So che Gabriele ha detto di aspettarlo qui ma proprio non ho voglia di farmi medicare da lui, non ce n'è bisogno, posso farlo benissimo da sola nella mia stanza come ho sempre fatto.
Sto per alzarmi dal letto quando, invece, vedo la maniglia abbassarsi e un corpo seminudo e super scolpito entrare nella stanza con una valigetta del pronto soccorso in mano; non avevo mai fatto caso ai tatuaggi di Gabriele prima, ne ha veramente tantissimi però quello che mi colpisce maggiormente è un serpente che tiene stretta una rosa, ce l'ha sul costato ed è meraviglioso, vorrei proprio saperne il significato.
«Rimettiti seduta, bambolina.» dice Gabriele marcando l'ultima parola, non mi ero neppure resa conto di essermi alzata dal suo letto.
«Dai Gabriele, ci penso da sola, veramente; non avresti nemmeno dovuto vederli.»
«Si ma ormai li ho visti e siccome li hai medicati veramente di merda adesso ci penso io.»
«Posso almeno andare in camera a cambiarmi? Ho tutta la camicia sporca.» dico nel disperato tentativo di dissuaderlo.
Tentativo che ovviamente fallisce perché apre la porta della sua cabina armadio e tira fuori una felpa della nike nera, sono quasi certa che non sia per coprire il suo bellissimo fisico statuario.
E infatti..
«Non serve che tu vada nella tua stanza, metti questa.» dice lanciandomi la felpa.
«Sei consapevole che nel mio armadio ho quasi più felpe tue che mie, vero?» dico continuando a fissare la felpa tra le mie mani.
Lo sento ridere alla mia affermazione e devo ammettere che ha una risata bellissima.
«Dai, prima medichiamo quelli così poi ti vai a cambiare.» dice sedendosi sul letto in tutto il suo splendore.
«E va bene..» dico sbuffando per poi sedermi di fronte a lui sul letto e tirando su i polsini della camicia.
Gabriele afferra delicatamente prima il polso destro, mette un po' di acqua ossigenata e poi tampona delicatamente sulle ferite con un batuffolo di ovatta; il contatto tra le ferite infette e l'acqua ossigenata mi provoca bruciore e, Gabriele rendendosi conto della mia espressione dolorante inizia a soffiare sulle ferite, è la scena più sexy mai vista; un po' come il pompiere bono che salva la donzella in pericolo.
Cazzo Arya, torna alla vita reale!Dopo aver messo una garza e una benda al polso destro, ha riservato lo stesso trattamento al sinistro.
«Bene, abbiamo finito.» dice Gabriele alzandosi, annuisco e mi alzo a mia volta.
«Vado a mettere a posto la valigetta, te intanto cambiati.» dice prima di uscire dalla stanza.
Inizio così a sbottonarmi i bottoni della camicetta, dovrei fare in tempo prima che Gabriele rientri ma ovviamente, vista che la sfiga oggi non ne vuole sapere di lasciarmi in pace, mentre sono in reggiseno e sto per infilare la felpa la maniglia della porta scatta e mi ritrovo due occhi grigi che fissano il mio décolleté e istintivamente mi giro di spalle.
«Cazzo Arya scusami, credevo fossi in bagno, comunque ho gli occhi coperti, puoi rivestirti però, per favore?.» dice Gabriele, mi volto per vedere se è vero e in effetti i suoi occhi sono serrati, mi sbrigo e infilo la sua felpa facendo però attenzione alle bende.
«Puoi aprire gli occhi, sono vestita.» dico sedendomi nuovamente sul letto e beandomi della vista di un Gabriele tatuato e a petto nudo.
«Arya! Ti sei incantata per caso?» dice prendendomi in giro.
«No idiota, stavo solo guardando i tuoi tatuaggi, non avevo fatto caso al fatto che ne avessi così tanti.» dico continuando a guardarli tutti, uno per uno.
«Si, beh... hanno tutti un significato diverso e una storia diversa, raccontano un po' la mia vita.» dice passando il suo sguardo da me ai suoi tatuaggi.
«Tipo?» chiedo curiosa sperando che mi spieghi il significato del serpente.
«Mhh vediamo..» dice Gabriele sedendosi di nuovo sul letto.
«Questo» dice indicando un lupo che ulula alla luna sul braccio destro «il lupo simboleggia il rapporto di amore-odio che ho con le persone, è un animale intelligente, astuto e calcolatore; un po' come me.» dice sorridendo e facendo sorridere anche me.
«La rosa dei venti, invece, simboleggia la voglia di libertà, di viaggiare, scoprire cose nuove; anche Alex ce l'ha, per le mie stesse ragioni.» dice con un filo di tristezza nella voce.
«Perché non lo fate allora? Viaggiare intendo, perché non realizzate il vostro sogno?» chiedo sempre più curiosa di sapere la risposta, è proprio vero che spesso le cicatrici delle persone spesso sono dipinte sui loro corpi.
«Semplicemente perché non possiamo» dice sospirando «dobbiamo gestire gli affari di famiglia e questi non includono minimamente il viaggiare, io devo imparare la contabilità da mio padre, a gestire le attività e il resto, e questo non mi permette distrazioni, di nessun tipo.» Gabriele dice l'ultima frase guardandomi dritta negli occhi come se mi stesse dicendo che a causa di tutto questi doveri verso la sua famiglia tra noi due non potrà mai esserci niente se non una semplice amicizia.
«Hai mai pensato di fartene uno?» chiede per rompere questo silenzio imbarazzante. In effetti non ci avevo mai pensato, con la ginnastica non mi era permesso portare nemmeno i tape colorati, figuriamoci i tatuaggi.
«No, non saprei nemmeno cosa tatuarmi in realtà.» dico onestamente.
«Mhh, io in mente qualcosa da farti tatuare ce l'ho.» dice sorridendo.
«Okay, sono tutt'orecchi.» dico voltandomi verso di lui.
«No bambolina, sarà una sorpresa, quando compi gli anni?» chiede serio.
«A dicembre, il 5 dicembre.» dico seria.
«Bene, il 5 dicembre scoprirai il tuo regalo di compleanno.» dice ridendo vedendomi sbuffare.
Gabriele continua a spiegarmi tutti i suoi dal più piccolo al più insignificante senza però parlare del serpente.
«E questo?» chiedo indicando il disegno sul suo costato.
«Non credo tu sia pronta per sapere di questo, non fraintendermi, è che non sono pronto nemmeno io per spiegarlo.» dice alzandosi e infilandosi una t-shirt.
Ci sono rimasta male, se non vuole dirmelo vuol dire che non si fida di me, dopo tutto quello che gli ho raccontato oggi, come può non fidarsi? Sento le lacrime che minacciano di uscire e faccio l'unica cosa che mi è sempre riuscita bene, scappare.
«Io vado, grazie delle medicazioni.» dico nel tono più freddo e distaccato possibile, non voglio che capisca quanto ci sia rimasta male.
«Arya..» non fa neanche in tempo a finire la frase che sono già per le scale e sto correndo in camera mia.
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I tape sono dei cerotti colorati che vengono utilizzati soprattutto nella medicina sportiva; sono delle bende adesive che vengono applicate sulle parti del corpo interessate e hanno uno scopo terapeutico e riabilitativo. Per intenderci sono quelli che spesso si vedono anche sui calciatori magari sulle ginocchia o sul collo
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Mai più sola.
RomanceArya è una giovane sedicenne costretta a lasciare la propria città a causa del lavoro della madre. È un'ex ginnasta di ritmica, ha vinto tutto ciò che avrebbe potuto vincere alla sua età, ha un fisico spettacolare; le forme giuste al punto giusto...