Cap. 10

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Verso le sei e mezza di mattina, il telefono di Dawon cominciò a squillare insistentemente. Il ragazzo provò a raggiungerlo con la mano, intenzionato a spegnerlo, ma si trovava troppo lontano, così ci rinunciò e nascose la testa sotto al cuscino per non sentirne il rumore. Chiunque stesse cercando di chiamarlo, tuttavia, non accennava a demordere, così Daeju, esasperato, si alzò controvoglia per rispondere al posto del collega.
«Pronto?» chiese, coprendo uno sbadiglio con la mano. Dall'altro capo del telefono tuonò la voce rabbiosa di Ray.
«Dawon!!!»
«Sono Daeju.»
«Come Daeju!? Io ho chiamato Dawon!»
«Sono le sei e trenta di mattina qui... come potrebbe essere sveglio? Non è mai stato mattiniero.» rispose il ragazzo in tono pacato, scompigliandosi i capelli con una mano e sbadigliando di nuovo «E nemmeno io lo sono, ma lo squillo era davvero fastidioso...»
Taeoh lanciò il suo cuscino in testa a Daeju per ricordargli di stare attento a ciò che diceva, ma il ragazzo si limitò a massaggiarsi la testa nel punto in cui era stato colpito.
«Cazzate, mi sembra il minimo rispondere visto che non state concludendo niente!!! Avrete tempo quando sarete morti per dormire!!! Buffy e James mi hanno detto tutto! Che state aspettando!? Che si suicidino da sole?!»
«Certo che no, ma non è semplice.» provò a giustificarsi Daeju.
«E allora perché non accettate il loro aiuto anziché escluderli!?»
«Perché sono incapaci e ci mettono i bastoni tra le ruote! Ecco perché falliamo!» Daeju non esitò a esternare il proprio disappunto.
«Perché? Zitto Daeju...» lo ammonì Taeoh, il quale temeva la reazione di Ray.
Ignorando le parole del proprio subordinato, Ray ribadì nuovamente quali erano gli ordini.
«Riferisci al leader: le voglio morte entro tre giorni! Chiaro?! E guai a voi se vi fate scoprire! Razza di buoni a nulla!» Dopo aver sbraitato in questo modo, interruppe la comunicazione.
«Era Ray?» chiese Dawon, che teneva ancora la testa nascosta sotto al cuscino.
«Sì, ha detto che dobbiamo uccidere le ragazze entro tre giorni, e senza farci scoprire. E a quanto pare Buffy e James si sono lamentati con lui dicendogli che non concludiamo niente.»
«Che palle!» protestò Taeoh, girandosi sull'altro lato e avvolgendosi meglio nelle coperte.
«In ogni caso, ci penseremo dopo le dieci.» concluse Dawon, per poi rimettersi a dormire.
«Notte!» anche Daeju si buttò di nuovo sul letto.

I tre ragazzi continuarono a dormire, ignorando anche la sveglia delle dieci. Riuscirono ad alzarsi solo un'ora dopo e andarono a fare colazione in tutta calma. Quando erano a casa c'era sempre Ray a sbraitare e a lamentarsi, ma ora che erano dall'altra parte del mondo non vedevano una sola ragione per cui avrebbero dovuto stressarsi. Tanto non poteva certo venire a strozzarli.
«Che ne dite di andare in spiaggia dopo pranzo?» propose Dawon, stiracchiandosi. Dopo la dormita si sentiva molto più tranquillo e rilassato.
«Sì.» rispose Taeoh «E magari pensiamo a un piano, così Ray non romperà più le scatole.»
«Giusto...» concordò il leader, facendosi più serio e iniziando a riflettere «Daeju, Lizzy vuole stare con te, perché non passate un po' di tempo da soli e non sfrutti la situazione per ucciderla? Sarebbe già una in meno.»
«Da solo con lei?» protestò il ragazzo «Mi fa paura.»
«Ma dai, con lei è tutto semplice! Pensa solo al suo chiodo fisso!» osservò Taeoh.
«È aggressiva!» continuò Daeju.
«Nah.» disse Taeoh «Devi solo assecondarla! Per quanto riguarda Wendy e Iris, invece, è più complicato.»
«Come facciamo?» chiese Dawon «Dovremmo dividerle e portarle in un luogo isolato.»
«Umm, non so più che inventarmi. La scogliera non ha funzionato, l'esplosione casuale men che meno. Se affogassero?»
«Sotto gli occhi di tutti? Che ne dici di un avvelenamento?»
«L'avvelenamento è geniale!» concordò Daeju. «Potremmo invitarle a bere.»
«E come lo mettiamo il veleno nel bicchiere?» chiese Taeoh.
«Possiamo aspettare che vadano in bagno, oppure quando sono distratte.» spiegò Daeju.
«Se ci stanno, direi di fare così: oggi le cerchiamo e passiamo la giornata con loro, così possiamo invitarle a bere questa sera. Quando non guardano mettiamo nel loro bicchiere una delle pastigliette di aconite che ci ha dato Ray. Dopo poco cominceranno i crampi e perderanno conoscenza. Poi ci disferemo dei cadaveri in mare.» propose Dawon.
«D'accordo. L'unica cosa che mi lascia titubante... se muoiono avvelenate, le persone intorno a noi se ne accorgeranno, quindi dobbiamo fare in modo di essere lontani dai luoghi frequentati.»
«Non moriranno all'improvviso, ci vorranno almeno quindici minuti.» spiegò Dawon «In quel lasso di tempo le porteremo da qualche parte.»
«Troviamo il modo di farle bere in camera con noi!» propose Daeju
«Con Lizzy potrebbe essere facile, ma non credo che le altre accetterebbero. Ricordiamoci che sono agenti e dobbiamo aspettarci di tutto.» osservò Taeoh.
«Le porteremo in spiaggia, al buio.» concluse Dawon «Il caso sarà presto chiuso!»


***


Nel pomeriggio, Dawon, Taeoh e Daeju si recarono di nuovo in spiaggia, dove, per loro brutta sorpresa, notarono che James e Buffy li avevano battuti sul tempo. I novellini avevano subito adocchiato due delle agenti sdraiate sotto l'ombrellone, come il giorno precedente, nell'attesa che il magnate facesse la propria comparsa. Quella mattina, però, non erano state molto fortunate, Kang TaeYoo non si era fatto vedere. Avevano il sospetto che avesse lasciato l'hotel dopo aver concluso il suo lavoretto al magazzino. Lizzy ne aveva quindi approfittato per andare a fare conquiste, lasciando Wendy e Iris a tenere d'occhio la spiaggia.
«Chi non muore si rivede...» Buffy andò a disturbare Wendy, che stava prendendo il sole con le cuffiette nelle orecchie. In quel momento dal suo I-pod non stava uscendo nessuna musica, perciò aveva sentito benissimo le parole del ragazzo e aveva deciso deliberatamente di ignorarlo.
«Ehi, bellezza!» continuò lui, spingendo il palmo della mano contro la sua spalla «Sei bollente!»
Wendy si limitò a guardarlo male, così lui si sentì libero di frugare nella borsa della ragazza senza nemmeno chiederle il permesso e di prenderle la crema solare. Poi si chinò su di lei e le slacciò il costume, iniziando a spalmarle la crema sulla schiena.
«Che schifo! Tieni giù le mani! Sono pure sporche di sabbia!» protestò la ragazza, scansandolo in malo modo e risistemandosi il costume. Senza aggiungere altro, Wendy si alzò dalla sdraio e si allontanò dai due soggetti molesti, dirigendosi verso la riva del mare.
«Aspetta, Wendy!» Iris fece per raggiungere la collega, ma James la afferrò per un polso, mentre Buffy le si parò davanti.
«E tu dove pensi di andare?» il primo la tirò per il polso, costringendola a girarsi verso di lui, e le rivolse un sorriso beffardo. «Non resti a farci un po' di compagnia?»
La ragazza strattonò il braccio con decisione, liberandosi dalla presa. Lo sguardo le cadde sulla mano di James. Il mignolino che gli aveva quasi rotto alla festa sulla spiaggia era ancora fasciato.
«Lasciami in pace o te ne spezzo un altro di dito.» rispose infastidita.
«Tzk! Lo sai, non sei brava a fare la stronza.» continuò insolente James, sottoponendola al suo sguardo strafottente come se la stesse passando ai raggi x. «In compenso sei molto carina...»
«Se non la piantate vi denuncio! Ne ho abbastanza delle vostre molestie!» Iris sentì la rabbia ribollirle dentro e dovette fare un notevole sforzo di autocontrollo per non passare alle mani.
«Oh, ma che pau... Ah! Ahia!»
Taeoh, che aveva assistito a tutta la scena, si era avvicinato a James e l'aveva tirato per l'orecchio così forte da costringerlo a indietreggiare. Naturalmente era solo un piccolo anticipo della sua vendetta, ci avrebbe pensato più tardi a come farla pagare ai due novellini per essersi lamentati con Ray alle spalle sue e dei suoi colleghi.
«Allora? La finite di fare i bulletti di quartiere?»
«Che cazzo vuoi tu?» protestò James, liberandosi dalla presa e tenendosi l'orecchio dolorante.
«Mah, non so, ero venuto a cercarvi con Dawon e Daeju, sai, siamo giusto un tantino incazzati...»
«James, forse è meglio andare.» Buffy sembrò aver intuito a cosa si riferiva il loro superiore e non aveva nessuna voglia di prenderle da quei tre, soprattutto da quel diavolo di Dawon. Già si vedeva con le braccia spezzate e la testa fasciata. Conoscendolo li avrebbe lasciati in vita quel tanto che bastava per vederli contorcere dal dolore e gioire delle loro sofferenze.
«E va bene, scusaci.» James dovette bruciarsi l'ultima briciola di orgoglio rimastagli per chiedere perdono.
«Così va già meglio. Bene, ci si vede.» Taeoh fece loro cenno con la mano di sparire e i due se ne andarono a testa bassa senza ribattere.

Dawon si sarebbe fermato volentieri a terrorizzare i due teppistelli, ma aveva faccende più importanti da sbrigare, come raggiungere Wendy, che dopo essersi allontanata dall'ombrellone si era messa a passeggiare lungo la riva.
«Ehi, Wendy! Ciao!» richiamò la sua attenzione, salutandola con un sorriso.
«Ciao!» rispose lei, togliendo le cuffie dalle orecchie.
«Hai la crema spalmata male sulla schiena, rischi di prendere il sole a strisce!» osservò il ragazzo.
«Cavolo!» esclamò lei, ricordandosi l'incidente di poco prima «Senti, potresti spalmarmela decentemente?» chiese poi, rivolgendosi a quello che ormai considerava un amico.
«Certo! Nessun problema!» i due si fermarono un attimo, in modo che Dawon potesse spalmarle la crema, poi ripresero a camminare.
«Grazie!»
«Stai facendo anche tu una passeggiata?»
«Se non voglio avere tra i piedi quel tipo lì ... B-Baffo ... Baffis ...» cercò di ricordare il nome.
«Buffy. Mi dispiace che sia così invadente, non vorrei mai ti rovinasse tutti i momenti di tempo libero! Comunque, se hai bisogno di aiuto chiamami pure, vedrò di rimetterlo in riga.»
Wendy scoppiò a ridere.
«Se mi sta lontano perché in giro ci sei tu allora mi appiccicherò a te!»
Sentendo le sue parole, Dawon pensò bene di sfruttare la situazione a proprio favore.
«Ah, certo, ha una paura folle di me! Stammi vicina e tutto andrà bene!»
Wendy rise di nuovo divertita. Tutto sommato la compagnia di Dawon non le dispiaceva, anche il giorno prima aveva passato un bellissimo pomeriggio a giocare a beach volley con lui e nonostante fosse in missione le sembrava di star finalmente facendo una piccola vacanza.
«Che ne dici di fare un bagno in mare?»
«Ah, in realtà il mare non è che mi entusiasmi molto.»
«Non ti piace nuotare?»
«Diciamo che mare aperto e squali non sono la mia combinazione preferita... meglio la piscina!»
«Vuoi dire che non è un'area di balneazione protetta questa?» chiese Dawon, stupito «Pensavo fosse controllata almeno!» proprio la sera prima lui e i suoi due amici si erano fatti una bella nuotata, ignari di tutto.
«No, no, ci sono un sacco di squali...» scherzò lei, mantenendo un tono di voce serio per vedere se il ragazzo ci sarebbe cascato. «Grossi, enormi e affamati di leoni marini!» Concluse la frase punzecchiando la pancia di Dawon con un dito per sottolineare che il leone marino era lui.
«Ehi!» protestò il ragazzo «Comunque se è così possiamo andare in piscina. L'hotel ne ha una, no?»
Wendy cominciò di nuovo a ridere divertita.
«Sto scherzando! Non ci sono squali, almeno credo. Sei facilmente impressionabile, leone marino!»
«Ah, ok! Mi hai spaventato con questa storia degli squali! Ci tengo alla mia pelle!» Dawon rise a sua volta. «Comunque, stasera esco a bere con Taeoh e Daeju, perché non venite con noi? Così possiamo fare due chiacchiere tutti insieme!» Era giunto il momento di gettare l'esca per il piano.
Wendy scrollò le spalle con aria dubbiosa.
«Non lo so, non so cosa vogliono fare le altre... chiederò.»
«Ok, mi farai sapere!» rispose Dawon, sorridendo gentilmente. Era sicuro che la risposta sarebbe stata affermativa.

Taeoh, invece, si era fermato a fare compagnia a Iris. Era suo compito assicurarsi che anche lei cadesse nella trappola.
«Allora, come va oggi? Sei fuggita a qualche altra esplosione?»
«No, no. Mi stavo solo riposando un po', prima che arrivassero quei due...»
«Mi dispiace... sono davvero dei cretini, stanno combinando un sacco di guai!»
«Ma perché li avete portati con voi? Non siete amici?» Iris si sedette sulla sdraio lasciando spazio anche a Taeoh. Questa volta fu lui a dover improvvisare una scusa plausibile.
«Ah, non mi ci far pensare! Li conosciamo appena, e li abbiamo tirati dentro per avere uno sconto di gruppo. Col senno del poi avrei preferito spendere di più ma non averli tra i piedi!»
«Posso immaginare...» Iris sembrò bersela senza problemi e cambiò discorso «Ah! Lizzy chiedeva di Daeju prima, è andata ad aspettarlo alla rete di pallavolo.»
Taeoh lanciò un'occhiata al proprio ombrellone, dove in teoria doveva trovarsi l'amico, ma a quanto pareva Daeju aveva già levato le tende, perché lì sotto non c'era nessuno.
«Onestamente non so dove sia, sarà andato a fare una corsetta...» ipotizzò. «Sembra che a Lizzy piaccia davvero molto Daeju!»
Iris si lasciò sfuggire un sorriso divertito.
«A lei piacciono molto tutti...»
«E a te? Piace qualcuno?» Taeoh le diede una gomitata amichevole, curioso di sentire la risposta.
«Uhm... no, a dire il vero nessuno.»
«Ah, ah! Hai esitato!»
«Dico davvero, non mi interessa proprio di trovare qualcuno.»
«Ma come?» il ragazzo sembrò quasi deluso. Solo in quel momento si rese conto di essersi lasciato coinvolgere più del dovuto con Iris e che probabilmente avrebbe scontato questa sua leggerezza quella sera stessa, quando sarebbe arrivato il momento di portare a termine un omicidio su cui non era nemmeno d'accordo solo per soddisfare le assurde richieste di Ray. Cercò di non pensarci e di godersi gli ultimi momenti di spensieratezza insieme. Ci avrebbe pensato il giorno dopo ad annegare nel rimorso. «Guarda che ci vuole un attimo a invecchiare, quando ti spunteranno le rughe poi sarà troppo tardi per andare a fare conquiste!» disse in tono scherzoso.
«E tu allora? Sei pure più vecchio di me!»
«Ho le rughe?!» chiese allarmato, toccandosi la faccia con entrambe le mani.
«Per ora no!» lo rassicurò Iris, ridendo «Comunque dico davvero, sto bene da sola. Ho deciso di dedicarmi al lavoro al cento per cento.»
«E va bene, stacanovista che non sei altro... allora mi presenterai i tuoi gatti quando sarai vecchia!»
«Tzk.» Iris finse un'espressione offesa e si alzò dalla sdraio «Basta, non ci sto più a farmi prendere in giro da te, vado a farmi un bagno in mare!»
«No, aspetta!» Taeoh la seguì, ridendo tra sé e sé «Scherzavo!»
«Ti diverti, eh?»
«Un pochino...»
«Che cattivo... Comunque io non stavo scherzando, vado davvero a farmi una nuotata in mare.»
«Vengo anche io!»
«Come vuoi!»
«Mhmm, ok vecchietta!» disse, caricandosela in spalla senza preavviso e portandola in acqua.
«Mettimi giù! Non si trattano così le vecchie!»
«Allora ammetti di essere vecchia, ah?»
Appena furono abbastanza lontani dalla riva, Taeoh la lasciò cadere in mare. Iris finì sott'acqua per qualche secondo, poi si rialzò e si sfregò con le dita gli occhi, bruciacchianti per la salsedine.
«Dopo questo non pensare di passarla liscia!» esclamò, decisa a ripagarlo con la stessa moneta.
«Aiuto!» scherzò di nuovo lui, schizzandola nel tentativo di sfuggirle.
«Smettila!» Iris riuscì lo stesso a raggiungerlo. Aiutandosi con la gamba, gli piegò il ginocchio, facendogli perdere l'equilibrio, e puntò le mani contro il suo petto, spingendolo in acqua. «Così siamo pari!» esclamò soddisfatta.
Evidentemente Taeoh non era della stessa opinione, perché, un attimo dopo, sembrò molto compiaciuto di riemergere in tutto il suo splendore, mettendo in bella mostra gli addominali scolpiti, cosparsi di goccioline d'acqua che splendevano ai raggi del sole. Al ché Iris non poté fare altro che rituffarsi in mare e fingere che la visuale non la toccasse minimamente. Sembrava fosse comparso dal nulla solo per farle perdere la testa.


***



Come previsto dai ragazzi, le agenti avevano accettato l'invito a uscire con loro. I tre si stavano quindi preparando per la serata.
«Ragazzi, coff, coff...» disse Daeju poco prima di uscire, fingendo di avere la tosse «Sto proprio male, andate senza di me!»
«Che hai?» chiese Dawon, perplesso.
«Non lo so, sto proprio male! Oh, che dolore!» continuò a lamentarsi Daeju, chiudendosi in bagno «Ci vediamo al ritorno! Coff, coff!»
«Ok, mi pare di aver capito che Lizzy lo terrorizza.» constatò il leader «Andiamo o faremo tardi.»
«Sì.» concordò Taeoh «Abbiamo proprio un collega fifone!»

Poco dopo, i due si trovavano davanti al bar in cui si erano dati appuntamento con le ragazze. Appena Iris, Wendy e Lizzy arrivarono, quest'ultima, vedendo che Daeju non c'era, decise di andarsene a cercare qualcun'altro con cui passare la serata. Incuranti della scelta della collega, Wendy e Iris raggiunsero i due nuovi amici.
«Hello!» esclamò Wendy con il sorriso stampato in volto. Gli altri ricambiarono il saluto.
«È un peccato che Lizzy e Daeju non siano rimasti.» disse Dawon «Ma direi che possiamo sederci e ordinare!»
«Offriamo noi!» aggiunse Taeoh. Secondo i piani avrebbero fatto bere loro prima un paio di drink e successivamente quello avvelenato, così avrebbero avuto più occasioni per mettere il veleno nel bicchiere mentre loro erano distratte.
La conversazione sembrava procedere normalmente, i quattro parlavano del più e del meno come un vero gruppo di amici e niente avrebbe fatto pensare che fosse in corso un omicidio premeditato, se non per il fatto che da parte dei due ragazzi c'era una certa tensione. Non si stava rivelando facile portare a termine questo compito dopo aver passato molto tempo insieme alle agenti. Avevano sempre pensato di essere spietati e che non gliene sarebbe importato niente, ma sapere che ora erano lì a ridere e scherzare come un gruppo di amici e un attimo dopo le due avrebbero fatto una brutta fine non era semplice da mandar giù.
«Oh e quindi vivi a Seoul anche se sei europea.» chiese conferma Dawon, dopo aver ascoltato il racconto di Wendy «Dev'essere stato difficile imparare la lingua, ma la parli molto bene!»
«Non particolarmente!» si sminuì lei.
«È una fortuna poter viaggiare per lavoro!» aggiunse Taeoh «Per noi è il primo viaggio così lontano, di solito il nostro capo non ci dà molte vacanze. Chi l'avrebbe mai detto che ci saremmo incontrati proprio qui, dall'altra parte del mondo!»
«Ragazzi» interruppe Dawon «Se per voi va bene andrei a prendere un ultimo drink per concludere la serata, porto qualcosa anche a voi?»
Gli altri tre annuirono, così Dawon fece preparare quattro drink uguali e, prima di tornare al tavolo con il vassoio, lasciò cadere in due di questi il veleno. Per prima servì Wendy, passandole uno dei drink avvelenati, poi Iris, che passò il suo bicchiere a Taeoh, seduto accanto a lei. Dawon non ci fece caso dal momento che era intento a sostenere la conversazione con le due nel modo più naturale possibile per non destare sospetti. Taeoh invece era del tutto ignaro del fatto che l'amico avesse già messo il veleno nei bicchieri, perciò accettò il drink di Iris senza porsi problemi. Una volta finito di servire gli altri, Dawon si sedette di nuovo al proprio posto e iniziò a bere.
«Bene bene, ho già pagato il conto, quindi dopo possiamo andare a fare due passi, se vi va di camminare.» disse, anticipando tra le righe l'esito della missione.
«Ci sto!» esclamò Taeoh, per poi bere un bel sorso dal proprio bicchiere. Sentiva il bisogno di calmare i nervi.
«Ah~ ci voleva proprio un'uscita così!» esclamò Dawon «Dovremmo farne più spesso.» aggiunse in modo velatamente sarcastico, scambiandosi uno sguardo d'intesa con Taeoh.
«Questo drink è... yawn... una bomba.» commentò Wendy, senza poter fare a meno di spezzare la frase con uno sbadiglio.
«Che dite, usciamo? Wendy mi sembra cotta.» propose Dawon. Non voleva rischiare che le due si sentissero male all'interno del locale, sotto gli occhi di tutti.
La passeggiata durò ben poco, in un paio di minuti Wendy e Taeoh avevano cominciato a sentirsi stanchi e assonnati. Ovviamente la cosa stava preoccupando Dawon, non solo perché i sintomi del veleno non erano quelli prospettati, ma soprattutto perché Iris non stava accusando alcun segno di cedimento, al contrario del proprio complice.
«Ragazzi» disse Taeoh, sbadigliando rumorosamente «Sono stanco, voglio andare a dormire.»
Dawon diede una gomitata a Taeoh come per dirgli di non scherzare, non capiva se stesse facendo sul serio. In tutta risposta, Taeoh gli si appoggiò alla spalla, non riuscendo a reggersi bene in piedi.
«Dawon...»
«Taeoh, datti un contegno!» disse il collega, scansandolo.
L'altro ragazzo però non stava affatto fingendo, e così cercò faticosamente di tenersi in piedi, cominciando a preoccuparsi che l'amico l'avesse avvelenato al posto di Iris.
Anche Wendy faceva sempre più fatica a camminare e ciondolava a destra e a sinistra.
«Wendy, tutto a posto?» le chiese preoccupata Iris, ma la ragazza non riusciva nemmeno a rispondere e barcollava, spingendosi sempre più verso l'acqua, finché perse i sensi e le gambe non la ressero più. Prima che potesse cadere a terra, Dawon la prese in braccio. In quel preciso istante capì che anche Taeoh non stava affatto scherzando e lo assalì la preoccupazione di aver fatto un errore irrimediabile.



Fine Cap. 10
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Ed ecco il nuvo capitolo finalmente! Chiedo scusa per il ritardo. Non credevo che l'ennesima revisione avrebbe preso così tanto tempo. Anche se pensavo di poter chiudere un occhio e pubblicare la storia com'era senza farmi troppi problemi, in realtà mi sono resa conto che ci sono dei capitoli che proprio non mi vanno a genio e finisco per ribaltarli da cima a fondo... questo è uno di quelli! Insomma, meglio metterci un po' di più che pubblicare qualcosa che non mi convince!

E quindi... Wendy e Taeoh sembra siano stati avvelenati sul serio! Che succederà?

Come sempre rignrazio chiunque stia seguendo questa long! Alla prossima~

Misa

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