Capitolo 13

51 5 14
                                    

Da quando siamo piccoli ci viene insegnato l'importanza della sincerità, di quanto una bugia sia pericolosa di come ci si possa ritorcere contro e soprattutto che essa in un modo o nell'altro verrà fuori. Con il tempo e soprattutto con l'adolescenza impari sulla tua pelle il velo sottile che separa una bugia dalla verità ed è li che ne impari il valore. Per quanto mi riguarda dire bugie non mi è mai piaciuto e per questo ho sempre preferito utilizzare la pungente, cruda e pura verità. In ogni caso, se strettamente necessario ritengo che il non dire nulla o l'omissione di un fatto sia più semplice e pratico del mentire, almeno quando è possibile...

Cheril

Sto tremando come una foglia e so per certo che non è per il freddo, ho le gambe che mi cedono e il panico sta prendendo posto nei miei occhi.

-"Ehi! Che ti prende? Sei sbiancata"- Rachel mi guarda preoccupata ma non riesco ad aprire bocca così giro lo schermo verso di lei che a sua volta mi guarda pietrificata, probabilmente ho la stessa espressione perché Rachel boccheggia per qualche secondo per poi dire:

-"Non è detto che.. come può saperlo? E poi sono ancora amici?"- in questo momento non riesco a ragionare su ciò che sta dicendo e la confusione si sovrappone alle sue parole, il suono del telefono mi risveglia facendoci sussultare entrambe.

-"Girati"-

Mi volto lentamente e vedo Daniel venirci incontro, sono in totale confusione.

-"Pensavate che non lo sarei venuto a scoprire? Tu ieri m'hai detto na cazzata"- non sto capendo la situazione ed è meglio che mi dia una calmata

-"In che senso?"- sento le mani sudare, ma almeno il tremore alle gambe si è fermato

-"Cherry, al telefono mi avevi detto che stavi co na certa Perla, ma in realtà era Rachel. Pensavi che non lo sarei venuto a scoprire?!"- in quel momento realizzo le sue parole e mi rilasso, la coscienza sporca fa brutti scherzi

-"Ehmmm... siii... è che volevamo stare solo noi due e nessuno sa che è arrivata ieri"- pompo ancora di più la balla che mi ha gentilmente offerto Daniel

-"Si in effetti è così"- mi lancia uno sguardo d'intesa Rachel -"Però possiamo recuperare stasera, cosa ci fai qui?"- continua la mia amica che prontamente cambia discorso

-"Ero a un compleanno qua vicino, v'ho visto dalla macchina e so venuto a cazziavve"- la mia amica si mette a ridere, prende Daniel per braccetto e così facendo ci dirigiamo verso il locale

-"Sei rimasto sempre lo stesso, mi sei mancato un pochino"- ridacchia Rachel -"Embè ce credo, però ammetto che anche tu mi sei mancata avvocatessa!"- gli do una piccola gomitata sul fianco a Daniel e lo guardo in modo giocoso -"Ehi! Guarda che sono gelosa della mia amica eh!"- la situazione si è completamente capovolta e il panico che percepivo poco prima si è dissolto.

Continuiamo a chiacchierare, prendiamo un tavolo per tre persone e fortunatamente ce n'è uno libero sulla terrazza. Mentre ci sediamo mi rendo conto di quanto sia stata folle, alla fine Daniel è un amico di cui mi sono sempre potuta fidare, ma da quando frequenta le sue compagnie non sono certa che sia completamente sincero con noi, comunque non è un mio problema fin quando non si scopre niente allora niente è successo.

Ordiniamo da bere mentre Rachel ci intrattiene con i suoi racconti sul college Newyorkese dove studia giurisprudenza e mentre la osservo mi rendo conto di quanto io sia fiera di lei

-"Rega io vado un secondo al bagno"- mi alzo dal tavolo e mentre scendo gli scalini il tacco mi si incastra sul penultimo -"Chi cazzo è il genio del male che ha deciso di fare gli scalini bucati in ferro?! Sicuro non una donna"- impreco mentre mi sfilo la scarpa e cerco di tirarla, dopo un paio di strattoni ne do un ultimo, con decisamente troppa forza e appena si sfila perdo l'equilibrio all'indietro mi preparo all'impatto con il suolo ma per mia fortuna/sfortuna viene attutito da qualcuno che dietro di me cade con il mio peso sopra.

-"Oddio scusami ti prego mi si è incastrato il tacco ed io..."- le parole mi escono come un fiume in piena in un totale disagio a causa della mia goffaggine, ma viene interrotto quando mi giro. Lo stomaco si contorce e mi ritrovo faccia a faccia con l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.


Scott

-"Fra mi spieghi perché ogni volta dobbiamo venire qua?! Sai bene quanto odio questo posto"- dico ad Eric che si volta a guardarmi e mi sollecita per la terza volta le sue motivazioni -che per quanto siano ben fondate- ritengo che di locali simili ce ne siano un po' per tutta Roma -"Figa, cocktail da Dio e figa"- fa spallucce e si dirige verso l'ingresso

-"Almeno prendiamo un tavolo in terrazza che dentro si schiuma e possiamo tranquillamente fumare"- dico al mio amico che va dal ragazzo alla cassa, prendo il telefono e mi dirigo verso le scale tempo 3 secondi e mi ritrovo con il culo a terra e un ammasso di capelli biondi in bocca, ma che diavolo.. la ragazza inizia a straparlare scuse ma quando si gira riconosco immediatamente quegli occhi da cerbiatta, porca puttana è ovunque.

-"Bambolina che fai mi pedini?"- il suo viso si colora di un rosso tenue che da così vicino copre le sue lentiggini -"Ti piacerebbe"- mi squadra e mette su un sorrisino di sfida, con una mano le sfioro la gamba nuda mentre lei schiude leggermente le labbra, faccio risalire le dita verso lo spacco laterale lentamente, il suo respiro accelera e mentre agguanto il bordo del suo vestitino lo abbasso per coprirla -"Per quanto mi piaccia questa posizione, direi che momentaneamente una denuncia per atti osceni in luogo pubblico la eviterei"- le sussurro a un palmo dalle sue labbra -"Sei un vero imbecille"- dice dandomi una manata sul petto e con tutto il suo peso si alza, la sua faccia ha ormai cambiato colore e non riesco a trattenere una piccola risata, è adorabile.

Mentre anche io mi alzo da terra ci raggiunge Eric che con la sua grazia commenta il decolté di Cheril che a causa della caduta è strabordato dal corpetto.

-"Sei un imbecille Eric, non hai mai visto un paio di tette nelle tua vita?"- risponde lei a tono mentre si sistema

-"Ho una discreta esperienza al riguardo, ma non concentriamoci su questo. Fra il terrazzo è tutto pieno o aspettiamo o dobbiamo restare giù"- cambia discorso Eric, ora rivolto verso di me

-"Di al cameriere di aggiungere due sedie al tavolo di Cheril, ha un piccolo debito"- Le faccio l'occhiolino e mi volto salendo i gradini lasciando quei due dietro di me, dopo che mi è volata addosso direi che è il minimo.

Sicuramente è qui con Rachele così la cerco ma appena mi avvicino al tavolo intravedo quel coglione di Daniel, che diavolo ci fa con loro.

-"Ehi, ma guarda chi si vede! Quante coincidenze stasera, il gruppo è quasi al completo"- dice Daniel appena mi vede, sono tentato di girare i tacchi ed andarmene ma lo stronzo l'avrebbe vinta quindi mi trattengo e vado verso Rachele per salutarla.

-"Vorrei dire che è un piacere, ma odio essere falso"- mi rivolgo indifferente a Daniel mentre abbraccio Rachel -"Ti trovo bene"- dico mentre mi accendo una sigaretta.

Arriva il cameriere per sistemare le sedie al tavolo, nel mentre tornano Eric e Cherry insieme che chiacchierano e ridono, un fastidio allo stomaco mi invade senza che me ne rendessi conto e la cosa non mi piace per niente.

L'ultima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora