-Just stop your crying it's sign of the time-
Tancredi ha finalmente abbandonato il mondo dei vivi per volare verso il pianeta dei morti.
Le sue ali hanno preso vita, sono spuntate sulla sua schiena e lo hanno portato via.
Via da me, per sempre.
La barella lascia quella stanza che ho odiato e sto odiando adesso perché sta portando via l'amore della mia vita.
Il suo braccio ricade fuori dal lenzuolo come se stesse cercando di fuori uscire.
Mi sfiora la gamba e anche se è coperta dai jeans sento lo stesso il suo tocco.
Quel tocco che mi fa venire i brividi ogni volta e adesso non potrò mai più avere.Perché amore mio mi hai fatto questo?
È colpa mia vero?
Io non ti volevo abbandonare te lo giuro.
Ti pensavo tutte le sere per paura che ti dimenticassi e il giorno vivevo al ricordo delle tue mani su di me.
Perché hai ascoltato Diego amore mio? Avevi paura che me ne sarei andato da te?
Non ti avrei mai abbandonato perché tu sei tutto ciò che ho, o meglio avevo.Una mano calda si appoggia sulla mia spalla.
Percorre tutto il braccio e si ferma a pizzicarmi le guance.
Sbatto le palpebre un paio di volte e afferro quella mano per spingerla più lontano da me.
Mi giro lentamente e come mi immaginavo c'è lui davanti a me.
Gli occhi colmi di lacrime mi fissano spaventato.
Cerca di nascondere il tremolio alle mani.D: " Lele ti prego perdonami, io non..." incomincia ma lo zittisco.
L: " Solo una domanda ti farò e dopo di che non ti parlerò più per il resto della mia vita." Prendo un respiro profondo.
Le lacrime non hanno neanche più la forza di scendere ormai " Perché Diego?...solo questo".
Rimane esterrefatto.
Non risponde, abbassa solo il capo.
Colgo quella occasione per avvicinarmi al suo orecchio.
L: " Non era tuo diritto. Mi hai tolto la cosa più importante della mia vita e tu adesso non sei niente per me"
Gli alzo il mento.
Ha il viso bagnato ma non mi importa di quanto possa essere distrutto, lui non può capire il mio di dolore.Gli abbandono li, come loro hanno fatto con me e torno dove tutto ha avuto inizio.
Dove l'ho incontrato per la prima volta e dove mi sono innamorato di lui.
Quella camera, quella dove Tancredi ha lasciato traccia di sé sparpagliate ovunque, alcune visibili e altre invisibili ma comunque talmente egualmente tangibili che a volte io mi trovavo a chiedermi se non fosse davvero lì. Oppure si trattava solo di segni lasciati dal fantasma del ricordo.Come anche quei timbri invisibili che le sue mani calde avevano lasciato sulla mia pelle, come resti con la forma delle sue promesse di esserci, di salvarmi, di cadere e rialzarmi con se. La promessa di sceglierlo sempre e comunque, nonostante tutto. La promessa di amarmi follemente in ogni singolo istante. La promessa di consumarci a vicenda, come si consumano stoppino e cera di una candela lasciata accesa una notte intera.
come la prima volta che abbiamo fatto l'amore, con parole piene d'amore e di devozione alternate al suono dei nostri gemiti, alla frizione dei nostri movimenti sincronizzati, agli spasmi e alle urla.Semplicemente casa, ma ora non sarebbe stata più la stessa.
Nemmeno io sarei stato più lo stessoTre mesi dopo
I raggi del sole attraversano la finestra e ricadono sul mio viso ancora assonnato.
Sono le nove del mattino e come ogni giorno la mia giornata finisce ed inizia allo stesso modo.
Pensando a lui.
È passato del tempo ma la ferita è ancora fresca e credo che non si rimarginerà mai più.
Non sono andato al suo funerale, non ho avuto coraggio di incontrare i suoi genitori e nemmeno tutti i miei amici per fingere che stessi bene quando in realtà ero sull'orlo di farla finita con la mia vita.
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Baciamoci e facciamo l'errore dell'anno.
Storie d'amoreStoria sui Tankele, accenni Gianego. Lele incontrerà Tancredi per la prima volta ad una cena. Da subito non si sopportano ma forse dall'odio può nascere qualcosa? O ci sarà qualcosa che li ostacolerà a tal punto di dividere le loro strade? Storia mi...