La parte migliore è il momento in cui perdi completamente il senso del pudore e c'è solo una cosa che può farlo... l'alcool.
È proprio in quei momenti che riveli chi sei davvero, o magari semplicemente chi vorresti essere senza alcun giudizio che ti possa importare davvero; che poi però, non tarda ad arrivare. Quando ti svegli la mattina o, nella maggior parte dei casi pomeriggio, del giorno dopo, una storia nei social, un messaggio totalmente sincero e senza filtri o una chiamata alla persona sbagliata può rovinare tutta quella felicità provata solo poche ore prima.Fortunatamente ho la grande abilità di sbattermene al cazzo dei giudizi della gente, una cosa che amo particolarmente del mio carattere. Questo mi permette di fare minchiate sia con che senza alcool. E già la consapevolezza di agire senza pensare è un motivo di ansia perenne, perché aggiungerci anche quello degli altri nei miei confronti?!
Cheril
Dopo 40 minuti arrivo alla fermata. Mi guardo attorno spaesata, cercando qualche punto di riferimento datomi in precedenza, ma nulla. Il cellulare è quasi morto ed il navigatore non mi porta a destinazione, come già immaginavo. Qui la connessione internet è uno schifo. Avvio la chiamata senza ricevere risposta... 2.. 3 .. 7, -"ma dove cazzo siete finiti, non funziona il navigatore e sono in mezzo ad una strada. CHIAMATEMI"- invio il messaggio con la speranza che uno dei due possa rispondere..
Potrei provare con... no nessuno deve sapere che sono qui... anche se..
-"Daniel devo chiederti un favore, tu sai come si chiama il locale dove lavorano Scott ed Eric "-
-"Mhh.. perché me lo chiedi?"-
Come immaginavo, il solito impiccione.
-"Perché sono nei paraggi e volevo salutarli, tutto qua."- Bugia.
-"Mhh capisco. Comunque no non ricordo il nome, tu ora dove sei ? "- Merda.
-"Credevo di essere vicina ma non ne sono sicura."- Cerco di sviare il discorso. -" In caso mi faresti compagnia che sto aspettando una mia amica, 15 minuti e dovrebbe arrivare"- Altra bugia.-"Va bene dai. Anche se non me la stai raccontando giusta e ti conosco abbastanza da capire che stai tralasciando qualcosa, ad esempio chi amica stai aspettando a Nettuno?"-
Vado in palla. E cosa gli dico ora?! Se confesso che Eric mi ha invitata, lui potrebbe parlare ma se continuo con la bugia... beh non ho molte alternative.
-"Non la conosci, si chiama..."-
-"Si chiama??"-
-"Oh e dammi il tempo sto accendendo una sigaretta..."- così faccio scattare l'accendino per sottolineare la cosa.
-"Cherry tu non accendi SOLO una sigaretta, tu stai svagando che è diverso."-
-"Moh svagando, semplicemente non conosci la mia amica. Si chiama..."- difronte a me passa un camion pubblicitario e mi viene un illuminazione. -"Perla"- Che illuminazione del cazzo...-"Ah beh.. che nome"-
-"Senti non posso stare a discutere sulla decisione della madre di chiamarla così.. comunque.."-
Il telefono inizia a vibrare, che salvezza!
-"Daniel devo lasciarti, ci sentiamo domani se ci sei"-
-"Va ben.."-
Non gli do il tempo di salutare che bruscamente attivo l'altra chiamata
-"Era ora. Sono 20 minuti che sto seduta su un cazzo di marciapiede da sola, ma cosa vi dice il cervello?!"-
-"Ma dove stai ?"-
-"Non lo so, Eric! Davanti a me c'è un hotel, che oltretutto è in discesa e deserto, qui non c'è nessuno a cui poter chiedere"-
-"Aspetta li. Ora arriva Scott"-
-"Perché lui??"-
"Perché non lui ? Volevi me?" - Percepisco il suo sorrisino malizioso farsi largo. Imbecille.
-"Fa la finita Eric l'unica cosa che vorrei è che in due riusciste a fare almeno un cervello, ma a quanto pare neanche quello è possibile"- sospiro frustrata.
-"Ahia! Questo brucia, comunque torno a lavoro, Scott due minuti ed è li."-
PANICO.
-"Okay, basta che si sbriga"-Attendo con impazienza seduta sullo scomodo marciapiede, rigirandomi il cellulare tra la mani. Perché mi infilo sempre in queste situazioni, ho assolutamente bisogno di bere.
Appena lo vedo sbucare dall'altro lato del marciapiede, scatto in piedi ed il mio stomaco fa una piccola capriola nel vederlo così elegante nella divisa da Barman, che cerco immediatamente di sostituire alla rabbia.
-"Ma ti pare normale ?! Sono 30 maledetti minuti che aspetto qui. Sai quant'è pericoloso stare per strada da sola. E poi ho anche la tutina corta"- Lo rimprovero con un tono più stridulo di quello che avevo previsto.Mi squadra dalla testa ai piedi con uno sguardo divertito, che si tramuta in serio quando si sofferma qualche secondo in più sulle mie gambe causandomi un leggero disagio.
-"Patata hai ragione, colpa mia"-
Quel maledetto nomignolo.
-"Mi devi un drink!" -
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L'ultima volta
ChickLitMi sono sempre chiesta come ci si sente ad avere il controllo della propria vita. Al liceo ho pensato di averlo, ma la verità è che non avevo la più pallida idea di quello che facevo per la maggior parte del tempo. Non che ora sia cambiato chissà qu...