Cheril
Ho i piedi a pezzi a causa delle scarpe, saliti in macchina attivo la radio e le sfilo. Sono confusa dalla miriade di emozioni che sto provando, ho bevuto troppo poco per dire di essere ubriaca e inizio a rimuginare su quello che Eric mi ha detto al locale. Scott si è visto con Becka e questo mi provoca un fastidio immane, ho fatto un casino con Scott e non voglio stare in mezzo perché in questa storia sarò io a farmi male. Dopo un mezz'ora Scott interrompe il silenzio
-"Oggi sei strana, mi spieghi che cazzo ti passa per la testa?"- lo sbircio per un istante ha il viso contratto ed il modo in cui stringe il volante mi fa intuire il suo nervosismo -"Vuoi saperlo davvero Scott? Perché ti assicuro che tu non ne esci bene"- sbotto infastidita -"Parla"- dice semplicemente. Così esplodo caricando la mia rabbia verso di lui -"Cazzo. Eric mi ha detto che ti sei visto con Rebecca, ma porca puttana ti sembra normale vedertici dopo quello che è successo? A volte mi sembra che ragioni col culo e mi giocherei casa che te la sei scopata, ti conosco troppo bene"- le parole escono dalla mia bocca alla rinfusa e sconnesse tra loro, so di non avere alcun tipo di diritto per mettere bocca su questa situazione -"Cherry è stato l'errore di una notte da ubriachi e non hai alcuna voce in capitolo su quello che faccio o non faccio. A prescindere non voglio un altra relazione seria e questo deve esserti ben chiaro. Non voglio altre palle al piede o ragazzine innamorate"- spengo la radio infastidita anche da quest'ultima, mi sento un idiota ma la rabbia sovrasta quella sensazione di ansia che sta iniziando ad opprimermi -"Vaffanculo Scott sei tu ad averlo chiesto. E punto primo non sono una ragazzina, punto secondo sei l'ultima persona di cui potrei innamorarmi"- urlo di rimando.
Dopo qualche minuto di silenzio assordante sussurro mettendo le mani tra i capelli -"ma che stiamo facendo... ferma la macchina"-
-"cosa?"- risponde Scott -"FERMA. QUESTA. FOTTUTA. MACCHINA."- Scott mi lancia un occhiata veloce -"siamo in mezzo al nulla Cheril non posso fermarmi, vedi di calmarti"- nessuno ha mai insegnato a questo ragazzo di non dire "calmati" ad una ragazza incazzata e oltretutto brilla- quindi impulsiva-
-"Scott fermala o giuro su quello che vuoi che mi butto in piena corsa"- dico mentre slaccio la cintura -"E sai che lo faccio"- continua la mia minaccia.
Accosta la macchina sul lato della strada in un prato praticamente deserto. Mi rendo conto di essere davvero nel nulla più totale, ma che cazzo di strada sta facendo l'imbecille non è questa quella per casa mia. Scendo sbattendo la portiera seguita da quella di Scott, prendo il telefono ma ovviamente il maledetto iliad non prende. Perché quando si ha più bisogno questi cosi non funzionano mai?! Inizio a camminare, non gli darò mai la soddisfazione di rientrare in macchina e continuare a passare il viaggio in silenzio.
-"Mi spieghi dove cazzo vuoi andare? Stiamo a kilometri di distanza"- mi volto spedita verso di lui, è appoggiato sul cofano della macchina -"A costo di farmi venire le vesciche ai piedi o di fare l'autostop a qualche sconosciuto, io in macchina con te non ci torno"- sono incazzata, ma neanche io so bene il perché, ormai voglio tenere il punto. Non salirei mai in macchina di sconosciuti nel pieno di una strada deserta e di sera. E' perlopiù buio la poca luce è data da lampioni distanti ma ovviamente in questo tratto l'unica illuminazione è la luna -"Cazzo Cheril ragiona, non voglio averti sulla coscienza solo a causa della tua testardaggine. Mi dispiace averti risposto così ma pensi che per me sia facile gestire tutto. E poi ho solo ribadito quello che penso"- mi piazzo faccia a faccia, ha un espressione disarmante, con una mano si scuote i capelli -"C'è modo e modo Scott. E in questa storia ci sono di mezzo anche io, se tu te ne esci con qualche stronzata non voglio starci dentro"- corruga la fronte perplesso -"credi sia davvero così stupido? So bene che nessuno deve sapere niente"- detto questo l'adrenalina data dalla rabbia inizia a scendere, per il nervoso prendo un sigaretta e me la accendo -"non sono passati neanche tre giorni e già mi stai stressando"- abbassa la testa facendo un sorrisino adorabile, che fa sbucare una fossetta, involontariamente arrossisco -"non c'è niente da sorridere..."- dico mettendo un broncio mentre continuo ad aspirare -"Bambolina tu mi farai diventare pazzo"- alzo lo sguardo su di lui con ancora la sigaretta sulle lebbra lui me la sfila rubandomi un paio di tiri, nell'ultimo inizia a giocherellare col filtro. Attirata da quei gesti continuo a seguirli, soffermandomi sulle sue labbra. Sbuffa il fumo direzionandolo verso il mio viso, facendomi tossire -"Sei un idiota"- dico ridacchiando, conosco bene il significato di quel gesto* e sono consapevole che l'ha fatto per scherzare, ma una piccola capriola prende atto nel mio stomaco immaginando me e lui a letto insieme. Solleva un angolo delle labbra mentre osserva la mia espressione e la maledetta fossetta si accentua. Quella stupida, stupida fossetta. Con una mano solleva il mio mento, leggo il desiderio nei suoi occhi che fa risvegliare tutte le mie percezioni -"Avevamo promesso che non... "- dico sottovoce, non riuscendo a concludere la frase presa ad osservare il modo in cui scruta il mio volto fino a soffermarsi sul labbro che sto torturando. Avvicina leggermente il viso al mio e non riesco a scostarmi, non posso. Non devo.
Avrei dovuto dirgli di allontanarsi, di dimenticare tutto. Invece dalla mia bocca uscirono parole ben diverse -"baciami"- non se lo fece ripetere due volte che le sue labbra erano già sulle mie.
Cazzo l'alcool quella sera non c'entrava niente, perché l'esplosione di questo bacio è qualcosa di illegale. Mi afferra il collo con un mano mentre con l'altra mi avvicina a sé posizionandomi attaccata al suo corpo, d'istinto gli afferro i capelli tirandoglieli mentre le nostre labbra si assaggiano sempre più voraci. Fa lo stesso con i miei, scostandomi leggermente per guardarmi cercando l'approvazione che non tarda ad arrivare.
Mi afferra prendendomi in braccio dove la mia intimità si scontra con la sua facendomi sentire la sua eccitazione. Riprendiamo a baciarci mentre ci spostiamo nella parte frontale dove mi posiziona sul cofano, il contatto della mia pelle nuda con il metallo freddo della macchina mi fa gemere, ormai il vestito si è alzato coprendomi solo la parte superiore. Con un ringhio inizia a torturare il mio collo mentre con la mano strattona il reggiseno, traccia con la lingua il percorso passando per la clavicola, succhiando e mordicchiando alcuni punti del mio petto, per poi arrivare al seno con cui inizia a giocherellare formando dei piccoli cerchi intorno al capezzolo. Un gemito esplode dalle mie labbra quando inizia a succhiarlo, lo avvicino a me più che posso per provare ad alleviare il bisogno di piacere che cresce tra le mie gambe. Ma lui non mi da tregua, con l'altra mano scende leggermente costringendomi a spostare le mie sul cofano per poter mantenere l'equilibrio. Sfiora con le dita il punto in cui più lo desidero -"Cazzo bambolina quanto sei bagnata"- quattro parole che annebbiano ancora di più la mia mente. Sfila quel che resta del mio vestito lasciandomi solo con l'intimo addosso, l'aria fresca della sera impatta sulla pelle bollente provocandomi brividi in tutto il copro. Segue lui togliendosi la maglietta e resto qualche istante ad ammirare il risultato dei suoi allenamenti, quanto cazzo è sexy. Torna all'attacco scendendo con la bocca sempre di più fino ad arrivare al ventre, si stacca e con una facilità inaudita mi posiziona in un punto poco più sopra in modo da farmi posizionare anche i piedi sul cofano, facendomi intuire le sue intensioni. Sono completamente distesa e se in questo momento dovesse passare un qualsiasi persona sarebbe difficile fargli credere altro -"se prima avevi paura della denuncia per atti osceni in luogo pubblico, ora ci arrestano direttamente"- dico gemendo. Come risposta avvicina il viso al limite delle mie mutandine pizzate, prende un lembo con i denti per poi lasciarlo facendo scattare l'elastico, sono allo stremo -"Ti prego, Scott"- dico portando indietro la testa, sfila il mio intimo rosa, avvicina il viso nel punto in cui lo desidero e soffia leggermente -"Ti..ti prego"- sospiro chiudendo gli occhi -"Guardami"- il tempo di incrociare il suo sguardo che con la lingua inizia ad assaggiarmi, solo in quell'istante realizzai il motivo del suo piercing.
Un gemito fuoriesce più potente degli altri, così sposta l'attenzione sul mio clitoride iscrivendo piccoli cerchi fino a schiudere le labbra su esso. Sto per venire, non ho staccato gli occhi dai suoi neanche per un istante ed è come se leggesse il mio corpo, perché entra dentro di me con due dita portandomi allo stremo del piacere. Un potente orgasmo invade il mio corpo, ricoprendomi di scosse di piacere mentre lui continua a stuzzicare i miei punti più sensibili. Resto immobile a godermi quell'istante di piacere, quando lui recupera le nostre cose e mi passa una sigaretta. Distesa sulla macchina mi godo il cielo cosparso di stelle. Purtroppo in città questa meraviglia viene coperta da luci e smog, invece in questo punto è meraviglioso. L'attimo viene interrotto dal rumore di un motore che ci fa sobbalzare, in un nano secondo mi ritrovo col culo a terra coperta dalla portiera, con Scott che cerca di rinfilarsi la maglietta. Sento una macchina sfrecciare accanto a noi e un sospiro di sollievo mi fa rilassare -"Forse è meglio se ci spostiamo"- dice Scott ridendo imbarazzato -"Si... forse è meglio"- detto ciò risaliamo in macchina e mette in moto -"Ma che strada stai facendo?"- chiedo curiosa -"lo scoprirai..."- risponde Scott vago prima di attivare la musica e continuare a guidare divertito.
*Soffiare il fumo sul viso di una persona può essere interpretato -in determinate circostanze- come un "Voglio andare a letto con te"
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L'ultima volta
ChickLitMi sono sempre chiesta come ci si sente ad avere il controllo della propria vita. Al liceo ho pensato di averlo, ma la verità è che non avevo la più pallida idea di quello che facevo per la maggior parte del tempo. Non che ora sia cambiato chissà qu...