Capitolo 21

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Mi svegli con due possenti braccia che mi stringono, alzo gli occhi e mi trovo Gabriele che dorme ancora, sono le 11 ma non voglio svegliarlo, sembra così rilassato; ha un viso angelico.

Passo delicatamente le dita sui tatuaggi dell'addome e del petto, sono veramente belli.

«Vorrei svegliarmi così tutte le mattina.» dice Gabriele con gli occhi chiusi e la voce impastata di sonno.

«Scusa, non volevo svegliarti.»

«Non preoccuparti, che ore sono?»

«Le 11, Giulia mi ha mandato un messaggio e mi ha detto che si sono appena svegliati anche loro.» dico provando ad alzarmi ma vengo bloccata da due possenti braccia.

«Nooo dove vai?» chiede Gabriele stringendomi.

«A fare colazione, dai alzati.»

«Restiamo ancora cinque minuti abbracciati, per favore.»

«Eh va bene ma solo cinque minuti.» dico avvinghiandomi a lui.

Questo ragazzo mi sta fottendo la mente, non mi era mai capitato prima; lui riesce a farmi venire i brividi anche con un solo tocco, è assurdo.

«Dai andiamo dagli altri.» dico alzandomi, la situazione si stava facendo abbastanza caliente.

«E va bene, piccola guastafeste.» dico alzandosi anche lui dal mio letto.

Senza maglietta è ancora più bello.

Dopo esserci cambiati scendiamo insieme in cucina dove siamo tutti gli altri.

«Buongiorno ragazzi.» dico sedendomi al mio solito posto.

"Buongiorno." rispondono tutti gli altri ancora con gli occhi abbottonati.

«Hei Arya, hai pensato a quello che ti ho detto ieri?» chiede Giulia sedendosi vicina a me.

«Si ci ho pensato e credo che tornerò ad allenarmi, così posso rompere le palle a quella troia di Virginia.» dico sorridendo e portandomi alle labbra la mia tazza di latte e caffè.

«Tornerai a fare ginnastica?» chiedono Alex e Liam insieme.

«Sì.»

«Ottimo, alle gare verremo a fare il tifo.» dicono ridendo e facendo ridere anche noi ragazze.

«Ah Giulia, se vuoi possiamo provare anche gli esercizi in camera mia, ho una sala prove.» dico sorridendole e vedendola annuire come una bambina con le caramelle.

«Bene, allora più tardi mandami un messaggio con gli orari così so quando venire.» dico felice.

Mi mancava la ginnastica.

«Alex, dov'è Gabriele?» chiedo non vedendolo più in cucina.

«È fuori in giardino.»

«Va bene, grazie.» dico alzandomi e uscendo dalla porta di servizio.

Gabriele è seduto sul dondolo, fissa un punto indefinito, ha il volto tirato; sembra ... preoccupato.

«Gà, perché non sei dentro con gli altri?» chiedo avvicinandomi a lui e distraendolo dai suoi pensieri.

«Arya ... mh avevo ... bisogno di .. di riflettere.»

«Mh mh.»

«Devo dirti una cosa.»

OK, IL TONO CHE HA USATO NON PROMETTE BENE.

«Dimmi.»

«Forse mi odierai ma ho bisogno di allontanarti da me.» dice serio.

Mai più sola.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora