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Il resto della giornata va bene, fino a quando Harry non arriva a casa...

<<Edward dobbiamo parlare>>
Sono queste le prime parole che il ragazzo sente, appena varcata la soglia di casa. E il fatto che le pronunci proprio suo padre non è rassicurante, soprattutto perché dovrebbe essere a lavoro e perché quando lo chiama per il secondo nome non è mai un buon segno.
Quando arriva in cucina Gemma é in lacrime, sua madre è sconvolta e suo padre é bianco cadaverico.
La prima cosa che gli viene in mente é che sua sorella é incinta; viene però smentita la sua teoria, quando la ragazza in questione si alza e lo abbraccia sussurandogli:
<<Mi spiace, ho cercato di parlarci ma nulla. Io l'ho sempre ssputo, non preoccuparti appena si può stai con me>>
Ma viene interrotta dall'uomo che la allontana bruscamente.
<<Non se lo merita, stai ferma>>
Harry pensa di aver capito, ma vuole decisamente sbagliarsi, non può essere, non deve andare così, non quando tutto stava andando bene.
<<PA... >>
L'umo gli tira uno schiaffo.
<<Non ti azzardare ad usare quella parola>>
Si avvicina al ragazzo e lo alza per il colletto.
<<Sei solo una delusione, ma lo sapevamo questo no?>> si gira verso la donna <<Adesso ho capito perché ti hanno picchiato, hanno fatto bene>>
Lo lascia con talmente tanta forza, che il riccio sta per cadere. Ha gli occhi lucidi e se parlasse, sicuramente piangerebbe quindi sta zitto.
Il padre lo prende per i capelli e con forza lo fa avvicinare al tavolo.
<<Ecco>> Gli sbatte una foto di fronte il viso.
<<Ecco cosa fai! Invece di allenarti è studiare, fai la checca>>
Nella foto si vedevano lui e Louis che sono stesi sul prato, il più basso intreccia una mano alla sua e con l'altra gioca con i suoi capelli. Era stata scattata l'ultimo giorno del campo. Ed era palese che non fossero solo amici. Lui ha le gambe incrociate con quelle dell'altro e lo guarda sognate mentre con la mano libera gli accarezza il viso, a separarli pochissimi millimetri. Probabilmente lo scatto era stato fatto poco prima che si baciassero, lasciano i tramezzini incustoditi per correre in camera a consumare il loro amore. Louis lo aveva aspettato, infatti tutt'ora non avevano fatto altro se non preliminari, ma a loro va bene così, si vogliono bene e aspetteranno il momento giusto.
Una lacrima calda, bagna la carta plastificata della foto, ma Harry non ha il tempo di asciugarla che, questa gli viene strappata dalle mani e buttata a terra.
<<Quelle sono le tue valige>> Anne rammaricata gli indica due borsoni, <<Non mi interessa dove andrai, tuo padre non ti vuole più in casa>>.
Gemma inizia a piangere ancora più forte, ma Harry non la ascolta. Prende le due borse ed esce.
Avrebbe potuto trovare una scusa, se quelle foto non fossero arrivate a quelli che ormai non sono più i suoi, avrebbe detto che lo avevano picchiato perché aveva rubato la fidanzata a Nick o cose del genere. Ma a quanto pare qualcuno nella squadra ha fatto il bastardo. La cosa peggiore è che le parole del padre e della madre sono state molto peggiori di qualsiasi pugno.
Altro non gli resta da fare, se non piangere.
Passa circa tre ore a vagare per le strade di Doncaster, fino a quando il telefono non gli squilla.
<<Harry, perché non rispondi ai messaggi? Che fine hai fatto>>
É Lou, é sempre Lou...
<<L-Loro, Lou, Loro lo hanno fatto... M-mi hanno cacciato>>
Scoppia ancora una volta a piangere e cade in ginocchio, dall'altro lato del telefono si sentono dei rumori.
<<Cazzo Haz, dove sei? Io e Zayn ti veniamo a recuperare>>

Venti minuti dopo Louis abbraccia Harry come se non si vedessero da anni.
<<Amore ti prego, non piangere più, lo so, lo so é una merda, ma magari potresti stare da me, o da Niall.>>
Ma il riccio scuote la testa, Louis ha una famiglia numerosa e non vuole dare altro fastidio, e Niall ha una casa piccolissima, non ci sarebbe posto.
<<Io, ho posto, se per te non è un problema puoi stare da me. Harry, quello che hanno fatto i tuoi fa schifo okay? Ma non distruggerti per loro, purtroppo viviamo in un mondo di merda, e loro sono degli ignoranti che non capiscono nulla. Ma ti prego fatti aiutare okay?>>
Alla fine anche se con tanta difficoltà, riescono a convincerlo e guidano fino a casa del moro.

Inutile dire che per le settimane seguenti Harry continua a stare di merda, Zayn vive da solo e questo non aiuta. Il riccio continua a fumare erba e a bere.
Niall continua a dire che si sente come se fossero di nuovo a gennaio, sia lui che Liam, non hanno scordato cosa è successo a Louis. E tutt'ora gli evitano di esagerare, infatti l'ultima volta che lo ha fatto al campo, beh sappiamo tutti come è andata.
In ogni caso i quattro ragazzi sono preoccupatissimi, ormai Harry non è lucido da giorni e Louis vorrebbe solo suonare a casa di Desmond Styles e prenderlo a pugni.
Ma si deve controllare, o meglio i suoi amici devono controllarlo altrimenti fa cazzate.
La scuola finirà tra non meno di un mese e mezzo ed Harry non può continuare a stare così;
perciò un giorno Louis si presenta da Zayn, fa un lungo discorso con Harry, che dal momento in cui l'amico gli ha tolto alcol ed erba continua solo a piangere. É sobrio si, ma è distrutto. Louis gli spiega come stanno le cose, gli spiega che lo ama, che lui ha loro quattro e che finché ci saranno loro sarà a casa.
E poi beh lo costringe ad uscire. Lo porta in un ristorante, non è carissimo, ma è tutto ciò che si può permettere; parlano tanto, e tra lacrime e sorrisi, Harry si convince che effettivamente ha ancora persone che tengono a lui.
Vive da Zayn ormai da due settimane e mezzo e sta con Louis da un mese. Non se lo sono mai detto, ma i gesti contano di più.
Proprio come quello di questa sera, quando mentre stanno camminando vicino ad un parchetto, il più basso lo ferma, lo bacia e si sfila la catenella che ha al collo.
<<É un cimelio di famiglia sai? Probabilmente un giorno me lo tatuerò anche. Mia nonna diceva sempre, che anche se é un semplice aereo di carta, potrà superare tutti gli altri, perché é fatto con amore, e l'amore vince sempre su tutto>>
Dopo di che, infila la catenella con il piccolo ciondolo a forma di areoplanino al collo del riccio.
<<Ti amo, tu non puoi immaginare quanto. E non ringrazierò mai abbatsnaza mia sorella per non avermi svegliato in tempo quel giorno>>
Quando si rende conto di quello che ha detto, il riccio scoppia a piangere, é dura da superare e probabilmente non lo farà mai del tutto.
Il più basso gli bacia le lacrime e lo stringe forte.
Si baciano ancora e ancora, e alla fine Louis lo riaccompagna a casa.

Gotta Be You (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora