capitolo uno

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C'era confusione quella mattina, nella Sala Grande.
Era sempre così, a colazione, soprattutto al momento della consegna della posta.
Un mucchio di gufi, di ogni dimensione e piumaggio, volavano sopra i tavoli delle varie casate, per consegnare ad ognuno le proprie lettere.
Hermione non ne riceveva spesso. I suoi genitori, nel mondo babbano, non erano molto pratici nel comunicare con lei attraverso quel metodo, e i suoi amici erano seduti al tavolo di Grifondoro con lei, perciò chi avrebbe potuto scriverle?
Ron riceveva molte più lettere di lei ed Harry, ma era normale, aveva una famiglia così numerosa che sarebbe stato strano il contrario.
Ma non le dispiaceva che non le scrivessero, la mattina era impegnata.
Voleva essere sempre preparata per le lezioni del giorno, ovviamente, il suo cervello non rallentava mai, nemmeno la mattina appena sveglia. Ormai era al Sesto Anno, non si poteva affatto permettere di rimanere indietro col programma, anche se in effetti la scuola era iniziata solamente da qualche settimana.

Quella mattina, per l'appunto, stava proprio passando mentalmente in rassegna gli argomenti già studiati quando, con sua enorme sorpresa, un gufo di piccola taglia volò di fronte a lei, con una lettera legata alla zampa.
Harry e Ron, curiosi e sorpresi quanto lei, la osservarono slegare la lettera ed esaminarla avanti e dietro.

"Chi ti scrive?" domandò interessato Harry, ma Hermione scrolló le spalle:" Non ne ho proprio idea, non c'è scritto nessun mittente".
"Bhè aprila allora" disse con tono ovvio Ron, e la ragazza dovette trattenersi dal replicare con tono altrettanto ovvio che era proprio ciò che stava per fare.

Così aprì la lettera, leggendone il contenuto.

"Cara Hermione,
perdonami se non ho il coraggio di venire a parlarti di persona, ma.. trovo davvero difficile confessarti i miei sentimenti.
Non c'è giorno in cui io non pensi a te, e in cui il mio cuore acceleri solo vedendoti camminare per i corridoi. Nonostante siamo allo stesso anno e ci conosciamo, non siamo abbastanza intimi perché io possa venire da te e dirti in faccia che sono innamorato di te, perciò te lo scrivo qui.
Ti amo, anche se forse sono proprio l'ultima persona da cui te lo aspetteresti.

D.

Hermione sollevò lo sguardo dalla lettera, attonita, e guardò i suoi due migliori amici:" Non è una specie di scherzo da parte vostra?"
I due si sporsero oltre la sua spalla per leggere, ed ebbero la sua stessa reazione.
"Ma che diavolo.." iniziò Ron, ma a quanto pare era senza parole. Meglio, pensò Hermione, era sempre troppo protettivo nei suoi confronti, non ci teneva particolarmente a sentire un commento da parte sua.
Anche Harry sembrava a corto di qualcosa da dire, così Hermione appurò che non fosse un loro scherzo.

Riflettè qualche istante, ma non le venne in mente nessuno. "Chi credete che sia? Ha detto di conoscermi, ma.. Non lo so, non ho idee" disse rileggendo la lettera, aveva sempre odiato non avere risposte.
Harry le prese la lettera dalle mani, per darle un'occhiata più da vicino, ma nulla. Non era una calligrafia familiare, o un modo di parlare che conosceva. Si guardò intorno nella Sala Grande, aspettando che lo colpisse una specie di rivelazione.
Quando il suo sguardo si posò sul tavolo dei Serpeverde, notò Draco Malfoy che, con la sua solita espressione impassibile, guardava nella loro direzione.

Guardò di nuovo la lettera, in particolare la D in fondo al foglio, e poi di nuovo Malfoy.
Spalancò gli occhi, poteva forse essere come pensava..?

Si voltò di scatto verso Hermione, che gli rivolse un'occhiata interrogativa.
"Penso di aver capito tutto" affermò deciso, e gli altri due rimasero in silenzio, aspettando che si spiegasse.
Così il moro indicò l'iniziale alla fine della lettera, e li guardò con aspettativa, ma nessuno dei due parve comprendere. "Non capite?" chiese con tono ovvio. "La D sta per Draco, Draco Malfoy!" esclamò il suo nome a bassa voce, per evitare che potesse malauguratamente sentirlo.

Ron ed Hermione si guardarono l'un l'altro prima di scoppiare fragorosamente a ridere.
"Hai bevuto del succo di zucca avariato, Harry?" chiese Ron tra le risate, poi continuò:" Malfoy mi sembra a malapena in grado di provare emozioni, figurati se può innamorarsi, poi di Hermione!"
La ragazza sorvolò su come avrebbe potuto prendere la cosa come un insulto, e rise insieme a lui:" Harry, non lo dico spesso ma Ron ha ragione, come ti salta in mente?"

Ricordava benissimo tutti i nomignoli cattivi ed offensivi che Malfoy le aveva affibbiato durante tutti quegli anni ad Hogwarts, non ci avrebbe creduto per nessun motivo al mondo se fosse stato lui ad inviare la lettera.

Harry scosse vigorosamente la testa, e sventolò la lettera che teneva in male:" No, non avete capito! Malfoy è sicuramente senza cuore, è ovvio che non è sincero, ma fidatevi di me, è lui".
Poco a poco i suoi amici smisero di ridere, a quanto pareva non stava scherzando.

Il moro continuò dunque a parlare:" Voi non volete ascoltarmi, ma Malfoy è sicuramente un Mangiamorte, e-" ma Hermione lo interruppe:" Ne abbiamo già parlato, e tra noi sei l'unico a pensarla così".
Lanciò un'occhiata veloce al tavolo dei Serpeverde, dove ora Malfoy sembrava star rimuginando su qualcosa di importante.
"Lo sappiamo che suo padre e sua zia sono al servizio del Signore Oscuro, ma lui.." si voltò a guardare Harry "è solo un ragazzo..."

Quasi provava pena per lui, nonostante fosse così crudele e odioso sempre con tutti.
La sua situazione al momento, con suo padre ad Azkaban, non era di certo tra le migliori.

"Hermione, fidati di me, Mangiamorte o meno, questa lettera è sua, vuole che tu cada nel suo tranello per arrivare a me" disse allora Harry concitato, prendendole le mani.

Ron fissava il tavolo pensieroso, ed Hermione sperò che fosse d'accordo con lei, come lo era stato fino a quel momento, ma quando alzò lo sguardo, capì subito che lo aveva perso.
"Sai, Hermione.. Harry potrebbe non avere torto.. Malfoy mi sembra troppo codardo per essere al servizio di tu-sai-chi, ma credi che non farebbe piacere al suo paparino se scoprisse qualcosa per far fuori Harry?" disse allora, e la ragazza dovette ammettere che, in effetti, messa così aveva una certa logica.

Guardò di nuovo verso l'inconfondibile testa bionda di Malfoy, che pareva ancora assorto nei suoi pensieri.
Lo conosceva da quando avevano undici anni, per quanto fosse sgarbato e scontroso.. L'idea che fosse un Mangiamorte non le piaceva affatto.

Ma l'ipotesi di Harry aveva senso, così sospirò:" Mettiamo caso che sia davvero come dite.. Io cosa dovrei fare?"
Il volto del suo amico si aprì in un sorriso furbo:" Non temere, ho già un piano".

-spazio autrice-
ciao raga
come promesso ho pubblicato il primo capitolo di questo remake, spero che vi piaccia più della storia originale🥺
fatemi sapere che ne pensate
bye <3

All a mistake ‹dramione› [REMAKE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora