19. Feliz Navidad

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Scorpius sa delle mia cotta per Lysander, non perché io glielo abbia detto - capirai, fino a ieri avevo intenzione di portarmi il segreto nella tomba - ma perché sapere cose su di me prima che le sappia io stesso, è esattamente il suo compito in quanto mio migliore amico. Perciò, quando due giorni dopo il nostro primo bacio, trovo il coraggio di entrare in classe mano nella mano con Lys, Scorpius si limita a lanciarmi un'occhiata sarcastica che sembra gridare "wow, che colpo di scena" e a farmi un occhiolino, gesto che trovo subito molto rassicurante.

Improvvisamente mi sento uno sciocco: ho dubitato di lui, credevo che non mi avrebbe capito e che si sarebbe allontanato da me, nonostante sia sempre stato la prima persona a supportarmi in tutto e offrirmi il suo appoggio incondizionato. Vorrei prendermi a schiaffi.

Dominique, seduta accanto ad Andras, presta la stessa attenzione alle nostre mani intrecciate, tanta quanta ne riserverebbe a un granello di sabbia in una spiaggia infinita. Si lima svogliatamente le unghie, solleva un braccio solo per salutarci allegra e poi tornare con dedizione al suo lavoro.

Guido Lysander, con il naso sprofondato in un libro, verso i banchi in fondo alla classe. Ancora mi sembra un sogno averlo qui vicino a me, con in testa quel berretto da rana a cui vorrei dare fuoco. Se volessi, adesso avrei la piena autorità per sbatterlo contro il muro e infilargli la lingua in gola. È un pensiero che mi mette subito di buon umore e mi permette di ignorare i sussurri sorpresi degli altri studenti.

L'unico che ancora non si è accorto di noi è Andras, intento a scrivere qualcosa con aria assorta su una pergamena.

Prendo posto, lasciando cadere lo zaino sul pavimento. Lys mi imita, si sporge in avanti per stamparmi un bacio sul collo - lo interpreto come un "grazie per avermi trascinato sano e salvo a lezione" - poi torna tranquillamente alla sua lettura. Arrossisco appena, quel che basta per farmi diventare dello stesso colore di un peperone, ma non mi scompongo più di tanto.

«Ciao ragazzi» erompo, torturandomi le dita. «Non sono tornato in stanza stanotte perché... ho avuto da fare»

«Certo, Al» Scorpius annuisce con lo stesso sogghigno birbante di chi la sa lunga. Per fortuna non sembra contrariato dal fatto che io abbia deciso di non sedermi accanto a lui. «Capiamo perfettamente» marca le parole con molta enfasi, per informarmi che lui sa.

«Ehi, luci dei miei occhi» esclama Andras sollevando la testa, rivolgendosi sia a me che Lys. «Come vi butta?»

«Ti ho detto che non devi parlare come un teppista di strada!» lo rimprovera Domi.

Lui le lancia un bacio volante.

«Devo confessarti una cosa...» inizio, guardandolo negli occhi per trasmettergli tutta la serietà del momento.

Andras si protende verso di me, controllandosi attorno, come per accertarsi che nessuno stia origliando. «Ti prego, dimmi che non hai ammazzato qualcuno. Ho messo i pantaloni nuovi, non posso scavare»

Arriccio il naso indignato. «Ma che genere di persona pensi che io sia?!»

«Una con tendenze omicide...?»

Sbuffo una risata e agito una mano per liquidare la questione. «Il primo della mia lista sei tu, Andy. Quando diventerò un serial killer sarai il primo a saperlo»

«Ne sono onorato, grazie fratello»

«Comunque...» prendo un respiro profondo. «Quello che volevo confessarti è che io e Lys stiamo insieme»

Andras aggrotta le sopracciglia. «Non capisco...»

Per un breve instante vengo preso dal panico. «Cosa?» chiedo, l'agitazione evidente nella mia voce.

Un disastro di supercattivoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora