Aleksei Fabiano Ivanov, Istoricheskaya Akademiya, Mosca-Russia.
"Ashley," chiamai la biondina spalmata sul mio letto nel settore di Legge. "È ora che te ne vada."
"Come?" La bionda girò la testa verso di me. "Non sono Ashley." Richiuse gli occhi gonfi a causa delle scarse ore di sonno e si rigirò. "Stronzo."
"Mmmh." Mi allungai sul comodino e accesi una sigaretta. "Annabeth?" Riprovai senza interessarmi realmente della ragazza sdraiata al mio fianco, che grugnì così forte da assomigliare ad un camionista. "Anastasya?" Ritentai, ma non è che me ne fregasse granché, a parte il fatto che portasse le sue chiappe fuori dalla mia camera. "O era Margaret? Ah, non ricordo e non mi interessa." Furiosa si voltò verso di me e mossi una mano in aria per desisterla dal lagnarsi. "Chiunque tu sia, fuori di qui."
Chiuse la porta della mia camera sbattendola, al cui gesto mi sollevai di scatto: odiavo quando la gente sbatteva la porta, soprattutto quando la porta era quella della mia bellissima camera in Accademia. Mi chinai sulla scrivania ed osservai l'orario della settimana che stava per iniziare: bene, condividevo con mia cugina la maggior parte delle lezioni, tranne quelle di storia, il suo corso di indirizzo, e questo era un punto a favore della mia scuola.
Erin Fenya Ivanov, Istoricheskaya Akademiya, Mosca-Russia.
"È così?" Mi domandò Viktor, il chitarrista e cantante più in voga dell'Accademia. "Mh?"
Osservai il soffitto e giocherellai con il piercing al labbro.
"Sì, è così," sbuffai e mi girai verso di lui. "Vik, so che è da malati di testa, ma non ci posso fare nulla."
Mi accarezzò i capelli e sorrise.
"Nah, ho sentito molte volte la storia di due cugini che finiscono per piacersi, ma penso sia più un rito di passaggio, una sorta di primo approccio alla sessualità."
Inarcai un sopracciglio biondo e lo spintonai.
"Primo approccio alla sessualità? Devo ricordarti la storia con il tipo della sezione di scienze?" Mi sollevai a sedere e scesi dal suo letto. "O quella mezza cotta che mi sono presa con il tuo amico?" Mi seguì a ruota ed entrambi ci incamminammo verso la mensa per la cena della domenica. "O devo ricordarti anche quel mezzo disastro con l'altro tizio della sezione sportiva?"
"No, Erin." Mi circondò le spalle con un braccio e svoltammo lungo un corridoio. "Forse hai ragione, forse sei solo pazza e basta."
"Già."
Rimuginai un po' sulla mia situazione e poi lasciai perdere. All'ingresso della sala mensa salutai Vik, appoggiai il braccialetto sul mitico scanner del duemila trenta, che consentiva il riconoscimento dello studente e mi avviai alla sezione del dipartimento di Legge, quello in cui avevo dovuto iscrivermi per il mio cognome.
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Finti legami di sangue|THE NY RUSSIAN MAFIA #5
Literatura Feminina[COMPLETAMENTE REVISIONATA✨] Leggete prima il #1 se no non capireste, a tutti i miei vecchi lettori/ lettrici: ci siamooooo! Erin e Aleksei sono ormai due adolescenti in Accademia.