Cancùn, 6:35 AM.
Il mattino seguente, Iris si alzò presto e iniziò a prepararsi per l'imminente missione. La sera precedente aveva fatto una telefonata al quartier generale di L per sapere se ci fosse qualche informazione riservata sul territorio che era meglio sapere prima di avventurarcisi. Era risultato che l'isoletta fosse in realtà proprietà privata di un riccastro statunitense, incarcerato già da qualche anno per una montagna di accuse legate ai suoi fondi finanziari illeciti. Che ci fosse un qualche tipo di relazione tra lui e Kang TaeYoo era verosimile in quanto c'erano buone probabilità che l'isola disabitata avesse a che fare con il magnate. Dopotutto non c'è posto migliore di un luogo sconosciuto ai più per nascondere della droga. Ma, in ogni caso, a stabilire che connessione ci fosse tra i due ci avrebbero pensato altri agenti, la loro missione prevedeva solo di catturare Kang TaeYoo e mettere fine al suo traffico di droga.
Mentre rifletteva su queste considerazioni, Iris si infilò un paio di pantaloncini di jeans e si sistemò in vita la pistola e il pugnale. Poi prese gli orecchini GPS e li posò davanti allo specchio del bagno. Osservò con attenzione il proprio riflesso, aveva un'aria stanca, ma almeno si sentiva ben salda a terra. La sua cervicale sembrava fare giudizio.
Si pettinò e legò i lunghi capelli in una coda alta per poi lavarsi di nuovo il viso con dell'acqua fredda. Doveva fare in modo di essere ben sveglia e reattiva, la attendeva una giornata difficile. Si asciugò il volto e indossò gli orecchini, controllando che funzionassero a dovere. Dopodiché tornò in camera, prese una camicetta bianca dal taglio un po' largo, che aveva appeso nell'armadio quando aveva disfatto le valigie, e la indossò. La allacciò e legò tra loro le due estremità inferiori, poi arrotolò le maniche fino ai gomiti. Si specchiò di nuovo, facendosi coraggio, e prese lo zaino che teneva sulla sedia. La sera precedente ci aveva messo dell'acqua, del cibo e altre cose che potevano tornarle utili in caso di emergenza. Infine, si infilò un paio di scarpe da ginnastica e uscì.
«Ehi, Iris! Dove vai?» subito fuori dalla camera incontrò Lizzy, tutta agghindata, che stava andando a prendere l'ascensore.
«A lavorare... ieri sera ho provato a chiamarti, ci sono aggiornamenti sul caso.»
«Ah.» rispose la bionda, un po' delusa, restando a fissarla. «Che novità?»
«Forse abbiamo trovato il magazzino.» Iris si guardò intorno. Non c'era nessuno oltre a loro due. «Probabilmente si trova su un isolotto disabitato vicino alla costa. Sto andando a verificare. Vieni anche tu?»
«Che domande, certo che no! Ormai sono pronta per andare in spiaggia. E poi servirà pure qualcuno che resti a fare la guardia!»
«La guardia, come no...» protestò Iris.
«Beh, cara, buona fortuna!» Senza accettare repliche, Lizzy si incamminò spedita verso l'ascensore.
A quel punto Iris decise di non insistere e andò a bussare alla camera di Wendy. Un attimo dopo la collega aprì la porta.
«Hello! Pronta per oggi?»
«Pronta! Ho in programma di tornare prima di sera.»
«Speriamo vada tutto bene, sono in ansia...»
«A chi lo dici... semmai, sai dove trovarmi.» Iris le indicò gli orecchini.
«Mi auguro che funzionino!»
«Li ho appena testati, funzionano alla perfezione. Tu vai da Dawon?»
«Sì, tra poco vado. Dov'è Lizzy?»
«È passata di qui un attimo fa.»
«Sono qui, orbe!» esclamò la bionda, spuntando di nuovo alle loro spalle. Aveva dimenticato la crema solare in camera. «Che fatica questa missione, ragazze! Non so voi, ma io ormai sono giorni che me ne sto appostata in spiaggia sotto al sole cocente!» disse, dopo essere uscita di nuovo dalla camera. «Kang-coso è scomparso. Volatilizzato! Sparito! Quindi nel frattempo ho deciso di divertirmi un po', non preoccupatevi se non mi trovate al solito ombrellone, sono da Pablo. Ci si vede!» salutò le altre con un cenno della mano per poi andarsene di nuovo.
«Appostata un cavolo...» protestò Wendy.
«E adesso chi è Pablo?» chiese Iris.
«Come minimo un povero malcapitato adescato ieri sera che nemmeno si chiama così!»
Iris fece un lungo sospiro di esasperazione.
«Bene, direi che è ora di andare. Ci vediamo più tardi, ok? Stai attenta.» concluse Wendy.
«Ok, a più tardi!»
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Dangerous
ActionTra i grattacieli della moderna Seoul si nasconde l'associazione segreta per cui lavorano Iris, May, Wendy e Lizzy, quattro agenti oberate di lavoro. Al rientro dall'ennesima missione viene subito assegnato loro un nuovo, urgente incarico: recuperar...