Quarantasette

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Skylar's POV:

Aprii la porta in vetro ed entrai in quel piccolo negozio. Era un po' soffocante. Nel momento in cui entrai, sentii il trillo di un campanello sopra di me, annunciando il mio arrivo nel negozio vuoto.

Era un tipico negozio di antiquariato, tutto qui sembrava avere qualcosa costituito da pezzi di vetro; specchi. Specchi veri, pezzi di vetro intagliati negli immensi vasi, scacciapensieri fatti con schegge in vetro.

Il venditore doveva essere davvero appassionati di specchi.

Non avevo intenzione di venire qui da sola, non dopo che mio padre mi aveva detto chiaramente che non avrei dovuto. Ma allo stesso tempo, non avevo trovato il coraggio di chiedere a qualcuno di venire con me. Avrei potuto chiedere a Caden.

Ma non lo avevo fatto.

"Ciao, ragazzina. Posso aiutarti?" Sentii una voce alle mie spalle.

Come se mi avessero interrotto da una profonda trance, mi girai di scatto per poi vedere un vecchio uomo, che non sembrava cosi vecchio, con un leggera barba bianca e senza capelli.

"Oh, ho sentito che è bravo nel fare scatole puzzle in legno, è cosi?" Iniziai, schiarendo la voce.

Alzò le sopracciglia e annuì. "Le faccio io, si. Che tipo di scatola vuoi?" Chiese, camminando dietro al bancone.

Feci scivolare le mia borsa dalla spalle e con cautela tirai fuori la scatola in legno. Facendo in modo che potesse vederla bene senza poterla toccare, gliela mostrai.

"Non ho bisogno di una scatola. Pensavo solo che forse mi avrebbe potuto aiutare ad aprire questa." Dissi speranzosa. Avevo bisogno di sapere cosa ci fosse dentro, ad ogni costo.

I suoi occhi guardarono curiosi la scatola prima di guardare me. Qualcosa nel suo sguardo non sembrava tranquillizzarmi.

"Se non puoi--" Feci un piccolo passo indietro. "--non è affatto un problema. Posso portarla a qualcun altro." 

Sospirò prima di scuotere la testa. "Non è quello. Non ricordo di aver fatto scatole del genere." Mormorò. "Ma mio fratello era solito vederne nel suo negozio."

Magari la scatola era stata comprata proprio lì.

"Quindi, potresti sapere come aprirla?" Gli chiesi. 

Allungò la mano verso di me, chiedendomi la scatola. Esitai un po' prima di dargliela.

La prese e se la girò tra le mani, ispezionandola molto da vicino. La sua fronte si aggrottò per la concentrazione e ci impiegò quasi qualche secondo prima di schiacciare qualcosa nel sotto. Sorprendentemente, vidi i meccanismi lavorare prima che il davanti della scatola si aprisse da solo.

Il vecchio uomo mi guardò, con una leggera punta di orgoglio nei suoi occhi. Non potevo biasimarlo.

"Oh, grazie mille." Parlai sorpresa. "Non avevo idea che fosse cosi semplice."

Appena mi avvicinai per riprenderla, lui la trattenne.

"Non lo è. Ci vuole molta attenzione della mente per sapere dove si apre e dove si chiude." Disse, ancora una volta stringendo lo sguardo verso di me.

"Si." Dissi, e il sorriso gentile sul mio viso iniziò a vacillare. "Come ho già detto, grazie. Adesso posso riaverla indietro?" 

"Dimmi dove l'hai trovata." 

Sbattei le palpebre sorpresa, stringendo le mani attorno cinghia della borsa. Niente di questo piccolo negozio sembrò più essere normale. 

"N-non lo so." Esitai. "Per favore, posso riaverla indietro?"

Bitter Heart | ✔ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora