The Book of the Pervy Kunoichi

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Fuori era una fredda, grigia giornata di inizio gennaio.

Le gocce di pioggia battevano tenui sulla pergola d'entrata, perdendosi in una lunga corsa sulla vetrina polverosa. Tutto ciò che si riusciva a vedere era una staccionata di legno umida dall'altro lato della strada.

D'improvviso la porta si spalancò, facendo tintinnare il vecchio campanellino che, lievemente arrugginito, annunciò l'entrata di Hinata Hyuga in libreria. La ragazza si srotolò la sciarpa bagnata dal collo e la ripose nella sua comoda borsetta di tela. I lunghi capelli corvini le ricadevano bagnati sul viso, formando delle piccole goccioline sulle punte crespe d'umidità. Poggiò il capotto lilla, completamente zuppo, sull'appendiabiti di cortesia e si avvicinò al bancone, dove un signore avanti negli anni vestito con abiti tradizionali giapponesi la scrutava serio in volto.

«Buongiorno.»

«Non mi pare,» gli rispose questi dandosi dei colpetti sulle spalle:

«Prima la neve, e ora la pioggia. Con tutta questa umidità mi ritroverò le ossa anchilosate in men che non si dica. Facile parlare di buona giornata per lei che è ancora così giovane, ma aspetti di ritrovarsi alla mia età, a mandare avanti la baracca con tutta questa umidità, allora sì che capirà quanto il suo "buongiorno" non sia affatto un "buon giorno"».

Il signor Inomue era conosciuto in tutta Konoha per il suo scorbutico modo di fare, e proprio per questo motivo aveva pochi clienti che bazzicavano la sua modesta libreria. La ragazza avanzò di qualche passo verso gli scaffali, entrando silenziosamente lungo il piccolo labirinto polveroso mentre il proprietario la invitava cortesemente a non scambiare posto a un solo volume presente sulle mensole:

«I libri sulle tecniche ninja si trovano in fondo a destra. Se invece, come credo io, sta cercando qualche romanzetto da giovane innamorata, ne può trovare a centinaia in quella sottospecie di circo ambulante che hanno appena aperto in centro.»

Il circo di cui parlava il vecchio altro non era che una delle grandi catene di librerie sempre affollate dagli abitanti di Konoha, proprio per la sua vasta scelta nel genere letterario cui far riferimento; ma Hinata non voleva un posto affollato per la ricerca che si era imposta di fare.

Le serviva un posto tranquillo e riservato. E la libreria del signor Inomue era il luogo perfetto.

Scivolò lungo gli scaffali seguendo con l'indice i titoli dei volumi e il loro genere, finché l'occhio non le cadde su un tomo dalla copertina rigida, che riportava a caratteri cubitali la sigla:

Anatomia del corpo umano.


Prese il pesante tomo tra le mani e lo aprì. Un odore potente di foglio stantio le penetrò le narici, mentre prendeva a sfogliare con trepidazione le varie pagine, arrivando così al capitolo che più le interessava:



Fondamenti anatomici degli organi sessuali.



"Ci siamo!" pensò emozionata, facendo scorrere le dita lungo la filigrana della pagina dove sperava di trovare la risposta alla domanda che l'affliggeva da tempo.

Il primo disegno che le balzò all'occhio fu quello dell'apparato femminile, con una didascalia che spiegava cosa si trovasse all'interno di esso... nulla che non sapesse già o che non avesse già studiato in Accademia; nel secondo disegno invece veniva raffigurato quello che doveva essere l'organo riproduttivo maschile. Esteticamente si presentava come un membro estremamente bizzarro, dalla forma di un'anguilla malconcia, dove al di sotto si trovava una sottospecie di uovo di quaglia, o simile; seguendo i chiarimenti della didascalia, era una struttura estremamente complessa, fatta di strati di pelle spugnosa e di piccolissime vene, le quali permettevano, attraverso l'irrorazione sanguigna dei corpi cavernosi, l'erezione del pene e la conseguente eiaculazione. Era davvero molto, molto bizzarro. Alzò gli occhi da quel disegno emettendo un flebile sbuffo sconsolato: quel tomo le aveva messo in testa solo tante altre domande.

Clean Quiet TaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora