La nostra relazione non era come tutte le altre.
Hongjoong odiava il contatto fisico, ogni volta che avevo provato anche solo a toccargli una spalla lui aveva reagito male, si era messo subito sulla difensiva e mi aveva guardato come a volermi chiedere cosa stessi facendo.
Eppure era il mio ragazzo.
Più che aver paura di un contatto fisico lui sembrava infastidirsi anche se io non riuscivo a capirne il motivo.
Non glielo avevo neanche mai chiesto, semplicemente avevo rispettato le sue scelte, dunque andava bene così.
Mi piaceva stare in sua compagnia, ci dimostravamo affetto in altri modi, non importava per forza scambiarsi mille baci, coccole o carezze, noi ci amavamo come eravamo abituati a fare.
Anche se in realtà, qualche volta io avevo sentito il bisogno di prenderlo e tenerlo stretto forte a me e solo Dio sapeva le volte in cui avevo cercato di metterci tutto me stesso per trattenermi dall'affondare il mio viso nel suo collo.
Chi ci vedeva da fuori addirittura pensava non fossimo neanche amici con tanta confidenza ma semplici conoscenti, in realtà però nessuno sapeva come in camera sua, stesi sul suo letto o seduti a gambe incrociate l'uno davanti all'altro, ci amavano in silenzio, solo guardandoci negli occhi.
L'unica cosa che mancava nella nostra relazione era il contatto fisico.
Ci eravamo baciati una volta soltanto, forse due e a stampo. Inutile dire che quella era stata la sensazione più bella che io avessi mai potuto provare in vita mia.
Quando poi era stato lui il primo a dire di essere innamorato fra i due, io mi ero perso completamente e mi ero reso finalmente conto quanto il mio cuore appartenesse solo a quel ragazzo e a nessun altro.
Quella sera quando arrivai a casa sua ero in lacrime.
Avevo perso il lavoro e dal momento che avevo un brutto rapporto con i miei familiari, nessuno avrebbe potuto aiutarmi economicamente.
Ero disperato.
Hongjoong mi aprì ed i suoi occhi divennero bui quando si accorse delle lacrime intente a solcare il mio viso.
Tirai su col naso e senza dire niente entrai in casa, dal momento che lui si era spostato per potermi far entrare.
Rimaneva a guardarmi in silenzio, portandomi una mano sulla schiena per potermi rassicurare; contatti del genere erano gli unici che Hongjoong potesse riservarmi ma ormai andava bene così.
"Che succede?" domandò in un sussurro. Mi misi seduto sul divano di casa sua mentre lui mi raggiungeva in minor tempo possibile. Nascosi la testa fra le mani dopo aver appoggiato i gomiti sulle cosce, e di nuovo sentii la sua mano sulla schiena; strusciava su di essa in lente carezze, come a voler cercare di tranquillizzarmi.
"Ho perso il lavoro Hongjoong, non so come diamine fare adesso per tirare avanti. Ho un pessimo rapporto con la mia famiglia e nessuno potrà aiutarmi economicamente, sono nella merda più totale."
Hongjoong tremò alla mia risposta, potei percepire la sua mano ancora sulla mia spalla. Rimase a guardarmi e dopo qualche secondo fece scivolare quella mano verso il basso, fino a riportarsela in grembo.
"Perché ti hanno licenziato?" chiese con lo stesso tono di voce. Alzai la testa per poter incontrare i suoi occhi, ovviamente però prima asciugai i miei con il dorso della mano destra, poi scrollai le spalle prima di rispondere.
"Hanno assunto qualcuno di migliore, così hanno detto" continuai. Tirai su col naso e lui rimase a guardarmi negli occhi.
Ebbi così tanta voglia di nascondere la testa nel suo collo e rimanere in quella posizione per il resto della mia vita. Erano questi i momenti in cui avevo bisogno fisicamente di lui, di abbracciare il mio ragazzo, di sentirmi ricoprire di baci, di stringermi al suo corpo, di farmi coccolare.
Ed altrettanta voglia mi saliva quando era lui a star male.
"Tu per me sei il migliore di tutti, okay?" mormorò con tutta la dolcezza del mondo, mentre posava una mano sulla mia coscia. Gli sorrisi e mi morsi il labbro inferiore prima di stringermi nelle spalle.
Capii solo in quel momento che non potevo continuare in quel modo, che prima o poi avrei dovuto dirgli tutto ciò che io provavo. Rispettavo il suo rifiuto per il contatto fisico, ma anch'io ero un essere umano ed al suo contrario ne avevo bisogno eccome.
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os || ateez
Fanfictionone shots su qualche ship a caso degli ateez, anche di quelle più improponibili. ©️ 2019 | Caterina ©️ copertina xunpodipayne
