- Could we nevere be enough?
POV LELE:
Tre settimane.
È da tre settimane che sono a Roma e non è cambiato nulla.
Non dovrei provare niente.
Non dopo che il nulla si era insinuato tra di noi in quella stanzetta d'ospedale.
Eppure, mi manca come l'aria.Entro in bagno e mi faccio la seconda doccia bollente del giorno, dando fuoco ai ricordi delle persona gelida che mi si è scagliata addosso. Con il rasoio elettrico tolgo ogni traccia di barba dal viso, scoprendo le linee incavate che dagli zigomi si tuffano nelle guance, definendo i contorni e i tratti del volto scolpito. Passo una mano di gel tra i capelli, lasciandoli asciugare normalmente e metto gli occhiali da sole sperando di attenuare la presenza delle occhiaie rosse che fanno sembrare i miei occhi stanchi, ancora più stravolti.
Occhi di chi sta per piangere, ma sa che non può permetterselo.
Rimango a fissare l'interno dell'armadio alla ricerca di qualcosa che mi fa sentire forte, sicuro e confortante.
Ma ogni giorno sembra che nessun capo d'abbigliamento vada bene per la mia situazione.
E mi viene voglia di urlare al mondo di andarsi a fare fottere perché è stato troppo crudele con me.
Ma non lo faccio mai.A: " Tesoro perché sei in piedi davanti all'armadio con gli occhiali da sole addosso?"
Eccola...la mia ragione per cui non urlo mai.
La mia mamma.
Con i suoi capelli biondi, il suo rossetto rosso appiccicoso che da piccolo odiavo perché mi lasciava il suo marchio sulle guance, gli occhi stanchi.
Stanchi di vedere suo figlio consumarsi giorno dopo giorno e non poter fare nulla per salvarlo.L: " Sto solo..." prendo un respiro profondo " cercando di sopravvivere" mormoro sedendomi ai piedi del letto.
Alzo lo sguardo verso di lei che mi sta sorridendo e si siede di fianco a me.
A: " Cosa ti succede tesoro? Sento il suono del cuore spezzato da qua"
La sua mano calda sfiora la mia guancia, raccoglie il mio dolore e ne porta un po' con se per farmi capire che lei c'è.
Nonostante tutto.L: " Tancredi" chiudo gli occhi perché solamente pronunciando il suo nome il vuoto nel petto aumenta a dismisura.
A: " Ti ha lasciato da solo?" Domanda asciugando la lacrima sul mio viso.
L: " Mi ha spezzato il cuore mamma. Io lo amo e lui mi ha spezzato il cuore" apro le palpebre.
Gli occhi bruciano. Il mio cuore brucia. Il mio corpo sta bruciando proprio adesso.A: " Ascoltami un attimo tesoro" prende con entrambe le sue mani il mio viso e avvicina la sua fronte con la mia " Non dovrei dirtelo perché lui pensava che facendo questa cosa sarebbe stato meglio per te ma non posso resistere un altro minuto vedendoti così" sgrano gli occhi e mi allontano dal suo viso.
L: " Cosa vuoi dire mamma?"
A: " Mi prometti che dopo che ti avrò raccontato non lo ucciderai?"
L: " Ma di chi stai parlando?" Domando impaziente.
A: " Diego"
Diego? E ora che cosa cavolo centra il mio migliore amico?
A: " Lo so che sembra strano ma tu ascoltami e mi devi promettere che non lo ammazzerai" avvicina di nuovo il suo viso al mio.
La sua voce è pacata. Sembra calma eppure lo so che quello che mi starà per dire non è nulla di positivo.
Annuisco.A: " Bene" prende le mie mani e se porta in grembo.
Espira e inspira rumorosamente.
" È successo tre settimane fa, quando tu eri in treno per arrivare qui...""Diego, tesoro come stai?" Inforno la teglia di arrosto e giro la manovella su 200°
" Ciao Antonella, sto bene ma ti devo dire una cosa importante" la sua voce è seria.
Mi fa quasi paura e immediatamente il mio pensiero va al mio bambino.
"Che cosa succede? Lele sta male?"
" Nono Lele sta..." sbuffa rumorosamente " bene diciamo, ma sta per venire lì a Roma"
Corrugo la fronte " a Roma? Diego dimmi cosa sta succedendo"
Lo sento bisbigliare con qualcuno, un fruscio e poi finanalmente la sua voce
" Non ho molto tempo mamma ma cercherò di essere il più chiaro possibile.
Tancredi è in ospedale, gli è appena stata diagnosticata la Leucemia linfoblastia cronica."
" Oddio..." mi copro la mano con la bocca.
" Lele ora è con lui, stanno parlando ma Tancredi non gli dirà che ha una malattia.
Gli ho consigliato di mentirgli, di dirgli che non vuole più avere a che fare con lui.
Gli spezzerà il cuore ma almeno..."
" aspetta, aspetta un secondo." Lo interrompo "Non gli dirà della malattia?"
" No, certo che no"
" Diego non puoi permetterti di decidere per Tancredi. Quello che hai fatto è assolutamente il contrario di quello che dovevi fare. Ti sei messo nei panni di Lele? Come reagiresti se l'amore della tua vita ti dicesse che non conti nulla in un lettino di un ospedale?"
Silenzio, sento solo silenzio e capisco di aver fatto centro.
" Non posso più tornare indieto"
" Diego aspetta" cerco di interromperlo ma lui mi stoppa
" non dirgli nulla, soffrirà ma almeno non lo vedrà morire" e detto ciò la sua voce si interrompe.A: " Questa è la fine" mi accarezza la mano " Non prendertela con lui tesoro, pensava di fare la cosa giusta"
Alzo gli occhi verso i suoi.
La cosa giusta.
Perché ha deciso lui che cosa era giusto e che cosa era sbagliato?
Perché Diego? Sei il mio migliore amico...perché mi hai privato dell'amore?
Mi hai risparmiato del dolore provocandomene dell'altro.A: " Adesso sai la verità"
Già, adesso so...
Ma la verità non è sempre positiva.
La verità è come una meteora che si porta dietro una scia di frammenti che colpiscono e distruggono con una forza e una violenza molto più devastante della meteora stessa.
La verità è implacabile, non si cura degli anni passati, di quelli a venire e della polvere che si accumula sui ricordi e sulla vita stessa.L: " Devo tornare a Milano mamma, devo vedere Tancredi e non lasciarlo più" mi lazo in piedi e velocemente metto i pochi vestiti che mi ero portato nel mio borsone.
A: " Forse dovresti prima chiamare D..." comincia ma alzo la mano verso la sua bocca.
L: " No, ho già sprecato due settimane e non posso aspettare oltre" corro verso la cucina e prendo qualche merendina.Mentre lei mi acquista un biglietto per tornare da Tancredi, io ricevo una telefonata da un numero sconosciuto.
La chiamata arriva da Milano.
Sono titubante dal rispondere perché non so chi sia ma alla fine clicco sul tasto verde.L: " Pronto chi parla?"
X: " Salve mi chiamo Sofia, lei è Lele?"Spazio autrice
Eyo, eccomi tornata :)- Irene🍀
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Baciamoci e facciamo l'errore dell'anno.
RomansaStoria sui Tankele, accenni Gianego. Lele incontrerà Tancredi per la prima volta ad una cena. Da subito non si sopportano ma forse dall'odio può nascere qualcosa? O ci sarà qualcosa che li ostacolerà a tal punto di dividere le loro strade? Storia mi...