Capitolo 11 - falling -

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<<Harry?>> La musica era finita, ma al suo posto sentii la voce di Draco. Era vicina. Troppo vicina. Aprii piano gli occhi, solo per ritrovarmi il suo viso accanto al mio. Probabilmente ero finito per crollare sulla sua spalla, dopo essermi addormentato, e adesso mi sentivo più sfacciato di quanto avrei voluto sembrare. Per qualche interminabile istante non riuscii a muovere un solo muscolo, un po' per l'imbarazzo, un po' perché gli occhi di Draco, sa quella distanza infinitesimale, erano ancora più grigi e ipnotici.
<<Siamo arrivati.>> Sussurrò lui, così piano da farlo sembrare un segreto tra me e lui soltanto.
Mi decisi a reagire, allontanandomi bruscamente, e guardandomi intorno. La macchina era vuota, prova del fatto che le due ragazze fossero già scese. Fuori dal finestrino riuscivo a vedere il panorama del lago, il verde spento degli alberi, alla luce fioca del timido sole primaverile. <<Wooooo. Figo!>> Urlai, scendendo dall'auto, per guardare meglio il paesaggio. Draco mi raggiunse, guardandomi con un mezzo sorriso sul volto.
<<Non sei mai stato al lago?>> Chiese, curioso. Scossi la testa.
<<In realtà non sono mai stato fuori dalla mia città, è la prima volta che visito un posto nuovo. Certo se escludi il Manor e la villa dei Grifondoro... ma credo che quelle non siano propriamente mete turistiche.>> Raccontai, entusiasta.
<<Non perdi mai l'ironia, eh?>> Chiese, cambiando argomento. Ridacchiai, sorpreso dalla retorica improvvisa. <<Mi piace prendere la vita con ironia. Non credi sia tutto più facile quando affronti I problemi con un pizzico di simpatia?>>
<<In realtà credo sia da stupidi e immaturi.>> Lo disse con una tale semplicità, che non riuscii neppure ad offendermi per l'insulto indiretto.
<<Grazie per la tua sincerità.>> Borbottai, sarcastico. Lui sorrise.
<< Visto? Stai usando di nuovo l'ironia.>> Mi prese in giro, ridacchiando. Mi bloccai.
<< Stai ridendo? Stai ridendo sul serio?>> Non potei fare a meno di dire. Era la prima volta che sentivo il suono della sua risata, che vedevo i suoi occhi illuminarsi di una luce diversa da quella che avevano di solito. Era la prima volta che lo vedevo senza maschere e senza paletti, come fosse un ragazzo normale, che faceva cose normali. Lui smise subito, tornando serio, e rompendo l'idilliaco momento che stavo vivendo internamente grazie a quel sorriso.
<<Oh, andiamo. Dovresti sorridere più spesso. Sei davvero bello quando lo fai.>> Sorrisi anche io, ma non appena mi resi conto di quello che avevo confessato a voce alta, avvampai.
Draco sembrava sorpreso quanto me.
<<Dovremmo andare! Pansy si starà chiedendo che fine abbiamo fatto.>> Dissi, precedendolo.


<<Cosa? Non ci sono altre stanze?>> Pansy mi guardava come se io fossi una qualche specie di alieno atterrato con la sua navicella spaziale nel giardino di casa sua.
<<Che problema c'è Harry? Siete amici, no? Si tratta di una notte, ce la potete fare.>> Disse. Alternai lo sguardo tra lei e il letto matrimoniale che avevo davanti.
Dopo aver visitato il piccolo cottage, Pansy ci aveva detto che c'erano soltanto due camere da letto. Ovviamente lei e la sua ''amica'' avrebbero dormito insieme, così io ero condannato a condividere il letto con Draco. Lo stesso Draco che si rifiutava di dormire persino con Pansy, la sua adorata Pansy... La vedevo dura. Ero quasi certo che avrei passato la notte a dormire sul pavimento, con un cuscino e un lenzuolo a coprirmi.
<<Non c'è problema, il letto mi sembra abbastanza grande per entrambi.>> Draco entrò nella camera, portando sulle spalle il mio ed il suo zainetto. Arrossii. Mi ero dimenticato di averlo lasciato in macchina, eppure lui era stato tanto disponibile da prenderlo per me.
<<Vedi! E' tutto apposto! Adesso, se volete scusarmi, io avrei da fare.>> Pansy diede un bacio sulla fronte di entrambi e trotterellò via, felice. Adesso che lei era fuori dai giochi, io non avevo più scuse. Ero da solo con Draco, e mi sentivo esattamente come la volta in cui avevamo chiarito il nostro malinteso, soltanto io e lui, in una camera, senza nessun altro. Ero agitato, nervoso ed imbarazzato. E la cosa peggiore era che non avevo via di scampo.
<<Scendiamo al lago?>> Lui non sembrava essere messo meglio di me, ma ebbe comunque il coraggio di invitarmi a fare qualcosa insieme. Presi un respiro profondo e cerci di calmarmi. Pansy aveva ragione, io e Draco eravamo amici. O almeno, lo stavamo diventando pian piano. Comunque, non c'era alcun motivo per sentirmi agitato a stare in sua presenza. Avremmo potuto passare del piacevole tempo insieme, proprio come quando eravamo andati in biblioteca. Il ricordo di quella mattinata mi riscaldò il cuore, convincendolo a rallentare la sua corsa furiosa.
<<Fa troppo freddo per fare il bagno, ma mi piacerebbe riuscire a vedere il lago da vicino.>> Risposi, sincero. Draco appoggiò le borse sul letto, annuendo.
<<Bene, allora andiamo.>>

Surrender || Drarry (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora