Gabriele's pov
Sono un idiota, un vero e proprio idiota!
Arya oggi si è aperta con me e io non ci sono riuscito, non del tutto almeno; è solo che non ci riesco, non riesco a parlare di Isa.
È per lei che ho fatto quel tatuaggio ed è per lei che ancora corro con la moto; è un po' come averla vicina, il mio angelo custode.
Per il momento non voglio raccontare questa storia ad Arya e so per certo che quando la saprà capirà bene le mie ragioni ma quel giorno non è oggi.
Non sono ancora riuscito ad affrontare la cosa, nonostante siano passati già due anni.
«Mi scusi signorino Gabriele, ci sono i suoi amici che la stanno aspettando in salotto.» dice AJ sul ciglio della porta.
«Grazie AJ, scendo subito.» dico rivolgendomi all'uomo sempre vestito in giacca e cravatta.
Mi do velocemente una sistemata e scendo di sotto.
«Ehilà idiota!» dice Alex venendomi incontro. «Fratello madonna, hai una faccia! Che ti è successo? »Continua il mio amico.
«Sono un fottuto idiota ecco che è successo!» dico lanciandomi letteralmente sul divano.
«Che hai combinato?» chiedono Liam e Luca all'unisono.
«Fammi indovinare, c'entra qualcosa la tua coinquilina, giusto?» chiede Alex sarcastico, di sicuro sa qualcosa, lui e Arya hanno legato molto e sinceramente non so se esserne sollevato o altamente infastidito.
«Ti ha detto qualcosa?» chiedo in tono più o meno distaccato.
«No, mi ha telefonato ed era in lacrime e poi ha iniziato ad insultarti ma non mi a spiegato il motivo, speravo me lo dicessi tu.» concludere.
Mi viene da ridere pensando ad un'Arya che mi insulta sbraitando, dev'essere una bella scena.
«Mi ha chiesto dei tatuaggi.» è l'unica frase che dico.
«Oh ...» dicono tutti e tre insieme.
«Già, sono riuscito a raccontarglieli più o meno tutti, ma questo» dico indicando il costato «non ce l'ho fatta, non ci sono riuscito e ci è rimasta male perché lei sta mattina si è confidata moltissimo con me mentre io non sono riuscito a fare lo stesso; è uscita dalla mia stanza con gli occhi lucidi e ora mi sento un vero stronzo. »Concludo.
«Non so lei cosa ti abbia confessato questa mattina ma quello che hai passato non è facile da raccontare, hai bisogno di tempo, vedrai che lo capirà.» dice Liam dandomi una pacca sulla spalla.
«Beh anche la sua vita non è stata facile, eppure lei si è fidata di me.» dico guardando a terra.
«Si ma non siamo tutti uguali.» dice Luca.
«Si beh, ora bando alle ciance, abbiamo un lavoro da sbrigare.» dice Alex sciogliendoci da quel momento di fratellanza al quale non siamo abituati.
«Concordo, andiamo in garage ragazzi,» dico alzandomi dal divano.
Sono già due ore che lavoriamo alla moto tra sostituzioni di pezzi e roba varia e siamo tutti discretamente affamati, non vedo Arya da quando è fuggita dalla mia camera prima e vorrei sapere come sta.
Grr ... fanculo l'orgoglio.
«Ragazzi torno subito, vado a far preparare qualcosa da mangiare.» dico ai ragazzi che annuiscono e tornano a lavoro.
Esco dal garage rimettendomi la maglietta che ho tolto per lavorare sulla moto ed entro in casa.
«Salve signora Elettra!» dico entrando in cucina e salutando la mamma di Arya.
«Salve a lei signorino Gabriele, desidera qualcosa?» chiede cortese.
«In verità si, avrei bisogno di due cosa; la prima se può prepararci qualcosa da mangiare e la seconda se sa dirmi dov'è Arya, devo chiederle una cosa per la scuola. »Dico mentendo sull'ultima parte.
«Certo, vi preparo subito uno spuntino; comunque Arya è nella sua stanza ma non credo che oggi sia in vena di incontrare persone ma comunque se vuole provare, non sono nessuno per fermarla. »Dice sorridendomi.
«La ringrazio, passo a prendere il vassoio quando scendo.» dico sorridendole a mia volta e dirigendomi verso le scale.
Bene, sicuramente sono l'ultima persona che Arya vuole vedere adesso ma voglio sapere come sta.
Faccio le scale molto lentamente, sto continuando a pensare se è una buona idea andare da lei ma ho un disperato bisogno di vederla, non così esattamente cosa mi stia facendo ma da quando è entrata a far parte della mia vita non ci sto capendo più un cazzo.
Sono quasi arrivato davanti alla sua porta, non sento la musica quindi deduco che non sia in sala prove.
Provo a bussare una volta, nessuna risposta.
Provo ancora. Niente.
Decido di aprire poco la porta e la trovo lì, sul letto distesa su un fianco con le cuffie nelle orecchie e gli occhi ancora rossi dal pianto; è bellissima. Non si è ancora accorta di me, vederla così mi fa stare di merda, è solo colpa mia.
La sento tirare su con il naso ed è in quel momento che si accorge di me, si è alzata alla ricerca di un fazzoletto e mi ha visto.
Non dice nulla, continua solo a guardarmi; non si è nemmeno tolta le cuffiette, non è un buon segno.
Ti prego fa che non mi cacci, ti prego, ti prego, TI PREGO.
È ancora sul letto, però adesso è seduta, sento il suo sguardo penetrante su di me e non riesco a staccarle gli occhi di dosso, ha tolto una cuffia e non so se sentirmi sollevato oppure no.
«Arya, posso parlarti?» chiedo avanzando di un passo.
«No, esci dalla mia stanza per favore.» dice secca ma con un tremolio nella voce, deve aver pianto tanto.
Non voglio mollare, devo spiegarle tutto.
«Arya, ascoltami ti prego.»
«Gabriele, non voglio ascoltarti, cosa c'è di difficile da capire, non abbiamo nulla da dirci, caso chiuso; ora lasciami sola per favore.» dice in fine rimettendosi la cuffia e sdraiandosi nuovamente sul letto.
Faccio come chiede ed esco dalla stanza.
Inizio a scendere le scale ma arrivato a poco più di metà rampa il mio cervello si attiva.
Davvero la lasci stare così? Senza nemmeno provarci? Ma sei pazzo?
"Fanculo" è l'unica cosa che riesco a dire ad alta voce prima di salire le scale e tornare nuovamente nella stanza di Arya.
Senza bussare irrompo nella sua stanza chiudendomi la porta alle spalle, posa di nuovo il suo sguardo su di me ed è irritata, molto irritata.
Non so nemmeno che cazzo dire adesso.
«Gabriele ti ho detto di andare via, non ci voglio parlare con te!» grida alzandosi dal letto.
Non so cosa rispondere so solo che in questo momento ho soltanto una voglia matta di stamparle un bacio sulle labbra; so che dovrei spiegarle tutto ma riesce a distrarmi con quelle bellissime labbra carnose. Ne sono incantato.
«Gabriele mi ascolti quando ti parlo, ho detto che te ne devi anda...» mi avvicino con una velocità supersonica e le chiudo la bocca con la mia dando vita a uno dei baci più belli che abbia mai dato.
È da quando l'ho baciata la prima volta che sogno le sue labbra e ora al diavolo tutti me le sono riprese e dio se sono stupende.
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Mai più sola.
Roman d'amourArya è una giovane sedicenne costretta a lasciare la propria città a causa del lavoro della madre. È un'ex ginnasta di ritmica, ha vinto tutto ciò che avrebbe potuto vincere alla sua età, ha un fisico spettacolare; le forme giuste al punto giusto...