Bam Bam...
Mmm... Mi alzai <Chi è?> chiesi involontariamente ancora assonnata strofinandomi gli occhi, mi ero addormentata senza accorgermene. <... Alice...> mi pietrificai, questa è la voce di... <Alice sei tu?> mi chiese da dietro la porta, strinsi le labbra. <Chi è?> chiesi ancora con tono indifferente <Alice... Sono Cinque> mi rispose calmo <Non conosco nessun Cinque> affermai, più per me stessa che per lui. <Alice dimmi cos'è successo> disse serio, non sono obbligata a farlo. <Ti ripeto che non ti conosco> affermai ad alta voce, a quel punto non disse niente e nemmeno io lo feci... Volevo che se ne andasse... Più rimaneva li e più le mie sicurezze si frantumavano... <Alice... Non so cosa ti sia successo e da quanto tempo sei qui... Hai tutto il diritto di essere arrabbiata ma... Non dire di non conoscermi...> sentì la sua voce inclinarsi all'ultima frase procurandomi una fitta al cuore. Faceva male...
<Alice... Voglio vederti...> persi un battito, mi avvicinai alla porta appoggiando il palmo della mano su di esso. Anch'io voglio vederti... Ma ho deciso di lasciarmi tutto alle spalle... E so che se ti vedessi... Non ne sarei più sicura...
<Ma voglio rispettare le tue scelte... Non userò il mio potere... Questo però non significa che lasci perdere... Voglio che sia tu a lasciarmi entrare. Rimarrò qui finché non aprirai la porta> affermò serio. Un leggero sorriso si formò sulle mie labbra...<Ohh cosa ci fa un ragazzino qui?> Wendy... Come non riconoscere la sua voce stridula. <Piccoletto questo non è il posto per te quindi smamma> continuò con aria saccente, tsz... Non posso lasciare che Paul lo sappia... Aprì la porta con forza <Scusi sig. Hill se l'ho fatta attendere> recitai con aria dispiaciuta per poi afferrare il braccio di Cinque che rimase in silenzio a guardarmi.
Wendy mi osservò shockata <Oh, Wendy volevi per caso rubarmi il cliente?> chiesi avvicinandomi ancora di più a Cinque <Sei tornata? Non te ne eri andata? Quando sei tornata? E lui... Sarebbe... Un tuo cliente?> domandò squadrandoci. <Beh ti sono mancata per caso? E non essere maleducata Wendy! Sig. Hill la prego di scusarla, dato il suo aspetto giovane deve averla scambiato per qualcun altro> dissi lanciando un occhiata alla ragazza che cominciava a sudare freddo. <Guarda che il sig. Hill è uno stretto conoscente del sig. Paul> mentii ancora, anche solo ripetere il suo nome mi faceva vomitare... <La p-rego di scusarmi sig. Hill> disse balbettando leggermente la ragazza, pff... Troppo facile... Era solita venire sgridata per il suo comportamento irascibile con i clienti.Vidi Cinque sogghignare <Tranquilla Alice, se sei tu a chiedermelo non posso fare altro se non perdonarla> affermò cingendomi i fianchi per poi tirarmi verso di lui. E adesso come ne esco...?
<Quanto è generoso> dissi appoggiandogli le mani dietro al suo collo, lo vidi sussultare leggermente al contatto, beh cosa credevi? Anch'io so giocare... <Wendy puoi anche andare> dissi arrabbiata alla biondina <Io e il sig. Hill siamo piuttosto occupati> aggiunsi accarezzandogli il petto con una mano <Non è così?> chiesi al diretto interessato, vediamo cosa sai fare. Cinque ricambio il mio sguardo con un ghigno divertito <Non c'è bisogno di essere così cattiva Alice> disse afferrandomi il viso con una mano costringendomi a guardarlo negli occhi, due smeraldi taglienti e velenosi come quelli di un serpente pronta ad afferrare la sua preda che in quel momento... Ero io.<Va bene vi lascio soli> s'intromise ancora Wendy per poi andarsene sculettando. Sospirai sollevata nel vederla andarsene facendo rilassare tutti i muscoli del mio corpo, ora pero ho poco tempo... Sicuramente andrà a lamentarsi con Paul appena ne ha occasione... <Ahahahaahhha> solo allora mi ricordai di Cinque, <Cosa hai da ridere?> gli chiesi arrabbiata staccandomi da lui ed allontanandomi di qualche passo. <Scusa ma... Sono felice> affermò alla fine smettendo di ridere piegandosi con le ginocchia ed incrociando le braccia per poi osservarmi dal basso con un sorriso. <E di cosa?> gli chiesi atona <Che... Anche se non vuoi vedermi... Alla fine... Sei venuta comunque a salvarmi> mi rispose.
Strinsi le labbra voltandomi dandogli le spalle, <Devi andartene> dissi d'un fiato <Alice-> <Vattene!> gli urlai. Perché deve fare così male?... Sono anni che mi sto preparando per questo momento... Pensavo che anche se lo avessi rivisto... Sarei riuscita ad allontanarlo con il cuore leggero... Ma invece...
<Vuoi davvero che me ne vada?> lo sentii alzarsi <Si... Vattene> gli risposi cercando di calmarmi <Allora guardami negli occhi e dimmelo> non dissi niente e nemmeno mi mossi... Era impossibile per me farlo... Una volta incrociato gli suoi occhi sapevo che non sarei più riuscita ad allontanarlo. Improvvisamente mi sentii tirare indietro per poi ritrovarmi tra le sue braccia, vedevo gli occhi cominciare ad appannarsi per colpa delle lacrime <Non è giusto...> sussurrai per poi spingerlo via. <Io d-dovrei odiarti dopo tutto quello che è successo...> dissi singhiozzando <Ho fatto di tutt-lo per d-dimenticarmi di te e continuare a vivere senza di te...> non mi importava se la mia voce era rotta, non mi importava più di niente a quel punto. <Non puoi comparire così e chiedermi di venire con te d-dopo tutto questo tempo come se niente fosse... Sono proprio una stupida... Proprio una stupida> continuai cercando di mantenere stabile la voce ma lasciando scorrere le lacrime... Che scena pietosa...<Scusa Alice... Ma sono un egoista... E ti voglio con me...> disse Cinque avvicinandosi di qualche passo <Puoi urlarmi, colpirmi se ti farà stare meglio... Basta che rimani con me> vedevo la sua figura sfuocata dalle lacrime ma sapevo esattamente quale espressione avesse. <Si può sapere cosa vuoi da me?> gli domandai senza accorgermene, lui si fermò un secondo per poi venire verso di me afferrarmi il viso con le mani e unire le nostre labbra... Dopo un tempo che mi parve interminabile si staccò da me voltandosi dall'altra parte <Non sono molto bravo nelle parole quindi spero che questo ti basti...> disse imbarazzato. Rimasi nella stessa posizione per altri secondi cercando di realizzare quello che era successo... In un secondo sentì le guance in fiamme, cosa è appena successo?!