Capitolo 11

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La vita ci mette di fronte delle sfide, difficili da affrontare e tal volta anche da capire, la bastarda ci mette alla prova senza neanche che ce ne accorgiamo e la maggior parte delle volte sbagliamo . Oserei dire che sono più gli errori delle vittorie, ma cazzo quando arriva è la cosa più bella al mondo. Nel mio caso ho iniziato a cambiare prospettiva e vi assicuro che così facendo la vista è sempre bellissima.

Mi dirigo verso i gate con mille pensieri per la testa, non mi sono neanche resa conto della strada percorsa che un messaggio mi risveglia.

Rachel

-"Amo sono arrivata sto scendendo"-

Controllo i tabelloni ed individuato il numero mi dirigo agli arrivi. Un urlo mi fa voltare di scatto procurandomi un sorriso enorme -"Amica miaaaaa"- vedo Rachel correre verso di me con la sua valigiona e il sorriso solare che la distingue da ogni persona che conosco, ci stringiamo in un abbraccio goffo mentre ridiamo come due pazze -"mi sei mancata"- le dico nella sua chioma bruna, per poi liberarla da qualche peso -"anche tu Cherry. Ora noi andiamo a fare un aperitivo. Dobbiamo parlare, mi devi aggiornare"- dice squadrando il mio outfit con un sorrisino sospetto -" oh non sai quanto.. Però passiamo prima a casa mia così posiamo i tuoi bagagli e mi cambio!"-

Arrivate a casa ricordo di aver lasciato un disastro, ho vestiti ovunque e scarpe sparse per la stanza. Vivo in un piccolo appartamento in periferia di Roma, ci sono cresciuta e quando mia madre ha deciso di trasferirsi col compagno la casa è rimasta a me, dato che mia sorella viveva già con la figlia e il ragazzo. L'affitto è basso e di bollette ne arrivano poche essendo da sola, per la maggior parte studio e lavoro, economicamente non posso lamentarmi ho risparmiato per anni al liceo ed ora, con mia madre a finanziarmi l'università riesco a cavarmela con dei part time.

Dopo esserci cambiate e rinfrescate ci dirigiamo verso uno dei miei posti preferiti, Backery House uno dei pochi bar in stile americano che abbiamo qui, ordino il mio solito cupcake red velvet e un succo di frutta.

-"Ora tu mi spieghi che diavolo ci facevi vestita in quel modo. Cioè che tu stanotte abbia fatto baldoria l'ho intuito, dal disastro che avevi in casa... fino ai tuoi capelli, mi sfugge solo il CHI??"- infilo uno mano nei miei capelli biondi e scomposti -"Ehi! Ora li ho sistemati, non offendere la mia chioma"- ci mettiamo a ridere ma sfortunatamente non riesco a far cadere il discorso.

-"Diciamo che la cosa non dovrà essere in alcun caso di dominio pubblico"- mi faccio seria per un istante mentre guardo la mia amica -" Adoro quando parti così, significa che hai combinato qualche guaio, però si tesoro comunque sai che a parte te qui ormai ho perso i contatti con tutti"-

-"Si si, lo so... però questa volta è peggio del solito e devo partire da qualche anno fa per farti capire bene più o meno dopo che sei partita"-

-"Va bene, ma posa quel dannato succo, qui c'è bisogno di qualcosa di ben più forte... "- così facendo allunga una mano per chiamare il cameriere e con un sorrisino ordina -"Scusa, due martini grazie"-

_Due ore dopo

-"... così facendo mi ha lasciata all'aeroporto senza proferire parola. Fine"- sono circa due ore che sto provando a ricostruire tutta la storia nel minimo dettaglio, la mia amica è passata agli spritz e io sono al terzo Martini .

-"Cazzo amica. Si hai fatto un bel casino, ma questa è la prima volta da quando ti conosco che non stai seguendo gli schemi e per me ora è la cosa che ha più  importanza, dopo tutti questi anni te la meriti un po' di felicità. Comunque hai intenzione di parlare con..."- la interrompo fulminandola prima che potesse dire quel nome -"No! E questa cosa resterà tra noi. Non ho intenzione di farne parola con nessun'altro e dopo oggi non ne parleremo più, sai bene che pur stando in una grande città qui i muri hanno le orecchie"- Rachel mi guarda preoccupata -"non sarai un po' paranoica?"-

-"Mhh, forse ma meglio prevenire che curare!"- Dopo la perla di saggezza ci guardiamo e scoppiamo a ridere procurandoci degli sguardi incuriositi

-"Sono curiosa di sapere cosa succederà"- risponde la mia amica assorta e sognante

-"Ah beh, sono contenta che la mia vita sia così interessante per te, magari un giorno ci scriverò un libro, no ?!"- continuiamo a ridacchiare e parlare fino all'arrivo a casa.

Ceniamo con una pizza da asporto e nel mentre Rachel mi aggiorna sulla sua vita, si è trasferita a New York circa due anni fa grazie ad una borsa di studio ed ogni anno per le vacanze estive e per natale torna a Roma passa qualche giorno da me e poi raggiunge la sua famiglia. Ci conosciamo dal primo superiore e dopo aver passato l'intera giornata a saltare lezioni nascoste nel giardino siamo diventate subito amiche, in quegli anni mi è stata accanto nei momenti più brutti e più belli, come io per lei. E' stata fondamentale nella mia vita ed è una delle poche persone a conoscere ogni mia sfaccettatura, da quando si è trasferita mi manca terribilmente anche se ci sentiamo spesso e questo un pochino compensa, è come una seconda sorella.

-"Mi stai ascoltando ?"- le sorrido e mi lancio per abbracciarla -"Mi sei mancata!"-

-"Anche tu! Ma scollati perché ci dobbiamo andare a preparare! Stasera usciamo e saremo le regine del centro!"- Ridacchio allontanandomi -"Tu ora mi spieghi come fai ad avere queste forze dopo il viaggio! Non hai il Jet lag? "- scansa i cartoni e con un alzata di spalle si alza per andare verso la sua valigia -"Come se non mi conoscessi, il mio corpo è abituato a questi ritmi e poi ho dormito per tutto il viaggio in prima classe si sta da Dio. Stasera voglio andare in giro per locali e per questo ho tutte le forze del mondo!"- la guardo scioccata -"Sei incredibile!"-

Dopo 2h di preparazione trucco, vestito e capelli siamo pronte, abbiamo indossato due vestitini neri il mio pizzato sul decolté mentre il suo ha delle perline che incorniciano il seno, il tutto con delle louboutin nere classiche, costate la bellezza di uno stipendio, ce le siamo regalate al nostro 19esimo compleanno perché caso vuole che il 26 Ottobre compiamo gli anni insieme. 

Chiamiamo un taxy per farci portare a Trastevere, appena arrivate scendiamo dalla macchina, paghiamo e mentre ci avviamo verso il primo locale sento vibrare il mio cellulare dalla pochette lo estraggo ed il messaggio che leggo mi fa raggelare il sangue.

Daniel:

-"So tutto"-

L'ultima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora