8// just friends? (k.hj + p.sh)

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Non ricordavo di esser mai stato male per una persona e non credevo neanche che potesse succedere una simile cosa.
Però a quanto pare mi sbagliavo.
Park Seonghwa mi faceva soffrire ogni giorno senza neanche rendersene conto e io come un cretino continuavo a dargli il permesso di spappolarmi l'anima anche solo con uno sguardo.
Era il mio coinquilino e ormai da qualche mese eravamo diventati qualcosa di più, nel senso che quasi tutte le notti ci ritrovavamo sul mio o sul suo letto a scopare.
Solo questo.
Era così che soffrivo.
Io ero innamorato di lui, ma lui non sembrava dar peso ai sentimenti quando era insieme a me, perciò avevo dedotto che io gli piacevo solo fisicamente.
Avevo provato così tante volte a dirglielo ma senza mai trovare il coraggio vero e proprio per poterlo fare.
Poi spesso mi raccontava di tutte le conquiste che ogni giorno faceva e di quante altre persone in una giornata si era portato a letto o semplicemente nei bagni del college.
Soffrivo in silenzio con i suoi racconti ma fingevo che tutto andasse bene, che io non provassi niente per lui e che lo vedessi come un semplice amico, quello che sarebbe dovuto essere, in verità.
Ma quella sera, quando tornò nel dormitorio non riuscii più a fare finta di niente. Ero seduto sul letto con un libro sulle gambe ed una penna in mano, quando catturò la mia attenzione. Non mi degnò neanche di uno sguardo, troppo intento a togliersi il giubbotto di dosso.
"Strano che tu sia già tornato. Di solito fino a mezzanotte non ti vedo" dissi mentre lasciavo giocare le mie dita con la penna.
Seonghwa a quel punto si voltò verso di me e scrollò le spalle facendo un ghigno, poi alzò gli occhi al cielo e gonfiò le guance come a voler sbuffare.
"Non c'era nessuno di interessate stasera e quelli che ci provavano me li sono già fatti tutti" spiegò con nonchalance, prima di buttarsi sul suo letto.
Non era la prima volta che tornava in camera verso le dieci dopo esser stato ad uno dei tanti locali che frequentava, e di solito quando succedeva era perché non aveva trovato nessuno con cui divertirsi, come aveva detto lui, quindi appena rientrava poi di solito si buttava sul mio letto per ricevere qualcosa da me.
E io non mi tiravo mai indietro.
Mi piaceva il fatto che con gli altri si stancasse dopo una notte, mentre con me ormai andava avanti da mesi ed ogni volta sembrava volere sempre di più.
Io probabilmente ero anche troppo masochista perché ero innamorato di lui e farci sesso quando sapevo benissimo che lui non provava niente per me, mi portava ancora più dolore, ma al tempo stesso non riuscivo a farne a meno.
Quella sera fu una delle tante in cui sentii il bisogno di sentirlo dentro di me. Forse fu anche un tentativo di alleviare lo stress, dal momento che il giorno dopo avrei avuto un esame.
Ma non volevo essere io quello a doversi alzare dal letto per andare da lui e chiedergli di farlo. Mi piaceva quando si metteva su di me con quell'aria provocante e sexy che mi faceva andare in pappa il cervello.
A volte era successo che stessi studiando e lui mi aveva disturbato con dei baci sul collo, poi alla fine era finito a farmi un pompino e io non avevo opposto resistenza.
Ero completamente dipendente da lui e dai suoi modi di fare.
Forse era proprio il modo in cui mi trattava ad avermi fatto innamorare di Seonghwa: ogni volta mi chiamava principessa, mi accarezzava e mi riempiva di baci ovunque, il tutto con una delicatezza che mi mandava fuori di testa.
Letteralmente, mi trattava come se fossi una divinità e non aveva mai forzato le cose.
Avevamo litigato così tante volte eppure lui mai aveva alzato le mani su di me; io qualche volta avevo provato a picchiarlo da quanto mi faceva incazzare anche per le più piccole cose, mentre lui invece era sempre stato calmo nei miei confronti. Certe volte mi lasciava anche sclerare senza rispondermi, ma poi quando rimaneva a guardarmi negli occhi non riuscivo più a capire il motivo per cui mi ero arrabbiato qualche istante prima e gli finivo sempre fra le braccia, in un modo o nell'altro.
Volevo solo stare con lui e volevo che sapesse quanto ero innamorato.
"Quindi non hai fatto niente con nessuno?" domandai dunque, sperando che capisse cosa volessi. Lo guardai dal mio letto, situato quasi davanti al suo; continuava a rimanere steso con le braccia e le gambe aperte a mo' di angelo sulla neve.
"Mhh" mugolò solamente, facendomi capire che la risposta era positiva.
"E non hai voglia, adesso?" continuai, cercando di non arrossire.
Ogni volta che mi capitava di chiedergli una cosa simile mi imbarazzavo perché lui iniziava a guardarmi con uno sguardo divertito ma allo stesso tempo sorpreso, quasi come se stesse guardando un bambino.
Quando si sollevò col busto per potermi guardare, cercai di non diventare rosso come un pomodoro per colpa sua.
"Tu ne hai?" chiese di rimando, alzando le sopracciglia.
"No! Cioè non lo so, era solo... per sapere. Di solito quando non scopi ti precipiti su di me per saziare la tua voglia e stasera invece no, quindi mi sembrava strano" risposi blaterando un po' di parole.
Seonghwa ridacchiò prima di alzarsi dal letto per potersi avvicinare al mio.
"Ho visto che stavi studiando e quindi ti ho lasciato in pace" sussurrò, appoggiandosi con le ginocchia al materasso del mio letto, rimanendo però in piedi, davanti a me.
Lo guardai con occhi che lo pregavano, ma non volevo che capisse quanto fossi disperato anche se... probabilmente lo aveva già capito dalla domanda che gli avevo posto inizialmente.
Quando vide che non avevo intenzione di rispondergli Seonghwa salì sul letto e si mise in ginocchio davanti a me. Chiusi gli occhi nel momento in cui sentii il suo naso sfiorarmi una tempia, e poi le sue labbra toccarono il mio orecchio sinistro.
"Se sei tu ad avere voglia avresti potuto dirlo subito" mormorò sensualmente, stampandomi un bacio prima di prendere fra i denti il lobo.
Mi sentii maledettamente duro per quanto fossi frustrato in quel momento. Ciò che mi piaceva di più dei rapporti con lui, era che mi provocava il più possibile finché non mi faceva letteralmente impazzire.
E poi quando faceva sesso con me non usava mai precauzioni, a differenza di quando lo faceva con gli altri.
Anche se eravamo solo scopamici, mi sentivo speciale quanto ero con lui.
Prese il libro e la penna che avevo vicino a me e non si preoccupò di rovinarli quando li buttò a terra. In un altro momento probabilmente mi sarei innervosito ed avrei controllato se fosse ancora intatto, ma adesso l'unica cosa che volevo era Seonghwa.
Sorrisi quando mi leccò il naso e poco dopo ridacchiai per quanto avessi trovato quel gesto dolce e delicato.
"Che ho fatto?" domandò sorridendomi con dolcezza. Quando lo guardai negli occhi e scossi la testa mi accorsi che nel suo sguardo non c'era solo divertimento ma non volli illudermi e pensare a cose che non esistevano neanche.
Lo baciai sulle labbra con dolcezza mentre gli accarezzavo le guance, poi si mise seduto sul letto e mi portò su di sé, facendo così toccare la mia intimità con la sua coscia. Fu così che si accorse di quanto quella sera avessi bisogno di lui.
"Devi proprio essere disperato stasera, per averti fatto questo effetto solo con dei baci" mi prese in giro mentre portava una mano sulla mia guancia per poi stamparmi un bacio sulle labbra con dolcezza.
Più mi trattava con quella delicatezza e più io mi innamoravo di lui.
Dopo qualche istante mi sfilò la maglia del pigiama lasciandomi a petto nudo; non ero mai stato in confidenza col mio corpo e solo da quando avevo iniziato a farmi vedere nudo da lui avevo iniziato anche ad accettarmi per come fossi fatto.
Seonghwa mi faceva sentire voluto, desiderato. E più che mi guardava, più che mi sentivo perfetto ai suoi occhi.
Ed era solo dai suoi che mi interessava essere visto.
Nessuno mi aveva mai considerato durante quei tre anni di college e da quando avevo conosciuto Seonghwa era cambiata praticamente tutta la mia vita.
"Non importa quanti ragazzi e ragazze mi sono fatto. Tu continuerai ad essere il mio preferito" sussurrò guardandomi negli occhi dopo avermi accarezzato il petto e la pancia, per poi risalire con le mani sulla schiena e fermarsi infine sul mio sedere.
Lo baciai sulle labbra a quelle parole, che in un certo senso mi fecero bene ma continuare a sapere che se ne andava a letto con tutti, era una continua pugnalata allo stomaco.
Però non era mio e non ero nessuno per potermi arrabbiare con lui.
"Sei la cosa più bella che esista su questo mondo, Hongie" mormorò fra sé e sé mentre iniziava a sbottonarsi la camicia. Cercai di ignorare quelle parole perché non facevano altro che farmi illudere del fatto che anche lui potesse provare qualcosa per me, quando sapevo benissimo che non era così.
Scacciai le sue mani dall'indumendo che indossava per poter continuare io ad aprirgli la camicia, poi mi abbassai su di lui ed iniziai a lasciargli dei baci sul petto.
Lui mi accarezzò i capelli e mi lasciò dei baci su di essi, mentre faceva scivolare nuovamente le mani sul mio sedere per invitarmi a muovermi e sfregarmi su una delle sue cosce.
"Sei la mia principessa" continuò ancora una volta.
Non era la prima volta che mi chiamava così, ma durante i nostri rapporti non mi aveva mai riempito di complimenti come stava facendo quella notte.
Mi faceva sentire speciale ma allo stesso tempo sentivo ogni volta di più le lacrime agli occhi.
Lo baciai sulle labbra e gliele morsi cercando di rendere quel rapporto più pieno di foga, invece che di dolcezza come stava facendo lui.
Ma Seonghwa si staccò appena sentì quel cambiamento da parte mia e mi guardò negli occhi.
"Perché adesso stai facendo così? Che ti prende?" domandò confuso e mi venne improvvisamente da piangere.
Volevo cercare di mascherare le emozioni perché se avesse continuato a trattarmi davvero come una principessa non sarei riuscito a trattenere e gli avrei confessato tutto. Ma ormai era troppo tardi e io mi sentii improvvisamente nervoso.
"Tu perché mi tratti come se ti importasse qualcosa di me? È solo sesso Seonghwa, smettila di trattarmi come se stessimo facendo l'amore, come se ci fossero i sentimenti di mezzo!" sbottai senza neanche rendermene conto.
Mi alzai dalle sue gambe quando mi resi conto della figuraccia che avevo appena fatto; avevamo sempre scopato in quel modo, con delicatezza e premura, perciò lui si accorse chiaramente che c'era qualcosa che non andava più, in me.
"Non mi sembra che ti abbia mai dato noia, cosa ti prende tutto d'un tratto?" domandò scrollando le spalle. E come sempre, lui rimase tranquillo, mentre mi guardava e cercava di capirmi.
"Con gli altri non ti comporti così, cos'ho io di diverso?" chiesi senza pensarci troppo. Volevo che me lo dicesse chiaramente perché ormai, da quando avevo iniziato ad innamorarmi di lui, continuavo a chiedermi perché mi riservasse così tanta dolcezza.
"Perché tu sei sempre stato speciale Hongjoong, che cosa c'è di male in questo? Ho sempre avuto paura di farti del male per tutte le insicurezze che avevi e volevo solo cercare di farti sentire amato. Ti voglio bene, mi sono affezionato a te e mi sembra di avertelo fatto capire in più modi, durante tutto questo tempo, non credi?"
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime a quelle parole. Continuavo a non capire se mi volesse solo bene come un amico, oppure quel "ti voglio bene" era stato riferito ad altro.
"Mi vuoi solo bene? O c'è qualcos'altro?" domandai facendo un sospiro, tirando poi su col naso.
Seonghwa scrollò le spalle ma non rispose mentre si metteva seduto con le gambe giù dal letto.
Io mi avvicinai a lui e gli tirai una spinta su una spalla, facendolo muovere impercettibilmente all'indietro.
"Rispondimi Seonghwa perché sono innamorato di te e non sopporto più tutte quelle attenzioni che mi dai come se fossi il tuo ragazzo, quando poi te ne vai a scopare con cani e porci fuori da questa stanza!"
Dopo ciò che gli sputai in faccia lo vidi assumere un'espressione super confusa che non riuscii a capire se ne fosse felice o preoccupato.
L'unica cosa che sentii di voler fare in quel momento fu piangere, infatti poco dopo mi lasciai scivolare sul viso lacrime salate.
Lo feci, ma in silenzio.
Fu a quel punto che Seonghwa si alzò dal mio letto per potersi mettere vicino a me. Mi mise le mani sul viso ed appoggiò la fronte alla mia, io chiusi semplicemente gli occhi e sospirai.
"Non piangere, principessa" mormorò piano, lasciandomi un bacio sul naso. Mi asciugò gli zigomi coi pollici, mentre aspettava che mi calmassi ma mi fu impossibile.
Avevo tante cose da dirgli ma in quel momento non riuscii a dire altro dopo quelle parole.
Mi lasciai sfuggire un singhiozzo e lui in risposta mi stampò un bacio sulle labbra.
Tutta la voglia e l'eccitazione che avevo svanirono e vennero sovrastate entrambe dalla voglia di essere stretto fra le sue braccia.
"Ascolta Hongjoong, ci sono tante cose che mi sono tenuto dentro per tutto questo tempo perché avevo paura di espormi troppo e rimanerci male" iniziò a sussurrare contro le mie labbra. Aprii gli occhi per poterlo guardare e quasi non scoppiai di nuovo a piangere.
"Ho paura di innamorarmi e dimostrare troppo affetto a qualcuno, ma con te non lo so... non riesco ad ignorare ciò che provo, mi sento me stesso in tua compagnia. Per questo sei speciale e per questo ci tengo a riempirti di complimenti come non faccio mai con nessuno. Perché sei tu Hongjoong, e io... non lo so, credo di amarti."
Dopo aver ascoltato tutte quelle parole non riuscii a fare altro se non avvolgergli le braccia attorno al collo e baciarlo.
Gli strinsi alcune ciocche di capelli fra le mani e lo baciai, non con dolcezza ma neanche con foga come avevo provato a fare prima.
Lo baciai con disperazione perché avevo bisogno di quel bacio, volevo sentirmi amato da lui.
Gli presi il labbro inferiore fra i denti prima di tirarglielo verso di me e lasciargli l'ennesimo bacio quando mi staccai.
"Perché non me lo hai detto subito?" domandai piano, tirando su col naso. Seonghwa scrollò le spalle e si morse il labbro inferiore.
"Avevo paura che tu potessi non ricambiare. Avevo un po' la sensazione di sentirmi debole, non lo so... mi dispiace. Quello più coraggioso qui sei tu, perché se non l'avessi ammesso per primo io non te lo avrei mai detto" mormorò piano, senza allontanarsi dal mio volto.
Gli accarezzai i capelli, prima di baciarlo per l'ennesima volta.
"Ti amo Park Seonghwa" dissi alla fine. Lui mi guardò negli occhi prima di sfregare il naso contro il mio e rispondermi.
"Ti amo anch'io, Kim Hongjoong."
Concludemmo lì il discorso. Le nostre labbra si baciarono ancora e finimmo finalmente sul mio letto.
In qualche modo avevo sempre fatto l'amore con lui grazie a tutta la delicatezza che aveva sempre usato nei miei confronti, ma quella notte fu diverso e ancora più speciale, dal momento che entrambi adesso sapevamo l'amore che provavamo l'uno per l'altro.

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