Quella mattina mi ero svegliato più allegro del solito, avendo passato la notte precedente a scartare i regali, e avendo fatto il pieno del sorriso di Draco. Lo stesso Draco che evidentemente mi aveva messo a dormire sul letto, e poi era sparito chissà dove, lasciandomi da solo. Ci rimasi un po' male, quando, aprendo gli occhi, non lo vidi al mio fianco, ma almeno, pensai, non avrei dovuto sotterrarmi per l'imbarazzo già di prima mattina.
Mi alzai dal letto con uno sbadiglio e mi affacciai alla finestra. La neve si era appoggiata al suolo, creando un manto bianco su tutto il paesaggio, facendomi sorridere.
Volevo scendere in fretta e andare a scattare un po' di foto, magari insieme ai miei amici, sperando, che almeno quel giorno, mi avrebbero permesso di passare del tempo insieme a loro. Presto sarebbero dovuti tornare a casa, e a me sembrava di non essermeli goduti abbastanza.
Feci la doccia e inaugurai il nuovo phon, asciugandomi i capelli con cura, prima di vestirmi, mettendo una maglia a collo alto nera, con sopra un maglione largo verde, e un paio di jeans. Poi, andai diretto in camera di Pan, e senza nemmeno bussare aprii la porta, intrufolandomi dentro. Le persiane erano abbassate per metà, permettendo ai raggi del sole di illuminare la stanza quel poco che bastava a vedere il letto occupato da due persone. Sorrisi malizioso, capendo che Hermione aveva dormito lì. Certo, entrambe sembravano starsene nel loro lato nel letto, ma era innegabile che lo stessero condividendo.
<<Sveglia, dormiglione! E' Natale!>> Urlai, in vena di dare fastidio, prima di lanciarmi in mezzo a loro. Pansy mi colpì con il suo cuscino, mentre Hermione, spaventata, si tirò su a sedere. Scoppiai a ridere. <<Buongiorno splendori.>> Sorrisi, accoccolandomi tra le lenzuola.
<<Harry!>> Hermione si mise una mano sul petto, cercando di respirare normalmente.
<<Sì, sono io.>> Dissi, ironico. Lei alzò gli occhi al cielo, ma si rimise comunque comoda al suo posto, appoggiando le spalle al muro.
<<Sei di ottimo umore, stamattina.>> Pansy mi fulminò con lo sguardo, assonnata.
<<E' Natale. Certo che sono di ottimo umore. Dovresti esserlo anche tu.>> La presi in giro, cominciando a punzecchiarle una guancia, rigata dal segno delle lenzuola.
<<Lo sarei di certo, se qualcuno non mi avesse svegliato in modo così burbero.>> Si lamentò. Allargai le braccia, chiedendole, implicitamente di avvicinarsi. Lei sbuffò, ma si rannicchiò ugualmente su di me, appoggiando la testa sul mio petto.
<<La tua vendetta contro di me non mi piace per niente.>> Brontolò, riferendosi a tutte le volte in cui lei mi aveva svegliato allo stesso modo. Io ed Hermione ridacchiammo.
<<A proposito. Tu cosa ci fai qui?>> Chiesi, rivolgendomi alla bionda, con un sorrisetto furbo.
Lei si passò una mano tra i capelli, togliendo i ciuffi ribelli dalla faccia, per appuntarli dietro le orecchie.
<<Ieri ci siamo ritirate tardi, e parlando ci siamo addormentate.>> Si giustificò, visibilmente indecisa su cosa dire, o fare. Pansy mi diede un pizzicotto sul braccio.
<<Ehi!>> Mi ribellai. Lei mi fece la linguaccia. <<Sono solo curioso.>> Mimai con le labbra. Lei sospirò. <<Vado a farmi la doccia.>> Fece, quindi. La conoscevo abbastanza da sapere che era una scusa per lasciarmi parlare in pace con la mia migliore amica.
<<Harry, credo di doverti dire alcune cose...>> Disse, infatti, la bionda, quando Pan si dileguò nel bagno, arrancando pigramente.
<<Ron mi ha già spiegato un po' di cose.>> Sospirai io, guardandola negli occhi. Hermione boccheggiò, era chiaro che non si aspettasse che il rosso riuscisse a parlarmene prima che lo facesse lei. Sorrisi, rassicurante.
<<Non devi dirmi niente, davvero. Sono solo sorpreso dal fatto che tu e lui mi abbiate nascosto queste cose fino ad ora.>> Dissi, sincero. Lei annuì, pensierosa.
<<Ti ha anche detto che io e lui...?>> Annuii prima che potesse continuare.
Hermione si coprì il volto, in preda alla vergogna. <<Oddio non oso immaginare cosa penserai di noi... di me.>> Cominciò ad elucubrare. Le misi una mano sulla spalla, cercando di farle capire che non avevo la minima intenzione di farla sentire a disagio per quello che aveva fatto.
<<Herm? Qual'è il problema? Avete scopato, e poi siete rimasti amici... A quanto pare è normale fare cose del genere per quelli che conosco, quindi...>> Le dissi. Lei mi guardò, togliendo finalmente le mani dal viso. Non aveva nulla da vergognarsi, e poi, infondo chi ero io per giudicarla su una cosa che a lei piaceva? Ognuno era libero di vedere chi voleva, e di prendere le scelte che gli sembravano più giuste per se stesso. Era una regola che non avevo mai applicato su me stesso, sentendomi chiuso in una gabbia fatta di aspettative, ma avevo sempre lasciato agli altri la libertà di essere chi volevano con me.
<<È che vorrei capire come siete finiti a letto insieme, se a te piacciono le ragazze e a lui i ragazzi.>> Continuai, curioso. Lei scosse la testa. <<È questo il problema: che a me non mi piacciono SOLO le ragazze. E a quanto pare, ai tempi, Ron era ancora confuso su quello che provava, quindi...>> Lasciò la frase appesa.
<<Quindi a te piaceva sul serio?>> Chiesi, sbigottito.
La storia assumeva una sfumatura diversa, adesso che avevo sentito le versioni di entrambi.
Ad Herm doveva essere piaciuto davvero Ron, e non riuscivo nemmeno ad immaginare come si fosse sentita ad essere quella che gli aveva fatto capire che a lui non piacevano le ragazze.
<<Sono passati secoli, ma sì, Ronald mi piaceva sul serio. Credo sia stato l'unico ragazzo per il quale io mi sia presa una sbandata seria, gli altri sono stati solo passatempi.>> Raccontò. Era strano scoprire tutti quei dettagli sulla vita privata dei miei migliori amici, alla quale non mi ero mai interessato. Fino a quel momento avevo pensato che, come me, non avessero un briciolo di vita sociale o cose simili, soltanto adesso mi rendevo conto di essere stato solo egoista.
Avevo creduto di essere l'unico a dover mantenere dei segreti, a stare male per la mia famiglia o a fare cose che non ritenevo giuste, ma mi sbagliavo.
<<Mi dispiace di non essermene mai reso conto. Sono stato un pessimo amico.>> Dissi, infatti. Hermione scosse con forza la testa. <<No, Harry. Non lo sei stato, e sai perché? Perché tutto quello che hai fatto, la distanza che hai tenuto con noi... sono convinta tu ti sia comportato in quel modo per allontanarci da qualcosa che ritenevi pericoloso per la nostra vita.>> La ragazza mi prese la mano, tenendola nella sua, come avrebbe fatto una madre in apprensione.
<<Non c'è bisogno che tu ce lo racconti, possiamo immaginare che cosa facessi nel tempo in cui non eri con noi, come possiamo immaginare che tu te ne sia liberato quando sei venuto qui al Manor...>> Continuò Hermione. Era sempre stata troppo intelligente per essere presa in giro.
<<La tua vita è cambiata, e se tu non fossi stato un vero amico, ti saresti liberato di noi come hai fatto con il tuo passato, eppure eccoci qui. Stai cercando di recuperare ogni attimo che ritieni sprecato. E' così che si comporta un vero amico.>> Mi confortò, sincera. Non potei fare a meno di sorridere.
<<Sono felice di sentirtelo dire.>> La abbracciai. <<Allora... Pansy?>> Chiesi, poi, quando ci dividemmo dalla presa, e il momento intimo sfumò, sostituito da argomenti più leggeri. Hermione arrossì, nuovamente. <<È una bella ragazza, è simpatica, ed è gentile. Tu e lei siete molto simili, non mi meraviglia che andiate così tanto d'accordo.>> Disse, cercando di descriverla appieno. Sorrisi, non ci vedevo troppa somiglianza, ma per quel che riguardava l'andare d'accordo, Hermione aveva più che ragione. <<In effetti anche la somiglianza fisica è inquietante. Insomma, potreste tranquillamente essere scambiati per parenti.>> Continuò, osservandomi da vicino. Scoppiai a ridere.
<<Avete finito la confessione?>> Pansy entrò di nuovo in camera, stretta nel suo accappatoio grigio scuro, gocciolando sul pavimento come in uno di quei film dell'orrore che tanto odiava.
Le lanciai un'occhiata di sbieco. In effetti ora che lo notavo, capivo quello che intendeva Herm. I capelli neri, la forma degli occhi...
<<Sì, la confessione è finita. A proposito, io ero venuto qui per chiedervi di andare in giardino a fare qualche foto. La neve è stupenda, e scommetto che se aspettiamo anche solo un'ora, i bambini la rovineranno tutta per giocare.>> Dissi, cominciando ad alzarmi dal letto. Hermione annuì, allegra.
<<Awwww Harreh, ogni tanto le tue idee mi emozionano.>> Mi prese in giro, con gli occhi a cuoricino, evidentemente entusiasta della mia proposta, anche se voleva farmi credere di no. Ridacchiai.
<<Lo so che stavi aspettando la neve per sfoggiare quel tuo nuovo pellicciotto bianco. Secondo te perché mi sarei offerto di andare a fare delle foto?>> La incalzai ancora, sapendo che con quella frase avrei di sicuro riconquistato le sue grazie, perse dopo averla svegliata quella mattina.
<<Siiiiii, grazie Harry.>>Lei mi corse incontro, abbracciandomi. <<Sarebbe tutto così perfetto se ci fosse anche Dray.>> Mormorò, poi, sulla mia spalla, capricciosa. Alzai gli occhi al cielo.
<<Dovresti chiamare anche Ron!>> Si intromise Hermione. Sospirai.
<<D'accordo, d'accordo. Chiamerò entrambi. Ci vediamo di sotto tra venti minuti.>> Acconsentii, subito. Sia perché non volevo che quelle due si lamentassero, sia perché anche io volevo che ci fossero i ragazzi.
<<E tu!>> Mi voltai, prima di uscire dalla stanza, fissando Pan negli occhi. <<Metti un cappello prima di uscire. Se asciughi i capelli e poi vai fuori, ti prenderai una broncopolmonite.>> La avvertii, serio. Lei sbuffò, prima di sorridere. <<Va bene, Papà.>> Fece ironica.
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Surrender || Drarry (in revisione)
Fanfictie[...] Bloccai lo schermo e misi il cellulare in tasca, mettendo la mano sulla pistola. La sigaretta mi cadde dalle labbra e finì per terra. La lasciai dov'era, avviandomi verso la fonte del rumore. Non c'erano dubbi. Era stato uno sparo. [...] "No...