Capitolo 4: Accademia Dei Prescelti

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-Ella ti dico ufficialmente: benvenuta all'accademia dei prescelti -
Dice Ryan a braccia aperte
Apre la porta e mi mostra tutta la bellezza dell'accademia.
C'erano dei edifici enormi che si estendevano a semicerchio, erano più alti dei comuni grattacieli di Milano, avevano colori vivaci e vetrate enormi, facevano invidia a qualsiasi edificio.
Al centro di questo cerchio creato dai palazzi c'era un'enorme Fontana dai bordi dorati con al centro una statua di un vecchio scolpito in marmo e altri animali marini intorno a loro, capì subito che era il dio del mare,Poseidone, assomigliava molto alla fontana di Trevi ma rimpicciolita.
L'acqua che sgorgava da quella Fontana aveva un colore quasi surreale, era di un blu celeste così limpido e calmo, era così simile agli occhi di quel ragazzo che mi aveva travolta in centro.
Pensai fosse una coincidenza e tornai alla vita reale dove tutti i presenti mi guardavano in attesa della mia reazione.
-doveva esserci un campo di girasoli-
Notai, nascondendo la mia meraviglia.
-uno dei diversi poteri divini, gli dei ci hanno nascosto dai nemici-
Dice la donna argentata
-certo..ovvio..un'altra domanda, chi è lei? -
Chiedo indicandola
-oh certo, lei è mia moglie... La dea delle costellazioni, Astrea-
Dice Ryan e la guardo sorpresa
-sei una dea!? -
Dico scioccata e Astrea mi sorride
-secondaria, ma si sono una dea-
Dice e imito un sgraziato inchino, non avevo mai incontrato una dea,non sapevo come rivolgermi.
Dovevo chiamarla sua maestà? Signoria? Dea onnipotente? Di certo non volevo farmi maledire il mio primo giorno.
-che dolce-
Dice Astrea commossa
-e tu sei... Il tizio nella foto di mio padre-
Dico confusa
-foto? -
Chiede Ryan
-si, ci sei anche in un quadro che ho in casa... Non ci avevo mai fatto caso... Poi mio padre mi ha dato questo-
Dico passandogli il bigliettino
-chi è tuo padre? -
Chiede Ryan esaminando la foto
-Tom Chase -
Dico e lui mi guarda sorpresa
-tu... Sei figlia di tom Chase e Bella Chase? -
Chiede sorpreso e annuisco
-quei due... Sono delle persone meravigliose-
Dice Ryan
-erano-
Correggo a malincuore
-mi dispiace per la tua perdita... Erano dei miei cari amici-
Dice Ryan tristemente
-come gli conoscevi? Loro erano persone.... normali -
Mi pentii della mia osservazione, fino a poco tempo fa pensavo che di essere anch'io normale.
-oh certo... Erano persone speciali... Ti ho conosciuto anche quando eri piccola, purtroppo poco prima che tua madre... -
Annuisco consapevole di quello che voleva dire
-eravamo diventati amici per un incidente successo... Con te-
-me? -
-si... Da piccola eri una bambina speciale... -
Dice Ryan insospettito ma non dice altro.
Io volevo che diceva altro
-Noah vai a fare da guida ad Ella -
Dice Ryan prendendo la foto ancora scosso.
Sapeva qualcosa, quel qualcosa che mi mancava per capire di più della morte dei miei genitori, e di chi ero io e il perché mi trovavo in quel posto.
Mille domande frullaromo nella mia testolina e senza rendermi conto, ecco un'altro blackout.
-Ella-
Dice Noah scuotendomi
Mi rispesi e di fianco a me c'erano solo Ninfea e il prescelto di Atena che mi guardavano tranquilli.
-hai dei blackout molto profondi -
Nota Noah segnando qualcosa su un taccuino
-anche tu... Ce li hai? -
Chiedo sorpresa
-capita... Alcune volte... Tutti noi ne soffriamo-
Dice Noah e annusico
-cominciamo con la guida?-
Chiede Ninfea sovreccitata
-subito, quel posto in cui siamo usciti è la casa di Ryan e Astrea, noi la chiamiamo il Punto -
Dice Noah e lo guardo confusa
-sembra un nome di un ristorante... O un centro commerciale-
Dico e lui sorride
-già... I terrieri sono molto strani-
Dice Ninfea
-terr...Cosa? -
Chiedo e lei rotea gli occhi
-amica, non sai proprio un bel nulla-
Avevo appena scoperto che esistevano degli dei che ci comandano come marionette, di certo non ero molto informata sui strani nomi che si usano tra prescelti.
-è il modo in cui chiamiamo gli umani-
Dice Noah
-mmh...tipo un soprannome dispregiativo, come quelli nei libri... Tipo babbani, mortali, terrestri... Eccetera-
Ovvio, tutti gli esseri più intelligenti degli umani e con una conoscenza più ampia insultavano i mortali come se fossero degli stupidi ignoranti.
-si, ma il nostro è più bello, terrieri viene da terra cioè la roba che coltivate... Tipo figli di demetra-
Dice Ninfea
-demetra è fissata un po' troppo con le coltivazioni, secondo me è colpa dei terrieri-
Dice Noah
-si, alimentano il suo ego-
Dice Ninfea
-devi vedere le sue prescelte, sono delle Hippy amanti dei cereali... Cioè io che sono una ninfa... Amo la natura ma quelle sono un po' troppo esagerate-
Dice Ninfea
-parlano alle mele-
Dice Noah stranito e sorrido, questa è la conversazione più strana che io abbia mai sentito.
-andiamo avanti, come vedi questo campo è l'arena di allenamento principale, oltre a questa ce ne sono più piccole sparse per l'accademia -
L'arena era molto simile ad un campo da calcio, con l'erba sintetica e le platee di ferro.
-tutti questi edifici che vedi sono i nostri appartamenti, ognuno vive a seconda del proprio protettore divino-
-e poi quella lì è la mensa-
Ninfea indica un l'ovale semiaperto vicino al Punto.
Da lontano si intravedevano delle panche di legno colorate.
-beh..poi c'è il bosco laggiù, e la spiaggia più avanti-
Indica vagamente i posto Noah.
-secondo me è pronta per l'armeria-
Sorride Ninfea
-armi?-
L'unica possibile arma che avevo mai impugnato è il coltello da cucina, e rischiavo di tagliarmi una foto pure con quello.
-si,noi prescelti abbiamo bisogno di armi per difenderci dai mostri-
Ha senso, per un mondo con la presenza degli dei, cinque secondi fa avrei riso se qualcuno me lo avesse detto
-ognuno di noi ha un'arma personale, io ho una spada normale di ferro, non Combatto spesso... Di solito scelgo la strategia-
Dice Noah
-sai... Non tutti combattono con la forza, alcuni combattono con la testa-
Dice lui con una frase da filosofo
-me ne ricorderò-
Dico vaga sapendo che non me ne sarei mai ricordata
-devi prendere la tua arma-
Dice Ninfea sorridendo
Entriamo in uno sgabuzzino, così sembrava dall'esterno,invece era enorme pieno di scaffali in acciaio dove c'erano diverse armi e protezioni.
-una domanda veloce, vedo solo spade e lance, non usate che ne so...pistole e fucili?-
Chiedo E Noah mi rispose con un risolino
-Luke!-
Urla Ninfea ignorando la mia domanda
Dietro ad un cumulo di ferraglia C'era una ragazzo biondo e alto.
-diamine, perché quello stupido ha sistemato la sua stupida faretra dove ci sono le spade? Perché la gente è così stupida? -
Dice il biondo
-hei Luke-
Dice Noah sorridendo e il biondo si gira si scatto.
Aveva della funiggine sul viso e sui capelli biondo cenere, aveva degli occhi azzurri, come se ci fosse uno zaffiro incastonato delle sue iridi...era un figo.
Vestiva con dei jeans blu e una maglietta arancione accesa con sopra un grambiule di plastica spessa nera, era sicuramente un ragazzo che lavorava molto.
-oh, hei Noah... Sai dov'è quello stupido di Jace? Se lo vedo lo divido in due -
Dice Luke sorridendo gentilmente.
Come se la sua minaccia di morte fosse una canzoncina da bambini.
-lho visto nel padiglione di tiro con l'arco-
Dice Noah divertito
-gli con ficco una freccia in fronte-
Dice Luke sempre dolcemente
-Ella, lui è Luke Roberts prescelto di Efesto e sarà sicuramente felice di rispondere alla tua domanda-
Dice Noah
-puoi chiedermi tutto quello che vuoi-
Dice lui porgendomi la mano cercando di pulirma con uno strofinaccio e la stringo
-Ella Chase, una ragazza per adesso... Normale -
Dico e lui sorride
-tranquilla Elisa-
Dice lui
-ella-
Corrego
-nome interessante, comunque sei appena arrivata è normale che non sai chi è il tuo dio-
Dice Luke
-allora Luke, Ella chiesa il perché non usiamo armi come pistole o fucili-
Dice Noah pronto per farsi un'altra fragorosa risata.
In tutta risposta Luke sorride divertito
-mi chiedo perché tutti i novellini fanno questa domanda-
Sospira il biondo
-Elisa..-
Lo interrompo
-Ella-
Non era difficile da ricordare
-certo, Ella, le armi moderne con noi prescelti non hanno le stesso effetto che hanno con i terrieri, certo, una pistola può traforare il cuore di una persona, ma stai certa che ad un mostro si limita a fare un graffietto, noi siamo guerrieri degli dei, dell'antica Grecia, gli dei pretendono che ci facciamo vale con armi coraggiose, corpo a corpo-
La spiegazione di Luke mi sembrava degna da un pensiero di uno stupido dio manipolatore
-beh..che schifo-
-esatto, Ella benvenuta nella nostra vita-
Dice sarcastico Noah
-allora,Luke che ti ha fatto Jace? -
Chiede Ninfea guardandosi in giro
-quel figlio di Apollo-
Borbotta tra i denti.
-Jace Ricci per l'esattezza -
Dice un biondo affascinante (degno figlio di Apollo) aveva i capelli leggermente mossi con delle ciocche più chiare, con dei colpi di sole.
Stile, quel ragazzo ha stile.
Gli occhi erano castani come il cioccolato al latte.
Indossava una maglietta gialla con stampato un sole stilizzato, dei pantaloncini di jeans e aveva gli occhiali da sole sulla testa.
-hei bellezza, sono Jace, Jace ricci-
Dice Jace facendomi l'occhiolino.
L'adolescente che era in me voleva fare quella risatina da svampita che fanno molte ragazze della mia età quando un ragazzo le guarda (anche se non è vero).
Ma c'era qualcosa in me che non andava, io non ero una adolescente normale.
-ciao -
Dico fredda
-sei nuova da questa parte? Se vuoi ti faccio fare un giro, conosco molti posti bello da queste parti-
Dice appoggiandosi allo stipite della porta a modi figo e lo guardo sconcentrata, nessuno ci aveva mai provato con me, forse perché ero troppo strana.
-meglio di no-
Dico e gli cadono gli occhiali da sole dalla sorpresa.
mi guarda un po' ferito mentre Luke ride soddisfatto
-Non toccare Ella, non è quel genere di ragazza-
Dice Noah sorridendomi
-cos'hai Noah, vuoi che la biondina venga nella tua setta di secchioni? -
Dice jace prendendo gli occhiali da terra e cercando di raccogliere la sua dignità
-vorrei tanto che Ella facesse parte dei miei fratelli, ma non è una setta-
Dice Noah incrociando le braccia
-io? Una figlia di Atena? -
Chiedo
-sembri un tipo brillante per rifiutare Ricci ci vuole intelletto-
Dice Noah e lo guardo divertita
-io la vedo più come una figlia di Ade, mi ha spezzato il cuore-
Dice Jace scherzando
-jace non scherzare su quel dio-
Dice Luke a braccia conserte
-perché? Ade è il dio dei morti... Mi sembra un tipo apposto-
Dico e loro mi guardano con gli occhi sbarrati
-Ella... È complicato... Ma Ade recluta prescelti principalmente per sterminare qualcuno... -
Dice Noah
-tipo Hitler, quel coso ha sterminato gli ebrei solo perché Ade aveva una siccità di morti-
Dice Luke sbuffando
-ma...Ade si è innamorato veramente-
Dico e I 3 ridono
Non capivo la loro reazione, dopotutto Ade era l'unico che aveva trovato l'amore è non si gli aveva voltato le spalle, preferivo molto di più la relazione che avevano Ade e Persefone che quella tra Zeus e Era.
-oh Carina, Ade è un dio dei morti, lui è senza anima come loro-
Dice Jace
Non avevano tutti i torti, Ade era un dio straziato con la rabbia di essere stato escluso dal potere e costretto a vivere nelle viscere della terra...meglio evitarlo.
-va bene, siamo venuti qui per un motivo..Luke-
Dice Noah facendo un gesto di incitazione verso il biondo
-beh benvenuta in armeria, che arma vuoi? -
Chiede Luke facendo un giro su se stesso.
Guardo le armi annoiata.
-sono tutte belle... Ma sembrano noiose-
Dico e I tre sbattono gli occhi
-scherzi? Ci sono dei metalli preziosi-
Dice Noah
-esempio sublime,la mia è una spada d'oro solare-
Dice Jace mostrando la sua spada d'oro che brillava anche alla minima luce fioca dello sgabuzzino, aveva dei ghirigori sull'elsa con dei simboli di soli .
-bella, ma troppo luminosa-
Dico e lui la ritira con il broncio sul suo visino perfetto.
-la mia è bronzo grezzo-
Dice Luke prendendo la sua spada meno luminosa e più precisa e perfetta di quella d'oro.
-bella, ma no-
Dico e lui fa una smorfia borbottando qualcosa sui miei gusti.
-sono il rappresentate della mia casa, sono io che gestistico questo importo d'armi , e tu mi dici che sono tutte noiose? -
Chiede Luke sorpreso
-oh,scusa Luke è che non trovo qualcosa di mio-
Dico e Noah annuisce
-ognuno deve prendere la sua arma che sente appartenersi..-
E mentre Noah blaterava qualcosa di troppo intelligente per i miei gusti vedo, la cosa più bella dell'universo.
La indico sorpresa
-voglio quella -
Dico e Luke ride seguendo con lo sguardo il mio dito
-seria? -
Chiede lui
Era un arco, semplice arco color diamante, era azzurrino simile al tiffany, uno di quegli oggetti che si ha paura di rompere ma che è più forte di una tenaglia.
Luccicava di più tra quelle armi noiose e aveva un aura che sembrava chiamarmi.
"vieni Ella, io sono la tua guida"
Diceva
-è un arco di diamante, forse una delle poche armi che ho fatto con quel materiale, il diamante è pericoloso-
Dice Luke
-ma è una pietra, non puoi essere pericoloso-
Dice Jace ridendo
-certo, il diamante normale, ma questo è divino è stato creato dalla dea Iride per far risaltare i suoi arcobaleni, ma non voleva che nessuno lo toccasse e che distruggesse i suoi arcobaleni.
Perciò se lo tocchi... Ti bruci-
Dice Luke
-ma allora perché hai fatto un'arma? Deficente-
Dice jace
-perché quel diamante ha una vita a sé... Potremmo dire, non è stato difficile modellarlo, a tutto fatto da solo-
Dice Luke
-ma certo, si dice che il diamante di iride se trasformato in arma diventa più vulnerabile ma allo stesso tempo più letale, perché ogni oggetto è destinato ad una persona precisa-
Dice Noah
-perciò... Ella non te lo consiglio-
Dice Luke ma ero puntata, non avevo nemmeno ascoltato bene le parole che dicevano.
Avevo solo capito
Diamante
Iride
Arcobaleno
Persona precisa.
Prima che mi fermassero tenevo già l'arco in mano.
-è viva -
Dice jace a bocca aperta
-ve l'ho detto che era bello-
Dico prendo anche la faretra vicino che era fatta di pelle nera con delle frecce semplici di legno chiaro ma con le punte di diamante di Iride.
Prendo una freccia e provo a fare un lancio.
-FERMA-
Urla Noah e metto giù l'arco
-andiamo al padiglione-
Dice Jace e corriamo verso un prato con i bersagli del tiro con l'arco (🎯).
C'erano altri ragazzi che tiravano frecce allegramente.
Appena arriviamo tutti si girano verso di noi.
-JACE-
Urlano I ragazzi e lui gli saluta con la mano
-essere il rappresentante della casa di Apollo ti rende popolare-
Dice lui facendomi l'occhiolino
-quindi... Siete tutti e tre rappresentanti? -
Chiedo e loro annuiscono come se fosse totalmente normale gestire una mandria di ragazzini.

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