18//best friend (c.s +j.wy)

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Dedicated to: @sanibestboy 💗

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Aspettavo che San mi raggiungesse nel parchetto sotto casa mia dove ci eravamo dati appuntamento quel freddo pomeriggio di febbraio.
Il mio umore andava molto in rapporto al tempo ma nonostante quella giornata fosse piuttosto cupa per le nuvole che possedevano il cielo, intrappolando il sole fra di esse, il mio animo era tranquillo, rilassato, mentre osservavo dei bambini giocare poco più lontano da me, su un misero scivolo che sembrava cadere a pezzi da un momento all'altro.
A qualche metro di distanza un gruppetto di giovani donne intente a parlare tra di loro che ogni tanto lanciavano delle occhiate allo scivolo, probabilmente mamme di quelle piccole pesti urlanti e spensierate.
Mi piaceva osservarmi attorno e studiare i comportamenti degli altri, quasi non mi accorsi neanche di San che ormai aveva sforato l'orario del nostro appuntamento, per quanto fossi immerso nei miei pensieri.
E d'improvviso, senza che me ne rendessi conto, la mia mente balzò di punto in bianco proprio sul ragazzo in questione ed in particolare sulla nostra amicizia.
Continuavo ad ammirare con dolcezza quei bambini scatenati sullo scivolo, due dei quali sembravano molto affiatati. Sorrisi istintivamente, pensando alla bella amicizia che avevano già a quell'età.
Io e San purtroppo non avevamo avuto il privilegio di incontrarci e conoscerci da piccoli, non eravamo una coppia di migliori amici che si conosceva fin dalla scuola materna o dalle elementari.
Il nostro legame era iniziato in modo puramente casuale e mai avrei pensato di arrivare fino a questo punto, con lui.
Tutti gli amici che avevo avuto durante l'arco della mia vita mi avevano lasciato solo e in altri casi ero stato io ad allontanarmi per motivi diversi: o mi sentivo escluso ed abbandonato, oppure semplicemente ritenevo che quelle amicizie non andassero bene per la mia persona.
Quella con San era la più lunga che avessi mai avuto e ancora, nonostante i fraintendimenti, l'irritazione che spesso uno faceva provare all'altro e viceversa e le piccole discussioni, continuava ad essere un rapporto saldo.
E per me quell'amicizia era sempre stata qualcosa di nuovo, qualcosa in cui la mia inesperienza nel relazionarmi con gli altri si poteva cogliere ad occhio nudo.
Era stata fin da subito un'amicizia a cui io mi ero legato in modo del tutto bisognoso, perché quando ci eravamo conosciuti San mi era sembrato l'unica persona in grado di sopportarmi, di farmi compagnia nei momenti di solitudine, l'unico essere umano a non avermi dimostrato alcuna voglia di smettere di parlarmi.
Nel giro di pochi anni, San era diventato la persona più importante per me, il mio posto sicuro, quella figura alla quale sapevo di poter dire qualsiasi cosa volessi senza aver paura di esser giudicato.
Infatti mi ero sentito perso quando un giorno, poco prima d'estate, per colpa mia rischiai di perderlo per sempre.
San era sempre stato comprensivo con me, aveva capito fin da subito il mio comportamento piuttosto apatico all'inizio, forse snob, ma nonostante questo non aveva smesso di starmi vicino, di conoscermi meglio e capire il motivo per cui mi ponevo in quel modo a chi non conoscevo, ma un pomeriggio di fine maggio lo avevo fatto arrivare al limite.
Lui in quel periodo si era fatto dei nuovi amici e io ero sempre stato un tipo molto geloso degli affetti e dei legami che avevo, ed essendo che San era ormai diventato l'unico importante e vero amico che avevo, il timore che le altre due persone avessero potuto portarmelo via mi aveva accecato.
Avevo odiato quei suoi nuovi amici, anzi, a dir la verità ne avevo odiato solo uno di loro, quello che visto da fuori era sembrato subito più espansivo, più solare, più divertente di me e io l'avevo visto come un rivale.

Vaffanculo Wooyoung, non scrivermi più.

Quel messaggio mi aveva completamente fatto vedere buio.
Ero stato infantile, per un attacco di rabbia e gelosia avevo provato a cancellarlo dalla mia vita da un momento all'altro senza neanche dirgli niente, senza provare a mettermi un secondo nei suoi panni e provare a capire come ci sarebbe rimasto lui, nello scoprire una cosa del genere.
Ora che ricordavo mi venivano i brividi, soprattutto poi se pensavo al modo contrario di come si sarebbe potuto concludere quel litigio.

os || ateezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora