Dirty Sweet Thought

502 19 10
                                    


«Tutto bene, Hina?»

La ragazza sobbalzò, richiamata dalla voce preoccupata del giovane che di fianco a lei passeggiava per i vicoli di Konoha. Il loro appuntamento li stava portando, come di consueto, al chiosco di Ichiraku, tanto amato dal suo accompagnatore. Erano trascorse più o meno sei settimane da quando Naruto le aveva dichiarato i suoi sentimenti, durante la missione di soccorso di sua sorella minore Hanabi, e i due non perdevano occasione di passare del tempo insieme.

Arrivati al locale, vennero salutati calorosamente dal titolare e da sua figlia che, riconosciuti i clienti, li fece accomodare in una delle nuove piccole salette antecedenti all'entrata principale. I due ninja iniziarono a conversare allegramente del più e del meno mentre attendevano la loro ricca porzione di ramen, che arrivò in breve tempo. Naruto si portò gli spaghetti di riso alla bocca, stando attento a non scottarsi il palato con il brodo:


«Ahh, ci voleva, 'ttebayo!»


Vedere il giovane davanti a lei gustarsi quel piatto con tanta foga le mise un sorriso genuino sul viso. Per tutte le volte che lo aveva osservato da lontano, Hinata mai si sarebbe immaginata che, un giorno, si sarebbe ritrovata a mangiare in sua compagnia in modo così intimo e confidenziale. Anche se ora si frequentavano, Naruto era rimasto tale e quale a un tempo, e questo la aiutava a sentirsi a suo agio; la sua timidezza si era leggermente attenuata grazie anche al modo sincero e spensierato di lui che aveva la capacità di reagire a tutto ciò che gli stava intorno in maniera totalmente trasparente. Era anche vero che, negli ultimi tempi, i baci di Naruto si erano fatti sempre meno casti, al punto da farle salire lunghi brividi in tutto il corpo...

«Hina?»

«Eh?»

«Sicura di stare bene? Hai il viso tutto rosso.»

La ragazza si portò le mani sulle gote che sentì particolarmente calde. Abbozzò un timido sorriso:

«Ah, s-sì, certo, Naruto-kun.»

«Non ti starà mica venendo la febbre! Vuoi tornare a casa?»

«No, davvero, va tutto bene » rispose, provando una stretta al cuore alla vista di quegli occhi blu così preoccupati; se solo avesse saputo a cosa stava pensando in realtà, probabilmente le avrebbe dato della poco di buono.

«Dimmi, come sta andando il tuo studio?» gli chiese, cercando di allontanare dalla mente il pensiero della lingua di lui che dolcemente si insinuava tra le sue labbra. Naruto sbuffò, poggiandosi su un braccio con fare annoiato:

«Una seccatura. Sapevo che non sarebbe stato facile, ma non pensavo che per diventare Hokage avrei dovuto studiare tutta quella roba! E Shikamaru non perde occasione di sgridarmi per la mia lentezza, dattebayo

«Quando hai il prossimo test?»

«Non molto lontano, purtroppo.»

«Stai tranquillo», gli rispose con gentilezza accarezzandogli il dorso della mano, « vedrai che lo supererai in men che non si dica.»

Il ragazzo fece una faccia strana che Hinata non riuscì a comprendere subito. Lo vide irrigidirsi al suo tocco, ma non sembrò scandalizzato dal gesto confidenziale che si era permessa di fare. Dopo pochi istanti, Naruto voltò lo sguardo verso la finestra che dava sul viale principale di Konoha:

«Sì, ma non è questo che mi preoccupa...»

Allora Hinata comprese, dal colorito spento dei suoi bellissimi occhi azzurri, che il giovane seduto di fronte a lei, con lo sguardo perso nel vuoto e il broncio di un monello delle elementari, era stato sopraffatto dal suo stesso, intimo timore.

Clean Quiet TaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora