Capitolo 7

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Ammetto di essere leggermente disorientata. Mi volto verso Eric e non posso fare a meno di notare una scintilla nei suoi occhi, ma rimane fermo. Rimangono entrambi fermi ad aspettare una mia mossa.

Sembra una partita a scacchi, una di quelle che non sono mai riuscita a vincere.

Non posso soprendermi di essere in questa situazione... infondo io ed Eric, da quando sono tornata nel gruppo, abbiamo iniziato a messaggiare e non nego di aver flirtato leggermente con lui.

Ma ora ? che faccio?

Mi avvicino al bordo dove, probabilmente Eric, ha lasciato il suo bicchiere con il mojito. Lo prendo buttando giù il liquido a goccia, sentendo i loro sguardi su di me.

Fanculo

Mi giro verso Eric e faccio incrociare le nostre labbra. Nessun vuoto. Nessuna magia speciale.

Lui amplifica il bacio, portandomi a schiudere le labbra, ad io appoggio le mie mani al suo petto, ha le labbra morbide ed un retrogusto fresco di menta, liquore e sigaretta. Il suo profumo Armani si mischia col cloro, dando un aroma piacevole a quel contatto che inaspettatamente si sta facendo intenso.

Porta una mano sul mio gluteo riaccendendo la fiamma d'eccitazione, che ho avuto con Scott. Niente di paragonabile, all'esplosione di prima, ma sicuramente eccitante.

Mi stacco leggermente frastornata dalle emozioni confuse che sto provando. Devo uscire da qui. Li guardo entrambi per l'ultima volta. E come se niente fosse mi volto facendo leva con le braccia sul bordo della piscina ed esco.

Sento i loro sguardi pizzicare sulla schiena, finché non sparisco all' interno dell'abitazione. Il bagno. Mi serve il bagno. Prendo lo zaino e salgo al piano di sopra, apro diverse porte fino a che non trovo la stanza che cercavo.

-"Ma cosa stiamo facendo"- mi dico guardandomi allo specchio. Ormai ho i capelli arruffati, il trucco sbavato e gli occhi arrossati come le guance. Sembro posseduta cazzo.

Prendo la pochette dallo zaino e apro l'acqua della doccia a muro. Ho bisogno di mettere a tacere i miei pensieri.

Dopo un tempo che mi è sembrato infinito, esco dalla doccia ed afferro un asciugamano bianco mi tampono la chioma ormai tornata mossa e dopo me lo avvolgo intorno al corpo. Lavo i denti, più o meno.. Mi strucco definitivamente pulendo la faccia. Dopo un paio di tentativi riesco anche a rimettere un po' di mascara. -"Merda"- Sono troppo ubriaca per fare di meglio. Barcollo leggermente quando recupero lo zaino da terra, prendo il pigia... -"MERDA di nuovo"- il pigiama. Mi guardo allo specchio e cerco di darmi un contegno. -"Cazzo divertiti! Smetti di pensare alle conseguenze e trova una dannata soluzione."-

Dopo altri 5 minuti scendo vestita solo con asciugamano e sicurezza.

Sono entrambi in cucina, con una sigaretta in bocca, intenti a fare conversazione, ma si interrompono quando si accorgono della mia presenza. Mi osservano ansiosi, come se la decisione o le scelte prese fossero solo mie.

Idioti del cazzo, volete giocare? Giochiamo.

Scott

-"Sono ubriaco. Mi sembrava una cosa divertente."- Dice Eric con il tono alterato

-"Abbassa la tua maledetta voce. Non lo so cosa vuole fare e non mi stupisco se invece di scegliere uno dei due ci manda a cagare entrambi. Questa è stata la scommessa più stupida che tu potessi propormi"- guardo il mio amico elaborare ciò che ho appena detto e una punta di stupore gli balena negli occhi

-"Hai ragione.. non ci avevo pensato.."- Coglione io che gli do pure retta.

Vedo il suo sguardo spostarsi e gli si spalanca leggermente la bocca. Che diavolo... Mi volto e la ragazza che scende da quelle scale mi pianta a terra con uno sguardo. Seguo il movimento delle sue gambe che ad ogni gradino, l'asciugamano si sposta sempre di più ma senza mostrare nulla.

Sembra una fottuta dea.

Si avvicina e ci guarda entrambi...

-"Ragazzi ho lasciato il pigiama a casa, me ne prestereste uno?"-  fa uscire quelle parole come un sussurro sensuale e sento il mio cazzo drizzarsi ad ogni singola lettera.

Il mio amico è paralizzato quanto me e lo sento annuire mentre balbetta qualcosa.

Ma non fa in tempo ad avviarsi, che lei si avvicina divertita, piazzandosi di fronte all'uscita della cucina. Inalo il suo profumo che ad ogni passo si fa sempre più presente. More. Siamo paralizzati dall'eleganza dei suoi movimenti. Fottuto alcool.

Allunga il suo viso verso quello di Eric prendendogli un labbro tra i denti ma i suoi occhi sono puntati nei miei, non so se ciò che sento è frustrazione, fastidio o eccitazione... probabilmente  tutti e tre. 

Porta una mano sul mio cazzo ed inizia a massaggiarmi. Dio, così mi uccide. Un gemito strozzato mi muore in gola.

Si allontana leggermente lasciando me ed il mio amico frastornati e soprattutto eccitati.

Ci guarda dal suo maledetto piedistallo. E li capisco. Glielo leggo negli occhi. Ha lei le redini del gioco.

L'ultima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora