15. In ogni vita, in ogni mondo

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Nella vita bisogna fare dei sacrifici. Scegliere Divinazione come corso facoltativo al posto di Astronomia, ad esempio, è uno di quelli. Non fraintendiamoci, mi piacciono le stelle, le costellazioni, e tutte quelle altre sciocchezze sui pianeti che si allineano e i segni zodiacali. Però preferisco di gran lunga starmene con le chiappe sprofondate in una poltrona, davanti a una palla di vetro e un tazza di tè, piuttosto che alzarmi alle due del mattino per andare a congelarmi in una torre e guardare il cielo. Anche Reagan è della stessa idea — e posso capirlo, se non dorme almeno otto ore a notte diventa una belva e per restare sveglia va in overdose di caffeina — non a caso, adesso, con i capelli legati a casaccio sulla testa e qualche rimasuglio di trucco sotto gli occhi, mi precede mentre entriamo nell'aula.

L'odore di incenso è così forte che a stento trattengo uno starnuto. Il fuoco scoppietta nel camino e i tendaggi rossi che oscurano le finestre creano, nonostante l'odore, un'atmosfera accogliente.

Non appena ci vede, Andras solleva un braccio e ci saluta raggiante, intimandoci a raggiungerlo al suo tavolino. A quanto pare scappare da una lumaca gigante e perdersi nella nebbia è un'esperienza consigliata nel caso si vogliano fare nuove amicizie. Me ne ricorderò.

Lui e Lysander sono gli unici del suo gruppo ad essere qui, immagino che questo ci renda spiriti molto affini e perciò posso fargli l'onore di sedermi con loro.

«Come va il piede, Rose?» domanda Andras, guardandomi mentre mi lascio cadere sulla poltroncina al suo fianco. Ha i capelli castani così incasinati che se James fosse qui, probabilmente si sentirebbe in diritto di sfiatarlo a duello per rivendicare il titolo di "mi sono appena alzato dal letto e si vede." Non porta la cravatta, dettaglio che salta subito all'occhio visto che è l'unico, e ha le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti. Capisco perché alcune ragazze lo considerino attraente.

Reagan ride e parla al mio posto. «Intendi quello che la signorina si è squarciata passeggiando scalza per la Foresta Oscura?»

Le tiro un pizzicotto su un fianco. «Non hai diritto di parola, secchiona. Pensavo che fossimo d'accordo di fare schifo insieme!»

«Era così, ma poi Dominique ha tirato fuori il meglio di me»

Lysander solleva la testa dal suo libro e ci guarda come se si accorgesse di noi per la prima volta. «Oh...»‌ dice. «Ciao ragazze»

«È morto?» gli chiede Andras.

Lui annuisce soddisfatto, il cappello da rana oscilla appena. «Si, finalmente»

Non faccio in tempo a chiedere di chi diamine stanno parlando, che la porta si chiude con un tonfo e la professoressa fa il suo ingresso. I bracciali ai suoi polsi tintinnano neanche fossero collari di segnalazione per mucche. «Credi tu nel destino, Zaccaria?» erompe, fissando attraverso i suoi occhiali a quattro strati un ragazzo nella prima fila.

«Mi chiamo Thomas»

«Si... comunque, ci credi o no?»

«No»

La Cooman non è soddisfatta della risposta, agita una mano (è probabile che stia scacciando un presagio di morte) e tira fuori dalla sua enorme borsa a strisce uno specchio. «Oggi ti ricrederai, mio caro» solleva l'oggetto per farlo osservare a tutti. «Un'antica leggenda narra che ogni uomo e ogni donna viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo, lunghissimo e impossibile da distruggere, unisce indissolubilmente due anime gemelle, destinate a stare insieme per sempre, in ogni vita, in ogni mondo. Di norma, è impossibile da vedere, ma grazie a questo specchio — magia potentissima è incisa nelle iscrizioni sulla cornice — potremo scorgere il riflesso di chi si trova all'altra estremità!»

Un disastro di supercattivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora