Quella sera prima di salire sul palco il mio stylist mi richiamò.
Intento a prepararmi psicologicamente a tutte le urla dei fan, di chi avrebbe cercato di toccarmi anche una sola scarpa, di chi mi avrebbe lanciato regali, di vedere i volti massacrati dalle lacrime o dal rossore causato dal troppo caldo per l'enorme affollamento che vi era nello stadio, venni richiamato dalla voce grave di Park Seonghwa e quando mi voltai per rivolgergli uno sguardo, lui aveva un sorrisetto stampato sulle labbra.
"Mancano ancora pochi minuti all'inizio, quindi seguimi un attimo" disse facendomi confondere. Ero già vestito con la mia giacca di pelle nera sopra un maglione dell'ennesimo colore ed un disegno in rosso. I jeans neri strappati in modo del tutto casuale sulle mie gambe, davano un tocco di rock in più.
Non capivo cosa volesse aggiungere o togliere nel mio outfit, dal momento che quella sera non sarebbe stata la prima tappa del tour, bensì l'ultima.
"Hai deciso di dare un tocco finale al mio look per chiudere in bellezza questo tour?" chiesi quindi con un sorrisetto mentre lo affiancavo. Lui scrollò le spalle prima di rivolgermi uno sguardo veloce.
"Qualcosa del genere, sì" mormorò poi. Una volta tornati all'interno dello spogliatoio Seonghwa mi presentò davanti agli occhi una mezza gonna che si allacciava alla vita come una cintura, dunque aggrottai le sopracciglia e lo guardai evidentemente sorpreso; non ne capivo il senso ma il ragazzo che avevo davanti era lo stylist più importante in tutta la Corea del sud, perciò mi fidai subito delle sue intenzioni.
Si avvicinò a me e senza dire niente me l'avvolse in vita. Non si allontanò subito, sembrò quasi volermi tenere vicino a sé senza che io ne capissi il motivo ma chiusi gli occhi quando sentii il suo naso sfiorare contro una delle mie orecchie e permetti le labbra insieme in una linea sottile.
Non ero mai stato attratto dal mio stylist e per quanto ne sapevo neanche a lui piacevo io, nonostante ormai fosse già da tempo che entrambi avevamo apertamente dichiarato di essere omosessuali.
Ricordavo bene il mio coming out, più che con i miei fan e al mondo intero, con il mio manager e l'agenzia; non avevano obiettato contro la mia sessualità e ne ero rimasto sollevato. Mi aveva aiutato proprio Seonghwa a farlo, di cui mi ero fidato fin da subito quando una sera per sbaglio lo avevo trovato a pomiciare con un ragazzo conosciuto casualmente in un locale.
C'era stato abbastanza imbarazzo inizialmente, ma poi gli avevo detto che anche a me sarebbe piaciuto fare ciò che aveva appena finito di fare lui con quel ragazzo, dunque poi la buttammo sul ridere.
Seonghwa aveva la mia età, ci passavamo soltanto qualche mese, e forse era per questo che lo consideravo quasi un amico. Uscivamo raramente insieme, un po' perché quando avevo io del tempo libero, lui era impegnato nel crearmi nuovi costumi per le esibizioni, e un po' perché quando era lui ad essere libero, io invece ero impegnato con i miei concerti.
Passavamo tempo insieme soprattutto quando doveva prendere le varie misure per gli indumenti oppure quando me li provavo e lui doveva osservare come mi stessero, proprio come in quel momento.
Sommerso dai pensieri, non mi ero minimamente reso conto di quando Seonghwa mi aveva preso per le spalle e mi aveva fatto voltare verso lo specchio.
"Ti sta alla perfezione, non credi?" mi domandò vicino all'orecchio sinistro, tenendo le mani sulle mie spalle. Seonghwa era sempre stato piuttosto fisico, ma quella sera percepii un modo diverso di comportarsi nei miei confronti, cosa che non mi diede affatto fastidio e anzi... fu piacevole.
"Non ne capisco il senso ma mi fido di te" risposi con un sorrisetto, al ché lui ridacchiò e mi batté una mano sulla spalla prima di allontanarsi; sembrò esser tornato quello di sempre ma fece nascere dentro di me un grande senso di agitazione quando, arrivato alla porta d'uscita dello spogliatoio afferrò la maniglia e prima di aprirla disse: "lo capirai più tardi", accompagnando il tutto con un occhiolino.
Provai un nodo in gola che non mi seppi spiegare e quando ebbi la certezza di esser rimasto solo tornai a guardarmi allo specchio, deglutendo nervosamente con l'intento di mandar giù il peso che avevo appena provato.
Strinsi le mani in due pugni e subito dopo distesi le dita, prendendo un respiro a pieni polmoni. Guardai all'interno dei miei occhi riflessi nello specchio, coperti da chissà quanti strati di ombretto nero, poi lentamente lasciai cadere lo sguardo sempre più in basso, soffermandomi ad osservare meglio la gonna che Seonghwa mi aveva appena fatto indossare.
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os || ateez
أدب الهواةone shots su qualche ship a caso degli ateez, anche di quelle più improponibili. ©️ 2019 | Caterina ©️ copertina xunpodipayne
