𝐎𝐧𝐞𝐒𝐡𝐨𝐭 ¦-¦-¦ 𝑌𝑎𝑛𝑔 𝐽𝑒𝑜𝑛𝑔𝑖𝑛

26)-Iɴᴄɪɴᴛᴀ Eᴘ.2-

Prima di rimanere incinta non avevi mai pensato ai dolori di una gravidanza e a ciò che potevano comportare...

Outside Stray Kids.

⚠️Come già vi ho detto, negli immagina ci sarà ancora Woojin, e vi prego di non insultarlo nei commenti o quant'altro⚠️

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Ti mettesti di profilo allo specchio, alzasti la felpa e guardasti la tua pancia che ormai cresceva da cinque mesi. Quando passasti la mano destra sulla pancia un bruciore si espanse per tutta la zona, per poi farti venire i brividi alle spalle. Avevi toccato una smagliature.

In gravidanza era d'obbligo avere le smagliature: il bambino cresceva, la pancia si allargava e la pelle tirava, così si creavano le smagliature che anche ad un solo tocco ti facevano imprecare, ma questo significava che il bambino stava crescendo.

«Ti fanno male?» chiese il tuo ragazzo entrando in camera.

Lo guardasti con gli occhi lucidi e annuisti lentamente, mugugnando dei lamenti.

Lentamente si avvicinò a te, si inginocchiò davanti al pancione e iniziò a posare delicatamente le labbra sulle smagliature.

Quando guardasti il vostro riflesso ti venne ancora di più da piangere.

«Amoore» ti lamentasti asciugando le lacrime e tirando su con il naso.

Lui alzò la testa e ti sorrise «Si?».

«Lo sai che sono super emotiva in gravidanza, perché devi fare queste cose?!» lo ammonisti facendo un passo indietro.

Lui ridacchiò e si alzò in piedi. Quando cercò di baciarti tu ti allontanasti di scatto.

«Ma-» mugugnò confuso.

«No, sei una persona orribile che vuole farmi piangere. Vai via» gli dicesti con rabbia per poi andarti a stendere sul letto, ovviamente tutto ciò venne fatto lentamente per colpa dei dolori.

Senza dire niente, Jeongin, uscì dalla stanza, lasciandoti sola in quella grande camera da letta, che ormai condividevi con lui da ben due anni.

Avevate deciso di trasferirvi quando la sua carriera stava iniziando ad avere numeri grandissimi, e quando tu decidesti di avere un lavoro tutto tuo, così da poter essere indipendente.

Inizialmente la casa era in ordine, tutta carina, con pochi oggetti e così via, ma mese dopo mese iniziaste a portare sempre più oggetti in casa, e la vostra frase "Non portiamo oggetti d'esposizione o cose stupide a casa" andò letteralmente a farsi fottere.

Quando ti ricordasti di questi piccoli avvenimenti, una lacrima ti solcò il viso. Così prendesti il telefono e lo chiamasti.

Da fuori la porta si poteva sentire tranquillamente la sua suoneria.

«Pronto tesoro?»
Ti rispose immediatamente.

«Ciao amore. Mi sento molto sola di qua, puoi venire a farmi le Coccole?»
chiedesti con l'aegyo.

Subito attaccò la chiamata ed entrò in camera. Si stese sul letto accanto a te e fece poggiare il tuo capo sul suo petto.

«Non devi neanche chiedermelo» ti sussurrò all'orecchio.

E senza accorgertene, ti addormentasti tra le sue braccia, al caldo, con i suoi respiri che ti cullavano e sotto la sua protezione.

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