M-mi puoi spiegare perché cazzo sei qui?" domando incazzato.
Mi squadra dall'alto verso il basso divertito.
T: " Diego" confessa.
Chiudo gli occhi per cercare di trattenere la rabbia. Gli do le spalle, per evitare di incontrare il suo sguardo.
Perché Diego gli ha detto di venire? E sopratutto...perché Tancredi è venuto qui, da me?
T: " Emanuele?" Mi richiama. Il mio nome pronunciato da lui mi fa un certo effetto.
Mi volto. L: "Che?"
Si morde il labbro cercando di trattene una risata.
T: " Se ti vesti possiamo anche andare, visto che siamo in ritardo"
Spalanco gli occhi terrorizzato e controllo l'ora dal telefono.
L: " cazzo" impreco, correndo verso il mio armadio. Prendo dei skinny jeans neri e li infilo velocemente.
Di sfuggita mi accorgo del suo sorrisetto sulla sua faccia e non posso fare a meno di mandarlo a fanculo.
Mi abbottono una camicia bianca e sopra indosso un maglioncino color crema.
L: " Credo di essere pronto" esco dalla stanza, oltrepassandolo, e mi posiziono davanti allo specchio.
Prima che possa pensare qualsiasi cosa, Tancredi si posizione dietro di me.

T: " Sei bello Lele" mormora a pochi centimetri dal mio orecchio.
Mi sistema accuratamente i capelli, rendendoli più presentabili.
Guardo l'immagine attraverso lo specchio e l'unica cosa che noto è la mia espressione perplessa.
Lui, forse accorgendosi della mia faccia, fa qualche passo indietro.
T: " Adesso andiamo, non voglio perdermi la festa per colpa tua" senza neanche darmi il tempo di replicare, apre la porta e scende le scale.
Ah ecco, mi stavo già preoccupando che fosse diventato gentile.
L: " Certo, stronzo" sussurro.
Prendo il portafoglio, il mio cappotto nero e finalmente esco di casa.
Spero davvero che Tancredi non se ne sia andato davvero, altrimenti non glielo perdonerei.
Ma le mie insicurezze svaniscono quando lo vedo appoggiato ad una Jeep Renegade rossa, mentre fuma una sigaretta.
I pantaloni neri sono leggermente risvoltati sulle caviglie dove si possono intravedere le calze nere.
Sopra ha una camicia bianca con sopra un maglione smanicato rosso.

E non posso non pensare che sia bellissimo.

Spazio autrice:
Eccomi con un altro capitolo per voi💕
Per sbaglio ho cliccato il tasto pubblica ma il capitolo non era ancora pronto.
Siate liberi di commentare,io vi leggo volentieri.

-Irene🍀

Baciamoci e facciamo l'errore dell'anno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora