A Louis non era mai importato di cosa dicesse la gente, gli piacevano i vestiti colorati e indossare le bretelle, né si faceva problemi per la sua altezza, se così si può chiamare, dato che è sempre stato più basso dei suoi coetanei. A Louis non importava nulla del giudizio della gente perché aveva una bellissima famiglia che lo amava e sua madre era la sua migliore amica. A Louis non importava nulla, almeno finché per necessità lavorative della madre, lui e la sua numerosa famiglia non si sono dovuti trasferire a Doncaster.
Il ragazzo lo ricorda bene, aveva quattordici anni, questo vuol dire che aveva già iniziato le superiori e trasferirsi in una nuova città senza alcun amico, in una nuova scuola ed in più a metà del secondo anno non lo allettava molto.
Il primo giorno in cui dovette presentarsi alla Doncaster's High School, aveva una brutta sensazione, e il suo intuito non lo tradiva mai.
E così fu, appena mise piede in quel luogo iniziò il suo inferno.
La scuola o meglio gli anni del liceo dovrebbero essere i più belli della vita di un ragazzo, lo aveva sentito dire un sacco di volte alle amiche di sua madre e lei stessa, ma non ne capiva il senso.
Passava le sue giornate scolastiche ad evitare Nick, il suo bullo personale, (soprannominato il cavallo, da Lou che lo odia con tutto se stesso) che non perdeva occasione per fargli notare l'abbigliamento troppo colorato o le forme del suo corpo più accentuate. Naturalmente non c'era solo lui, a suo seguito c'erano anche i compagni della squadra di calcio, non tutti. Il biondino che era in centrocampo, ad esempio non lo infastidiva, anche lui si era trasferito dall'Irlanda un anno prima, quindi sapeva cosa si prova ad essere quello nuovo, d'altro canto non interveniva, ma Louis gli stava semplicemente indifferente.
Oppure Liam il ragazzo che sedeva nel banco avanti il suo durante alcuni corsi in comune, che fortunatamente per Louis qualche volta gli aveva anche parlato.
Ma Harry Styles il belloccio della scuola, quello definito da tutte le ragazze bello ed irresistibile, ed il suo compare Zayn Malik il bello è tenebroso (era Bisessuale dichiarato e Louis non si spiega come mai non lo bullizzassero; forse perché è il migliore amico di due dei più popolari dell'intera scuola), loro si che seguivano Faccia da Cavallo, e sfortunatamente per Louis anche loro facevano parte della squadra di calcio.
La scuola si, quel posto magnifico in cui per i professori sei un numero e in cui per sopravvivere hai bisogno di confonderti tra quella mandria di studenti con una scarsa igiene personale e con il quoziente intellettivo di un babbuino. Per i ragazzi era importante solo il football o lo sport in generale e tra le ragazze c'era una gara a chi si faceva più sportivi alla settimana, per quelli come lui non c'era posto in quel luogo.
Così il piccolo Lou ormai quindicenne, a fine anno scolastico corse dalla madre a pregarla di comprargli dei vestiti un po' più "mascolini", così gli aveva definiti. E quando la madre gli chiese il perché di quella richiesta fatta in modo quasi esasperato, il ragazzo le rispose che iniziava a vedere il suo abbigliamento come quello di un bambino e che le camicie azzurre, i pantaloni rossi e le bretelle non facevano più al caso di un ragazzo che tra meno di due mesi avrebbe iniziato il terzo anno di superiori. Tutto sommato però l'estate non era passata tanto male; Lou si era appassionato al calcio ed era anche bravino, così pensava di iscriversi agli allenamenti della squadra della scuola ad inizio anno.
In ogni caso, era passata troppo in fretta e ovviamente lui non aveva toccato libro; in compenso aveva composto qualche canzone, almeno a suonare il piano era bravo, secondo la sua idea era una delle poche cose che sapeva fare.
Perché passare praticamente un anno della tua vita a sentirti chiamare: femminuccia, inutile, cesso, grasso non fa bene alla tua autostima.
Ma Louis è sempre stato un ragazzo resiliente e sa che entrerà in quella fottuta scuola ad inizio terzo con la testa alta e fanculo a tutti quelli che gli rompono il cazzo.Spazio autrice.
Hii, é la mia prima Larry, quindi non sono espertisisma, ma dato che Tommo oggi fa 29 anni, ho preso coraggio e la sto pubblicando.
Spero vi piaccia.
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Gotta Be You (Larry Stylinson)
Fanfiction(Dal prologo) La scuola si, quel posto magnifico in cui per i professori sei un numero e in cui per sopravvivere hai bisogno di confonderti tra quella mandria di studenti con una scarsa igiene personale e con il quoziente intellettivo di un babbuin...