Secondo Ōnoki, quello era stato un banchetto del tutto improvvisato. Eppure furono serviti a tavola i cibi più prelibati, e nelle brocche di rame versati i vini più pregiati: era passato troppo poco tempo da quella sua inaspettata proposta per fargli credere che non fosse stato tutto studiato nei minimi dettagli.
Gli shinobi della Foglia sedevano attorno a un enorme blocco di pietra lavica vestito di un'elegante tovaglia di seta color porpora, addobbato da cesti di frutta dall'aria invitante e candelabri d'oro purissimo. Ciò rendeva ancor più evidente quanto fosse del tutto plausibile supporre un piano ben congeniato dalla mente sveglia del vecchio Tsuchikage di Iwagakure, che ora sorrideva orgoglioso verso quella nuova coppia che lui stesso aveva creato. Sakura addentò un chicco d'uva e si complimentò per il sapore, il che rese Ōnoki ancora più orgoglioso, poiché gli diede l'occasione di spiegare che il colore e il sapore autentico dei loro raccolti li dovevano soltanto ai loro terreni ricchi di minerali, più fertili di qualsiasi altro Paese del mondo ninja. Si lasciò anche scappare una battuta infelice sul ventre fertile delle loro donne, che avevano una dieta così bilanciata di vitamine da partorire un maggior numero di bambini rispetto alle donne di Konoha, a suo dire più cagionevoli.
«Sono più che sicuro che non avrò di che lamentarmi, quando sarò finalmente in pensione e potrò occuparmi dei miei nipotini. Siete d'accordo?»
Una risatina sommessa si levò dal tavolo, smossa forse dal vino o dalla paura di sembrare poco cortesi.
Ma Hinata non sorrise. Si voltò invece verso di lui per guardarlo serio. La sua espressione era felice.
Naruto stava sorridendo a Kurotsuchi, che gli aveva sussurrato qualcosa all'orecchio: lo stava corteggiando, era evidente. Quanto avrebbe voluto mettersi in mezzo ai due, interromperli, usare un qualsiasi pretesto per allontanarli anche solo di qualche centimetro, afflitta dalla sua stessa gelosia. Ma non fece nulla.
Non poteva fare nulla.
Doveva assistere senza muovere un muscolo, rigida come il pesante trono di pietra sul quale sedeva. Rimase ferma ad assistere alla scena, portandosi la pietanza alla bocca con l'indiscutibile eleganza degna di una Hyuga.
«Vedo che almeno il cibo è di tuo gradimento», sbottò il vecchio senza nascondere il disappunto per ciò che gli avevano confessato mezz'ora prima:
Lei era la promessa sposa di Naruto Uzumaki.
Quasi ci rimase secco al pensiero di vedersi sfumare un'occasione come quella, solo perché una "donnetta qualsiasi" si riteneva legata indissolubilmente all'uomo che aveva designato ormai da mesi come suo futuro nipote...
«Mi spiace nonnetto, ma non posso accettare», aveva proferito il giovane Uzumaki avvicinandosi alla ragazza. «Vedi, il fatto è che io sono già fidanzato, e non è nel mio stile rimangiarmi la parola.»«Non voglio sentire altro!» aveva urlato come risposta, dopo essersi ripreso dalla notizia scioccante. La nipote aveva cercato di farlo ragionare, ma il vecchio non si lasciò scoraggiare da un problemuccio tanto piccolo. Invece si indispettì al punto da sottolineare, con un velo di stizza, che ciò non era affar suo e che Naruto doveva pensare in primis al bene del suo Villaggio e alle opportunità che gli si sarebbero aperte se avesse deciso di sposarsi con Kurotsuchi:
«Insisto perché accetti la mia offerta. Un tuo rifiuto sarà per me un'offesa.»
Naruto provò a desistere, lanciando anche un'occhiata a Shikamaru in cerca del suo aiuto, ma l'amico si limitò a scrollare le spalle: Ōnoki era un uomo abituato a farsi obbedire.
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Clean Quiet Tale
FanfictionUn libro da millecinquecento ryo e una pietra dai poteri mistici. Una giovane donna pronta a tutto pur di sentirsi degna dell'uomo che ha sempre amato. Ambientato subito dopo "The Last", i giovani sposini Uzumaki dovranno attraversare diversi ostac...