Capitolo 16

755 62 5
                                    

"Chissà se qualcuno mi sta pensando proprio in questo momento."

<♡>

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<♡>

Nam♡

Quando il cielo si tinse di rosso e il sole cominciò la sua discesa Kim Namjoon uscì di casa.

Per la città c'era un via vai di macchine continuo. Gli adulti tornavano da lavoro, finalmente ritornando dalle loro famiglie, i bambini uscivano da scuola mostrando orgogliosi i loro lavoretti ai genitori, i ragazzi prendevano un gelato sedendosi sotto i grandi alberi del parco comunale.

Un bambino giocava con le foglie facendo impazzire il padre che cercava di stargli dietro. Una ragazza coi capelli folti ricci stava disegnando qualcosa all'angolo della strada. Una vecchietta stava dando da mangiare a dei piccioni.

Era uno dei momenti più belli della giornata, quando finalmente la calma gli raggiungeva il cuore e percepiva una sorta di leggerezza.

La sera si dirigeva ogni giorno a scuola per potersi allenare nella piscina. Purtroppo non c'è ne era una pubblica come nella città in cui viveva anni prima quindi il padre pagava la scuola per fargliela usare anche durante un orario così strano.

Namjoon gli aveva più volte chiesto di entrare nella squadra di nuoto: gli mancava la socialità, il confrontarsi con qualcuno.
Ma lui glielo proibiva sempre ribadendo che in realtà quei ragazzi non erano altro che bambocci e che non prendevano sul serio il nuoto. Avrebbero potuto distrarlo dalle gare veramente importanti e portarlo sulla via del male.

Ancora poco e Namjoon avrebbe compiuto diciott'anni e sarebbe diventato dipendente.

L'unica cosa che era riuscito ad ottenere era il poter allenarsi da solo, senza il suo allenatore. Namjoon lo odiava. Era un uomo costantemente nervoso, sempre pronto ad urlare per ogni minima cosa. Lo vedeva il sabato mattina e la domenica pomeriggio: decisamente i peggiori momenti della sua settimana.

Quell'uomo era completamente ossessionato dal tempo. I record per lui erano una vera e propria ragione di vita. Non sapeva fare altro che leccare il culo a suo padre e fare la corte a sua madre.

Uff... sperava di liberarsene presto.

Cercò di scacciare via questi pensieri che gli, stavano rovinando la serata e cerco di concentrarsi sul ragazzo misterioso.

Inizialmente era sicuro fosse un alunno, ma adesso si rendeva conto che potesse essere chiunque.

Aveva passato tutta la notte a leggere il Piccolo Principe, assorbendo tutto ciò che riusciva a comprendere. Aveva studiato la riflessione che aveva trovato nel libro, passando il dito in continuazione su quella piccola J. Era l'unico collegamento che aveva con lui. Che poi era un lui? Chi diceva che non fosse una ragazza?

Namjoon aveva il dubbio già da qualche anno di essere gay. Gli piace pensare che ognuno ha una sessualità fluida e quindi non vuole darsi una definizione. Ma non sa perché lo sconosciuto gli dava boy vibes.

Oggi gli avrebbe lasciato il suo numero di telefono attaccato all'armadietto prima di dirigersi in piscina. Sperava di essere contattato con tutto il cuore.

Custodiva gelosamente le borracce che, ora vuote, una volta contenevano la bevanda che per lui era diventata oramai un rifugio sicuro, simbolo di affetto e felicità. Le aveva messe al posto delle coppe e delle medaglie vinte, quelle in realtà potevano anche sparire.

Durante il tragitto finì per sbattere contro qualcuno facendolo cadere a terra, troppo intento a pensare ad altro.

"Cavolo mi dispiace!" disse aiutando subito la signora davanti a lui a raccogliere ciò che aveva perso durante lo scontro.

"Non c'è n'è bisogno." disse lei stizzita scacciando via malamente la mano del ragazzo.

Namjoon rimase impalato lì piedi in imbarazzo, osservando la donna dai capelli scuri raccolti in una lunga treccia che rimetteva apposto le fialette che aveva perso - ma Namjoon non era sicuro di aver visto bene - nella borsa.

"Oh, sei tu." aggiunse quando finalmente alzò lo sguardo e ebbe visto in faccia Namjoon.

"Ci conosciamo?" chiese lui confuso. Le sue conoscenze erano relative solo all'ambito sportivo, la donna non gli pareva affatto essere una nuotatrice ed era strano che non si ricordasse il nome di qualcuno.

"Non proprio. Sei solo uno dei miei tanti... mh... studi. Si esatto, potremmo definirli studi." spiegò.

Il biondo rimase a guardarla basito, senza sapere cosa dire.

"Ora devo andare. Ti chiedo solo una cosa: non farlo aspettare troppo, ok? Ė un bravo ragazzo." disse prima di allontanarsi.

Namjoon rimase qualche secondo fermo, non capendo cosa fosse appena successo.

"Aspetti!" gridò girandosi e facendo qualche passo per raggiungerla.
"Di chi sta parlando?" le urlò confuso.

"Lo sai benissimo di chi sto parlando." gridò lei già lontana facendogli l'occhiolino.

Che tipa strana... pensò guardandola allontanarsi.

Riprese a dirigersi verso scuola: aveva qualcuno da incontrare.

17/11/20
Heyy,
sto cercando di rendere la storia il più interessante possibile! Spero vi piaccia~
È appena uscito il primo teaser di Life Goes On e non credo di stare molto bene. Il fatto che poi è prodotto da Jungkook rende il tutto molto più speciale!
Byee♡
-Joly

𝐌𝐢𝐥𝐤 𝐚𝐧𝐝 𝐇𝐨𝐧𝐞𝐲 | 𝐍𝐀𝐌𝐉𝐈𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora