22)-Lᴏᴠᴇ-

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⚠️ Leggete lo "Spazio Autrice" ⚠️

Essere un Mafioso non era di certo uno dei vari stili di vita che avresti voluto fare, ma effettivamente era quello più movimentato...

In Stray Kids.

_-~°~-_

Boom

Uno dei tanti colpi di pistola attirò la tua attenzione e, appena qualche secondo dopo, un dolore indescrivibile ti colpì la gamba destra.

Quando abbassasti lo sguardo, quasi non urlasti. Quel proiettile ti aveva colpita alla gamba, fortunatamente l'aveva solo sfiorata, ma sicuramente ci avrebbe messo un pò per cicatrizzarsi.

Ti poggiasti al muro dietro di te e cercasti di regolarizzare il respiro. Guardasti quanti colpi ti rimanevano nella tua Glock 45.

«Okay» sospirasti «Tredici colpi e poi sono fottuta».

«[Y/N]!» urlò Minho.

Ti girasti verso la sua direzione e lo vedesti correre verso di te: sguardo attento, fiato corto, braccio teso verso i nemici e pronto a sparare.

Si accovacciò accanto a te «Woojin ti aspetta fuori, ce la fai?» ti chiese guardando preoccupato la ferite.

Tu annuisti «Si... Credo di farcela» in tutto ciò avevi ancora il fiatone.

Ti poggiasti al muro con le mani e cercasti di alzarti, anche con l'aiuto di Minho.

Velocemente ricaricasti la pistola e inziasti a correre verso il Van anti proiettile che si trovava fuori dalla struttura.

Nel tuo cammino ponesti fine alla vita di otto persone, ciò significava che ti mancavano solo cinque colpi.

Man mano il sangue scendeva dalla tua gamba e ciò significava che tra poco le forze ti sarebbero venute a mancare.

Come se fosse una visione divina, a pochi metri da te c'era il Van.

Appena Woojin ti vide, scese dalla vettura e ti aprì lo sportello dietro, ti spinse al suo interno e subito dopo chiuse lo sportellone.

Quando tornò al posto del guidatore si girò verso di te preoccupato «Che cazzo hai fatto?».

Ti mettessi seduta su uno dei seggiolini laterali e stendesti la gamba ferita, mugugnasti dal dolore e buttasti la testa indietro «Mi hanno sparata» sussurrasti.

Dopo neanche dieci secondi, il portellone si aprì e tu puntasti la pistola verso un potenziale intruso.

Quando la figura entrò e il portellone si richiuse, essa alzò le mani «Sono io tigre» si lamentò.

Sospirasti quando vedesti i tratti familiari del tuo agazzo «Amore».

Lui si inginocchiò dinanzi a te e ti baciò «Tesoro fa male?» chiese guardando la gamba.

Tu gli sorridesti «Se penso a te non faccio caso al dolore».

Neanche fece caso alla tua frase sdolcinata, si strappò un lembo della maglia e lo premette con veemenza sulla tua ferita.

Al ché tu mugugnasti dal dolore «Lo so, fa male, ma devo fermare l'emorragia» si giustificò.

Tu lo guardasti male «Cazzo se ti uccido quando torniamo a casa».

Lui mi sorrise e poi mi stampò un bacio sulle labbra «Solo dopo avermi fatto un pompino».

Ridacchiasti «Ah ma sta zitto!» gli colpisti la spalla.

𝐎𝐧𝐞𝐒𝐡𝐨𝐭 ¦-¦-¦ 𝑌𝑎𝑛𝑔 𝐽𝑒𝑜𝑛𝑔𝑖𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora