Capitolo 14: Chiedo ad ade un favore

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I 5 stavano immobili per lo sciock.
Balbettavano delle parole confuse mentre fissavano il biondino abbrostulito.
"brava, gli hai rotti"
Dice Perseo
Ninfea scuote i ragazzi e loro si ripresero
-buongiorno, benvenuti nella terra ferma-
La ninfa tira uno schiaffo a Jace
-HEI-
-sta zitto Jace-
Borbotta Noah
- un fulmine... Un fulmine lo ha colpito -
dice Michela ancora un po' scossa
-si... Lho notato-
dice il ragazzino scorbutico
- come diavolo è possibile? -
chiede jace
-ragazzi pensiamoci dopo ora... I terrieri si stanno accorgendo dei danni, andiamo-
Ninfea si guarda in torno preoccupata.
Iniziamo a correre in un vicolo nascosto cosi da non cercare attenzioni... Una cosa difficile dopo aver abbrustolito un ragazzo.
- ok, iniziamo dalle cose serie... ELLA SEI STATA TU? -
mi chiede noah indicandomi
Il ragazzino sbuffa
-ci sei arrivato ora? La ragazza ha poteri simili ai suoi protettori... La folgore di Zeus, idiota-
- sai chi sono? -
chiedo al ragazzo a cui fermavo le braccia dietro la schiena tipo ladro e poliziotta.
Alla fina ero diventata veramente uno sbirro, io gli odiavo, facevano sempre troppe domande.
-certo tutti lo sanno chi sei ella chase, sei un obbiettivo interessante per le nostre regine... Interessante come il caso di Harry Smith -
fa un cenno ad Harry
-ah capisco la regina ragno -
Il ragazzo mi fulmina
- sono in totale 3 le regine e NON sono dei ragni, hanno dei nomi-
- scarlet, opily e raily-
dice Harry
-informato prescelto di Poseidone, non sono ragni stupida-
Ripensai ai nomi... Che brutti... Chi si chiama opily ai tempi d'oggi? Seriamente è un nome che esiste?
"purtroppo si sorella, e sono osceni"
- sarebbe scorpione, opilionide e rincinulei -
spiega Harry vedendo la mi confusione mentale
-che nomi orribili-
il ragazzo mi fulmina ancora
-smettila di fulminarmi, ragazzino -
- seriamente? Io dovrei smetterla? -
alza le sopracciglia e cerco di non ridere vedendo il ragazzo con i vestiti bruciati
-ok non dico niente...chi sei?-
Chiedo
-non dirò niente a voi idioti-
Dice il netturbino e Harry fa un segno a Michela
- come ti chiami? -
chiede Michela cercando di essere minacciosa
-sono James Scott... Servo le regine aracnidi... -
Dice confuso visto che non voleva parlare prima, fascino di afrodite
-sei anche tu un prescelto vero? -
chiede Michela gentile
-no, ho rinunciato al mio dio da un bel po' -
-chi era ? -
-Una dea secondaria, Nemesi dea della giustizia -
James è un ragazzo con i capelli biondi, gli occhi azzurri pieni di rabbia e una cicatrice sull'occhio , era vestito tutto di nero ma grazie al mio fulmine aveva I vestiti stracciati, portava delle scarpe simili a quelle che aveva Ermes, penso che siamo quelle a farli andare più veloci... Non so dove le hanno procurate ma grazie a quelle è ovvio che nessuno sia mai riuscito a prenderli.
-perché ti sei unito a loro? -
chiese Michela con una leggera aria di compassione e la sua voce perde potere
-non so affari tuoi -
risponde scorbutico
-ragazzino rispondi alla domanda -
noah gli mette un coltellino alla gola. Quel cortellino le lo aveva regalato Michela, era un pugnale con il manico fatto di rubino, la lama invece era luccicante e splendente, forgiata con l'acciaio di efesto... Noah ci teneva un sacco.
-calmati... M-mi sono unito perché mi hanno mostrato un mondo dove quegli egocentrici degli dei non hanno il comando... Un mondo pieno di pace e rispetto verso noi... Prescelti degli dei secondari -
- allora prescelto di nemesi, dov'è il regno delle aracnidi? -
chiede jace giocando con il suo braccialetto con il ciondolo del sole mentre Michela inizia a mangiare una caramella rossa, le prendeva quando era nervosa.
-non vi dirò mai dove sono le regine al costo della mia vita-
-bene allora, ella fallo andare nel tartaro-
Dice fiero jace e io lo guardo impanicata, non sono capace di fare queste cose.. Ma lui mi guarda sicuro e fece l'occhiolino, un segnale esplicito per dire: menti, stupida
"prega Ade"
Dice Perseo
-o-ok-
Mi inginocchio e chiudo gli occhi, non sapevo come si faceva a pregare agli dei, dovevo bruciare qualcosa sul fuoco? Non ne ho idea
"ok ade... Allora... Io adesso dovrei fare finta di mandarlo nel tartaro...ovviamente io non sono capace, quindi tipo fai una piccola crepa per terra tipo, c'è una crepa piccola piccola così da spaventarlo un po', grazie divino ade"
Mi alzo e mi allontano mettendomi tra Michela e Harry
-piantatela non credo in sta falsa -
dice lui e all'improvviso si creò una crepa che squarcia la strada davanti a noah e James.
Esce un essere strano, aveva il corpo d'uccello ma la testa da umano
-ciao ragazzi-
dice l'essere.
Urlo
-AAAAA MA CHE CAVOLO È -
continuo ad urlare e salto in spalla Harry, mi aggrappo alla sua schiena terrorizzata
-disttruggetelo-
sussurro a Harry.
Lui sorride per la mia reazione esilarante
-ella, è un'arpia, una creatura con il corpo da uccello e la testa umana, di solito non sono pericolose, ma ti possono staccare la testa se gli danno il giusto ordine -
Mi dice con calma ma io non mi staccavo anche se era imbarazzante.
Ella, harry è fidanzato!
Ma quel pensiero no era importate adesso, potevo essere divorata da un uccello.
-grazie mille Harry Smith, sono un'arpia e sono venuta qui perché Ade me lo ha ordinato -
-no, no io non ti ho invocato-
- oh principessina, hai detto ad Ade che avevi bisogno di spaventare il ragazzo -
indica con la ala James
-gli avevo chiesto una piccola crepa non un'arpia-
-comunque, ragazzino vieni ti porto nel tartaro come ha ordinato la principessina-
James sbuffa
-è solo una minaccia voi mostri non potete decidere chi mettere nel tartaro -
L'arpia lo guarda sorpreso
-bene, bene, quindi tu credi che non posso spedirti negli inferi? -
Fece un gesto con la ala e la crepa si estendette fino a lasciare James penzolante, mentre noah lo teneva per il cappuccio
-NOAH LASCIALO -
urla michela disperata
-ragazzi se lo lascio andare non riusciremo a prenderne un'altro in tempo, non preoccupatevi per me -
-NO, Arpia! Salva Noah -
Urlo
-mi dispiace principessa, ma Ade vuole anche lui-
-HEI, UCCELLO VOLANTE -
Urla Jace con la spada alzata ma Ninfea lo ferma
-non dobbiamo perdere altre persone-
James cade e noah lo segui.
Ma non potevamo salvare il nostro amico, ormai la terra si era tappata risucchiando anche l'arpia.
Mi staccai da Harry.
Michela era in ginocchio con le lacrime agli occhi mentre ninfea la consolava accarezzandole I capelli.
-dobbiamo andare nell'ade -
dico guardandoli negli occhi
-ella gli inferi sono pericolosi -
dice jace preoccupato
-cosa volete fare? Noah l'ha detto, è stato difficile prendere quel netturbino e siamo stati molto fortunati non possiamo prenderne un'altro senza noah, dobbiamo andare, e so che voi sapete dove si entra -
I 4 si guardarono
-purtroppo sono d'accordo con ella ci metteremo troppo tempo a prenderne un'altro -
dice Harry e si mette di fianco a me
-dobbiamo riprendere Noah-
Michela si mette da parte a Harry
-avete ragione! -
esclama ninfea e mi viene in contro e mi batte il 5.
-beh... GO! -
dice jace e mette il braccio intorno alle spalle di Harry e camminiamo verso il duomo
-l'entrata degli inferi è nell'arco della pace-
dice Harry guardando la mappa
-strano... È uno dei monumenti di Milano.... -
dico confusa
-solo gli spiriti, gli dei, le creature e noi possiamo entrare i terrieri non possono per loro è un arco comune, tipo un monumento -
dice jace tranquillo.
Arriviamo davanti all'arco della pace. E uno ad uno lo attraversiamo, ci ritroviamo in un posto molto scuro e poco illuminato, sembrava una grotta... Era sileziosa ma allo stesso tempo bellissima.
-Fa venire i brividi-
dice Michela aggrappata al braccio di ninfea,che si abbracciavano a vicenda.
-io la trovo affascinante-
Dico facendo un giro
-figlia dei morti! Fai paura -
Dice Jace e gli faccio una linguaccia
-dovremmo attraversare l'archeronte, questo fiume-
dice Ninfea indicando il fiume davanti a noi
-il fiume delle anime, dovrebbe esserci il traghettatore, caronte... Ma dobbiamo pagarlo con un obolo... -
osserva Harry.
Erano esperti in queste cose perché era una materia che si studiava all'accademia , e l'obolo è una moneta delloltretomba, il problema è che non ne avevamo nemmeno uno.

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