Sono le tre di notte e non riesco a prendere sonno.
Dovrò davvero fingere di essere la sua fidanzata?Io, che non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi devo fingere di essere innamorata di lui?
Anche se non sarebbe proprio fingere, non ho mai provato il brivido dell'amore quindi non so se quello che provo per lui equivale ad un innamoramento o ad una infatuazione, so solo che quando sto, anzi, stavo con lui, stavo veramente bene.
Nonostante le litigate e le volte in cui vorrei prenderlo a calci nel culo mi fa stare dannatamente bene, mi fa sentire protetta.
Sono quasi le quattro quando sento scattare il portone di casa, avendo finito l'acqua sono scesa in cucina a prenderne altra; sento all'inizio la voce di Gabriele e dopo qualche secondo una voce femminile, una voce mai sentita il che vuol dire che non si tratta di qualcuna che conosco.
Speriamo solo non vengano in cucina.
Le voci iniziare a farsi più vicine, come sempre la fortuna decide di ridermi in faccia e scappare via; Gabriele e questa ragazza entrano in cucina ancora con le bocche incollate e non so se mettermi a piangere o vomitare, nel momento in cui Gabriele mi nota la scansa subito per poi guardare fisso nei miei occhi.
«Arya...»
«Tesoro lei chi è?» chiede la voce femminile ancora avvinghiata al suo braccio.
Lui continua a fissarmi senza dire niente, quindi decido di tagliare la testa al toro e parlo io.
«Scusa, non mi sono presentata, sono Arya.» dico ancora con lo sguardo su Gabriele per poi continuare.
«Tu sei la nuova conquista immaginano? Beh, tesoro, sappi che il tuo amico lì dietro è un grandissimo stronzo che un giorno dice di volerti sposare e il giorno dopo ti allontana; quindi non farti film mentali su di lui, sarebbero inutili; detto questo, buonanotte o buona scopata, decidete voi.» dico lanciando un ultimo sguardo a Gabriele che mi guarda spiazzato dalle mie parole per poi andare verso le scale.
Avevo bisogno di sfogarmi un po'.
«Arya.» dice la voce di Gabriele dietro di me. Mi ha seguita, ci mancava solo questa!
«Tornatene giù dalla tua scopata e lasciami stare.» dico senza voltarmi e continuando a salire le scale.
«Arya, fermati!»
Senza dargli ascolto continuo per la mia strada.
«Arya!» stavolta il tono è alterato.
«Che vuoi!» dico voltandomi incazzata più che mai.
«Voglio che mi ascolti e non darmi le spalle, non lo tollero.» dice avvicinandosi a me.
«Non so se lo sai, caro Gabriele Colombo, ma io faccio il cazzo che voglio. Hai capito?» sbraito per poi dirigermi verso la mia stanza ma vengo bloccata da una stretta al polso così forte da farmi male e voltare verso di lui.
«Adesso vieni con me e ascolti quello che ho da dirti, sono stato chiaro?» cazzo è arrabbiato sul serio.
«Non avevi una scopata nel programma? E lasciami che mi fai male!» dico incazzata e strattonando il mio povero polso.
«L'ho mandata via. E ora vieni con me.» dice ad centimetro dalle mie labbra.
«Oh, ti ho fatto perdere una scopata, non sai quanto mi dispiace. E no, con te non vengo da nessuna parte.»
«Che carina, pensavi fosse una richiesta? Beh, non lo era. E comunque si, mi hai fatto perdere una scopata» dice alterato e trascinandomi giù per le scale nonostante io opponga continuamente resistenza.

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Mai più sola.
RomansaArya è una giovane sedicenne costretta a lasciare la propria città a causa del lavoro della madre. È un'ex ginnasta di ritmica, ha vinto tutto ciò che avrebbe potuto vincere alla sua età, ha un fisico spettacolare; le forme giuste al punto giusto...