Cap. 5

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Mentre Wendy e May erano all'incontro con Minho, Iris si era recata alla clinica dell'associazione. Circa sei mesi prima, durante una missione, un corpo a corpo le aveva procurato delle brutte ferite. I tagli e gli ematomi erano guariti ormai da tempo, ma le conseguenze del trauma subìto alla schiena dopo essere stata scaraventata contro una vetrata che si era ridotta in frantumi tornavano ancora a tormentarla di tanto in tanto. Probabilmente anche questa volta aveva tirato troppo la corda per portare a termine tutti gli incarichi assegnati da L: era dalla sera all'asta di quadri che i capogiri non la lasciavano in pace. All'inizio aveva dato la colpa alla stanchezza, ma dopo un po' era diventato chiaro che la causa del malessere fosse la schiena.
Iris entrò nel grande edificio di vetro, salutò le impiegate dietro al bancone e raggiunse i tornelli di accesso. Appoggiò il badge sul lettore e, passato il controllo, svoltò a sinistra in un ampio corridoio. Prese l'ascensore e schiacciò il pulsante per salire al quindicesimo piano, dove si trovava l'infermeria. Quel giorno di turno c'era sicuramente Kibeom, un suo amico di vecchia data. Iris non amava molto i dottori e gli infermieri, ma di Kibeom poteva fidarsi, avrebbe capito al volo il problema e le avrebbe proposto una soluzione senza fare troppe congetture e senza imbottirla di farmaci inutili.
Le porte dell'ascensore si aprirono, Iris uscì e raggiunse l'infermeria. Non aveva preso nessun appuntamento, ma essendo in confidenza con Kibeom era sicura che non ci sarebbero stati problemi. La porta era solo accostata, così entrò senza bussare.
«Kibeom?» lo chiamò, non vedendolo dietro alla sua scrivania. Si guardò intorno e notò che la tenda bianca che separava i lettini dal resto dello studio era tirata. Tendendo l'orecchio sentì un fruscio provenire da quella parte della stanza. «Kibeom, sei lì dietro?» chiese di nuovo, avvicinandosi e scostando leggermente la tenda.
«Yah!» urlò lui, separando immediatamente le labbra da quelle del ragazzo che stava baciando e staccandosi dallo stesso.
«Scusa, scusa!» esclamò Iris imbarazzata, richiudendo di nuovo la tendina e girandosi di spalle. Il ragazzo in compagnia di Kibeom era Haru, il suo fidanzato, anche lui un agente della squadra di Shion. Quando si trovava all'associazione passava spesso a trovarlo in infermeria per rubargli qualche bacio.
«Ormai il danno è fatto.» la rimproverò Kibeom, riaprendo la tenda.
«Ciao Iris, come va?» chiese Haru, spuntando da dietro alla schiena del suo ragazzo.
«Ciao!» rispose lei, voltandosi nuovamente verso di loro «Scusate, non volevo interrompere...»
«Non importa. Dimmi, come mai sei qui?» Kibeom, indossò il camice bianco che aveva lasciato sullo schienale della sedia e fece gentilmente cenno a Haru di uscire. Quest'ultimo gli sorrise e lo salutò con la mano, poi lasciò lo studio, richiudendosi la porta alle spalle.
«Per il solito problema, sono ricominciati i capogiri.» rispose Iris, sospirando e seguendo Kibeom alla scrivania.
«Hai fatto altre missioni che hanno portato a combattimenti fisici?» le chiese lui, estraendo un fascicolo dal cassetto.
«Ummm... ormai quattro giorni fa sono tornata da una missione di una settimana. Poi L ce ne ha subito assegnato un'altra.»
«Intendo se hai ricevuto altri colpi.»
«Beh, sì, abbiamo avuto alcuni scontri corpo a corpo. Nella confusione mi pare di aver picchiato di nuovo la schiena contro un muro, ma non ricordo i dettagli.»
Kibeom picchiettò la punta della biro sulla cartella clinica di Iris, facendo scorrere con gli occhi i dettagli relativi ai mesi precedenti.
«Hai fatto gli esercizi che ti ho spiegato?»
«Ehm... li ho dovuti saltare per un po', non ho avuto tempo.»
«Esattamente cosa intendi per un po'?»
«Quasi due settimane.»
«Va bene.» si rassegnò Kibeom «Proviamo con un massaggio.» Così dicendo si alzò dalla scrivania e le fece strada verso i lettini. Iris lo seguì e si sedette sul primo, dandogli le spalle.
«Togli la maglietta e stenditi.»
«Ok, mi affido al mio dottore di fiducia!»
Iris eseguì le indicazioni. Kibeom le massaggiò la schiena e il collo per quasi mezz'ora facendo pressione sui punti di maggiore tensione. Dopo pochi minuti, la ragazza aveva già iniziato a sentirsi molto più rilassata e distesa. Ancora una volta le venne spontaneo pensare che Kibeom era davvero bravo nel suo lavoro. Anni prima lo aveva aiutato a studiare per un corso di fisioterapia e in quell'occasione lui le aveva persino insegnato come fare alcuni massaggi, motivo per cui Lizzy ogni tanto reclamava massaggi da Iris al ritorno dalle missioni.
«Ok, ora dovresti essere a posto.» disse Kibeom, terminando il lavoro e passandole la maglietta in modo che potesse rimettersela subito senza far raffreddare la schiena.
«Grazie!» rispose lei, scendendo dal lettino.
«Fatti fare un massaggio con questa dalle ragazze. Almeno dieci minuti ogni giorno, così allevi la tensione.» Kibeom le porse una pomata dalle proprietà antiinfiammatorie.
«Ok, ricevuto! Questa posso tenerla io?» chiese Iris, prendendo il tubetto tra le mani e leggendone l'etichetta.
«Sì, è per te. Io ne ho altre qui in infermeria.» Kibeom andò un attimo in bagno per sciacquarsi le mani «Non sforzare troppo la schiena sollevando pesi e prendi qualche antidolorifico se necessario. Se non passano i capogiri ci risentiamo. Certo, il lavoro che fai non aiuta a stare a riposo, di questo passo il problema continuerà a ripresentarsi. Se riesci fatti assegnare qualche missione a bassa intensità e riprendi assolutamente a fare gli esercizi!»
«Sarà difficile poter scegliere la missione che voglio, sai che siamo sottodimensionati, ma proverò a chiedere. Comunque, grazie mille Kibeom!» Esclamò contenta, sentendosi già molto più sciolta e piena di energie. Lo salutò con la mano e aprì la porta dell'infermeria per tornare a casa.
«A presto!»
«Non troppo presto, per favore!» disse lui, scongiurando altri infortuni.
«Va bene, va bene!» rispose Iris ridendo. Una volta uscita dall'ufficio vide che Haru era rimasto in fondo al corridoio ad aspettare che Kibeom terminasse la visita. Stava sorseggiando un caffè appena preso alla macchinetta. Iris gli fece cenno che l'ufficio di Kibeom era libero e lo salutò, poi prese di nuovo l'ascensore e lasciò l'edificio.

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