Quando Naruto richiuse la porta del suo appartamento, la tensione presente nella stanza sembrò inghiottirlo. Hinata gli sorrideva cordiale, vestita come sempre di semplicità ed eleganza. Al contrario di Naruto, che invece indossava una t-shirt bianca, pantaloni della tuta stropicciati e tanta, tantissima stanchezza.
«Non ti aspettavo.»
«Lo so.»
«Ti hanno dimessa oggi?»
«Proprio stamattina,» rispose lei con cortesia. La vide guardarsi attorno e intuì che stava cercando un punto della casa in cui posare le buste che teneva in grembo.
«Prego,» disse imbarazzato, facendole segno di avanzare verso la saletta adiacente la cucina. Hinata sorrise, ringraziò e senza attendere che lui le facesse strada, avanzò con aria allegra oltre il mini corridoio.
Vedere Hinata che gironzolava per il suo appartamento come se nulla fosse gli creava un forte senso di disagio. Non sapeva proprio come comportarsi con lei, che invece sembrava essere ormai la padrona indiscussa di quell'ambiente non più estraneo. Dopo gli ultimi eventi, Naruto aveva cercato una spiegazione logica al comportamento della sua fidanzata, che diceva di aver agito per colpa di una pietra dai poteri mistici: invece, con sua grande sorpresa, Kurotsuchi gli aveva rivelato che tutto ciò che aveva detto e fatto era solo ed esclusivamente frutto del suo cuore. Già, perché non gli aveva chiesto nulla del fatto che Kurotsuchi fosse lì a quell'ora della notte? Forse si aspettava che fosse lui a spiegarle il motivo della sua visita? Cosa c'era in quelle buste, e perché diamine non riusciva a calmarsi?!
«Vuoi che ti dia una mano?»«Non ti preoccupare, ci metterò poco.»
Posata la giacca e le buste di cartone su una delle sedie del soggiorno, Hinata cominciò a scrutare la cucina del suo agitatissimo padrone. Naruto la spiava con la coda dell'occhio e ogni tanto interveniva con frasi di circostanza. La giovane lo ascoltava con garbo e nel frattempo si era arrotolata le maniche della maglietta, pronta a cimentarsi in una vera e propria prova culinaria.
«Dove posso trovare una casseruola e un coltello?»
Naruto strabuzzò gli occhi e si avvicinò a una delle mensole dell'angolo cottura. Rovistò tra i pensili quasi vuoti mentre Hinata continuava a prepararsi gli ingredienti; senza accorgersene andò ad urtare prima contro un pensile aperto, poi contro Hinata stessa, sbattendo il muso al limitare dei suoi seni: una scena a dir poco imbarazzante, fatta di "scusa, colpa mia" e borbottii sommessi.«Ecco, ho solo questa» disse infine, passandole tra le mani una vecchia padella smussata. Hinata la prese tra le mani con un sorriso a dir poco raggiante, dopodiché si rimise concentrata sul suo lavoro.
«Posso fare qualcosa?» chiese lui, sperando che Hinata gli desse qualcosa da fare per ammazzare il tempo; con sua grande sfortuna la ragazza lo allontanò dalla cucina, invitandolo a rilassarsi nella stanza adiacente e Naruto dovette cedere alla sua richiesta. Si accomodò su una delle sedie del salotto, proprio di fianco a una delle buste di cartone. Ancora non sapeva il motivo di quella visita inaspettata, né tantomeno perché avesse portato tutta quella roba con sé, ma la lasciò fare, benché la curiosità gli stesse rosicchiando il cervello. Dalla cucina arrivarono dei suoni: Hinata aveva acceso la radio. Naruto si sporse senza dare troppo nell'occhio: canticchiava allegramente, tagliuzzava le verdure sul tagliere, il bollitore fischiava, e lei sembrava fluttuare da una parte all'altra dei fornelli come fosse da sempre stata portata a quel tipo di azioni.
"Guarda com'è tranquilla," pensò infastidito. "E solo perché le ho promesso che avrei aspettato fino al giorno delle nostre nozze."
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Clean Quiet Tale
FanfictionUn libro da millecinquecento ryo e una pietra dai poteri mistici. Una giovane donna pronta a tutto pur di sentirsi degna dell'uomo che ha sempre amato. Ambientato subito dopo "The Last", i giovani sposini Uzumaki dovranno attraversare diversi ostac...