Capitolo 3

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A volte è più facile mentire a se stessi piuttosto che affrontare la realtà, per questo ignorare i sentimenti è più semplice rispetto che affrontarli. Senza contare la semplicità con cui li si riesce ad evitare o in alcuni casi, letteralmente scansare.

E ciò non è utile quando ti si para davanti una scelta. Nel mio caso, il classico dilemma universale: testa o cuore?

Cheril

Vedo la sua fossetta farsi largo sul viso, mi incanto a guardare quel suo sorrisino furbo ed inevitabilmente sento la mia faccia andare a fuoco:

-" Che vuoi?!"-

-" Niente, sei tu che stai arrossendo"- Gli piazzo un buffetto sulla spalla ignorando il suo tono divertito.

-"E' la rabbia accumulata"- Mi giustifico -" Forza andiamo."-

Si volta dandomi le spalle, incamminandosi nella stessa direzione da cui è arrivato. Mi piazzo dietro di lui, approfittandone per ammirare lo spettacolo del suo didietro sodo, devo dire che la mamma ha fatto un gran bel lavoro... Si passa una mano tra i capelli corvini lasciando una scia di profumo che riconosco immediatamente, Bulgari Man in Black con una punta di tabacco, che ho imparato a conoscere come Chesterfield. Mi rendo conto di quanto in questi anni le sue spalle si siano fatte imponenti, muscolose, forti... sto divagando.

Arriviamo alle scale affacciate sulla spiaggia e maledico la scelta degli stivaletti neri col tacco, senza contare che la piastra già si sta smontando a causa della salsedine. Intravedo Eric farsi spazio tra i tavoli, lanciandomi un saluto veloce con un cenno della testa. Non riesco a fare a meno di notare, uno strano sorrisino che ha stampato in faccia. Ha fatto qualche danno.

-"Vieni ti ho riservato un tavolo nel mio rango..."- ed ecco di nuovo la fossetta che spunta -" che cocktail posso offrirti?"- dice Scott indicandomi un tavolo vuoto con su scritto "prenotato"

-"Long Island Ice tea, per iniziare soft"- gli faccio un occhiolino sorridendo, mentre mi accomodo

-"Insomma una cosetta leggera.. beh dai, noi una mezz'oretta e stacchiamo così ci aggreghiamo a te"- risponde divertito mentre annota veloce il mio cocktail su un blocchetto

-" va bene, va bene, torna a lavoro che non voglio metterti nei guai"- lo spintono leggermente, mentre osservo la quantità di gente

-"nessun guaio, sono pur sempre Scott"- mi accentua con un sorrisino sghembo

-"hah simpatico.. dai fila che le ammiratrici ti attendono."-

Così dicendo si volta a recuperare un vassoio, e a quanto pare, non sono l'unica ad aver notato quel suo movimento fluido. Una cerchia di ragazzine iniziano a fare a gara, ridacchiando, su chi deve chiamarlo.

Seguo ogni movimento, finché una di loro le si avvicina, attirando la sua attenzione con la profonda scollatura del vestitino viola melanzana dalla lunghezza giraculo.

-"Bestia che guardi?"- salto sul posto voltandomi verso il viso di Eric.

-"MA TI SEMBRA NORMALE?! Mi hai fatto prendere una sincope!"- dico con una mano sul petto a causa dello spavento -"Beh ti ho visto alquanto... assorta"- risponde Eric mentre si appoggia allo sgabello accanto al mio.

-"Ma quale assorta e assorta, sto solo aspettando che MST Scott si dia una mossa con la mia ordinazione"-

-"Ei sei appena arrivata, dagli tempo, il nostro amico è.. impegnato"- non faccio a meno di notare come si sofferma sull'"impegnato".

-"Si, lo vedo"- dico sotto voce pizzicata, sistemandomi sullo sgabello, diventato improvvisamente scomodo. Cambio discorso, dando voce ad una delle tante domande che si sono insinuate nella mia mente durante la giornata.

"Cooomunque.. perché hai invitato solo me per questa serata? Cioè, non che mi dispiaccia, ma non è da... Eric" enfatizzo il nome indicandolo completamente -"Te l'ho detto, non deve esserci un motivo per fare un qualcosa"- dice abbassando il tono della voce mentre avvicina sempre di più il suo volto al mio, come per sussurrarmi un segreto -"Soprattutto se questa riguarda te"-

Basita da questa frase, la lascio cadere. Rimango incantata ad osservare i tratti del suo volto, arrossendo leggermente quando mi soffermo sulle pupille nere, che hanno ricoperto il dorato dei suoi occhi. 

Non ho il tempo per ribattere che mi viene piazzato il long Island davanti gli occhi. Permettendo così ad Eric di sgattaiolare via. Se non lo conoscessi abbastanza bene direi che ha qualcosa in mente, ma cerco di non preoccuparmene molto, data la situazione.

La mezz'ora passa abbastanza velocemente, tra una canzone reggaeton e l'altra. Comunque concedendomi abbastanza tempo per rilassarmi e scansare ogni tipo di pensiero che prova ad affollare la mente, causati dell'ansia data dal viaggio e da quei due... scolo il cocktail piuttosto in fretta, purtroppo o per fortuna reggo l'alcool molto bene e questo mi permette di non sbiascicare e di rimanere abbastanza lucida, almeno per l'inizio.

-"Te ne ho ordinato un altro e ne ho preso uno anche per me, Scott ora arriva è andato a cambiarsi"- sobbalzo dall'irruenza di Eric che piomba al tavolo. Si è cambiato, ha messo una camicia bianca della Ralph Lauren che evidenzia il suo fisico tonico ed imponente, molto simile a quello di Scott, a parte per l'altezza, che è decisamente più basso rispetto a lui ma inesorabilmente più alto di me.

Mi guardo attorno notando l'assenza della voluminosa mora vestita da melanzana e agguantando la cannuccia mi giro verso il mio interlocutore.

-"si, immagino... povero avrà avuto bisogno di aiuto, comunque grazie per il Drink"- lo sguardo interrogativo di Erik fa largo ad un sorrisino furbo

-"Notizia dell'ultima ora, la bestia è gelosa?!"-

-"Ma che ti sei messo in testa, era solo un osservazione oggettiva"- lo guardo in cagnesco ma comunque lascio un tono ironico. Non sono gelosa, mi da solo... fastidio.

Mi sento terribilmente idiota quando vedo la melanzana uscire dal bagno seguita dall'amica, con indosso l'ennesimo vestitino giraculo, ma stavolta di un arancione carota.

-"Ma un colore normale no eh?!"- le parole escono da sole senza neanche riuscire a frenarle; la carota si gira squadrandomi male mentre supera il mio tavolo, raggiunge il suo gruppetto stridulo.

Vedo Eric scoppiare a ridere di gusto e lo fulmino, imbarazzata della mia boccaccia.

-"Cos'è successo di così divertente"-

Sbuca Scott da dietro le mie spalle e prima che Eric potesse proferire parola, gli lancio il tovagliolino fradicio che stava sotto il mio bicchiere.

-"Ma che schifo!"-  ridacchia Eric -"Niente di che brò, Cherry ne ha fatta una delle sue"-

Sento puntare entrambi gli sguardi su di me, creandomi ancora più disagio.

-"Volete bere o continuare a fissarmi imbambolati come due babbei?! Io ho quasi finito anche il secondo"-

-"Ma che ca... te l'ho appena portato!"-

-"Si Eric e io l'ho anche quasi finito, forza che la serata è appena iniziata!"- lo canzono avvicinandogli il suo bicchiere.


Spazio autrice

Il personaggio in foto mi ha ispirato per Eric! Spero vi piaccia!!

Non scordatevi di commentare, e siate sinceri!!

Dalla vostra Parole_della_notte !!

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