Capitolo 18

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Gabriele's pov

Sono un idiota, continuerò a ripetermelo all'infinito. Possibile che con lei faccio solo casini?

«Posso venire in macchina con voi?» sento dire da Arya ed è l'esatto momento in cui stacco gli occhi dal telefono e li poggio su di lei, indossa un vestito corto, troppo corto per i miei gusti, sto odiando Alex in questo momento per averglielo comprato e non così se essere grato a mia madre di averla mandata "a forza" in macchina con me oppure no. 

Siamo in macchina da cinque minuti e c'è un silenzio imbarazzante, devo dire qualcosa, qualunque cosa.

"Aria." dico attirando la sua attenzione.

«Mh» risponde senza staccare lo sguardo dal finestrino.

Cominciamo bene.

«Senti, quel vestito è troppo corto.» cazzo, ho detto di nuovo la cosa sbagliata.

«Stai scherzando?» chiede incredula e ha ragione.

«NO, non sto scherzando, dopo abbiamo da fare non vai bene vestita così.»

«Non me ne frega un cazzo, non hai qualche troia da scopare invece di rompere a me? E poi con te non vengo da nessuna parte! »Dice infuriata.

«Beh, mi dispiace per te piccola Aryetta ma dopo i vecchi hanno un impegno e ti hanno lasciata con me e si dia il caso che io stasera devo correre!» dico alzando leggermente il tono di voce.

«Bene, la giornata non fa che peggiorare!» dice in tono freddo e non nego di esserci rimasto un po' male perché so che la sua giornata ha fatto schifo per colpa mia.

Arya 'un POV

Ma veramente dopo devo andare con questo stronzo?
Non ci posso credere!
E per l'ennesima volta non gli sta bene ciò che faccio.
Che strazio.

Restiamo in silenzio per tutta la durata del viaggio e non appena arrivati ​​al ristorante scendo dall'auto e prendo il telefono.

Io: Gabriele sta sera deve correre?

La risposta è immediata "si"

Io: Ti prego dimmi che ci sarai anche tu ?!

Alex: Si, perché, vieni?

Io: Non per mia volontà.

Alex: Dai ci vediamo dopo scricciolo.

Poso il telefono in borsa ed entro nel ristorante seguita da Gabriele, un cameriere ci fa accomodare, avrà massimo 22 anni ed è molto carino, almeno una gioia sta sera.

Io sono seduto vicino alla signora Luisa e Gabriele che si trova a capotavola, lo stesso suo padre dall'altra parte e di fronte ho mamma con AJ.

«Salve signori io sono Aron e per questa sera sarò il vostro cameriere.» dice il ragazzo di prima lasciando i menù sul tavolo.

«Piantala di guardarlo!» dice Gabriele avvicinandosi al mio orecchio.

«Lasciami in pace, non devo rendere conto a te.»

«Ti sta guardando da quando abbiamo parcheggiato la macchina.» ringhia Gabriele tra i denti e se devo essere sincera non so se essere preoccupata o sollevata.

Per tutta la risposta alzo gli occhi al cielo e mi giro verso sua madre che mi sorride gentilmente.

Questa donna è una SANTA.

Dopo poco torna il cameriere a prendere le ordinazioni e si posiziona tra Gabriele e mia madre mentre guarda fisso me.

Dopo aver ordinato ricominciamo a parlare tra di noi e io sento lo sguardo di Gabriele bruciarmi addosso.

Mai più sola.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora