Quando aprì i suoi occhi, l'affanno era così intenso da poterlo sentire perfino attraverso le sue orecchie. Boccheggiava come la carpa striata che nuotava nel laghetto del suo giardino, quasi come se tutta l'aria presente nella stanza non bastasse a riempirle i polmoni e a permetterle di respirare; piano piano l'ansia svanì, lasciandole solo il corpo madido di sudore. Chiuse gli occhi, tendendo l'orecchio oltre la piccola finestra che affacciava sul grande albero di canfora di Villa Hyuga, ascoltando il cinguettio lieve dei passeri del mattino.
"Mi fa male il petto."
Rilassò i muscoli indolenziti dalla nottataccia alzando lo sguardo verso la crepa del soffitto, spostando poi la sua attenzione sulla sua scrivania: un leggero luccichio fuoriusciva dal sacchetto di tela colorata e Hinata pensò, sorridendo, che il ciondolo di selenite voleva rasserenarla dandole il buongiorno a modo suo.
"I suoi occhi..."
Il pensiero di quel frammento di sogno la fece avvampare; Hinata si portò le dita all'altezza dell'incavo del collo, dove il segno lasciatole da Naruto stava via via sfumando in un livido verdognolo. Era passata una settimana dal loro rientro a Konoha e non avevano avuto modo di vedersi: il giovane infatti era stato chiamato più volte a servizio del vecchio maestro Kakashi, e la sera tornava talmente stanco al suo appartamento da non riuscire nemmeno a prepararsi del ramen istantaneo. La Hyuga provava molta apprensione per lui e quello stile di vita così sballato, ma Naruto aveva un sogno da perseguire e nessuno sarebbe stato in grado di fargli cambiare idea: perciò aveva dovuto rassegnarsi a qualche saluto di sfuggita, sempre accompagnata da qualcuno, che fosse la squadra otto o inservienti della Villa poco importava. Sakura le aveva raccontato di come le giornate di Naruto fossero scandite da incontri e allenamenti la mattina, e di studio e pergamene la sera; si stava impegnando come era solito fare da quando ne aveva memoria, mettendo tutto sé stesso in quel progetto, e lei non voleva essere da meno, decidendo così di dare il buon esempio iniziando ad allenare i giovani ninja del suo Clan nell'arte ninja del byakugan.Ma la notte era tutta un'altra storia.
Non ricordava un periodo più insonne della sua vita. Tutto per colpa di Temari e di quella sua domanda sfrontata...
"Tu e Naruto avete fatto sesso, vero?"
Era come se quella questione le avesse sbloccato dei ricordi, impedendole di vedere il quadro completo della situazione: il bambino combinaguai che si era confidato con lei nel campo di addestramento... l'adolescente che aveva scommesso sulla sua stessa vita per salvare quella di migliaia di sconosciuti, da sempre scostanti per la sua particolarità di essere il portatore del Cercoterio a Nove Code...Lei ammirava Naruto Uzumaki. Ancor prima di amarlo, lei riponeva una grande fiducia in lui. Era un essere puro, inarrestabile, sincero e in qualche modo quasi inarrivabile...
Ecco perché non riusciva a collegarlo al sesso.
Un comportamento naturale. Un processo fisiologico e "normale". Un qualcosa di sconosciuto e che le faceva paura.
"Ho combattuto battaglie ben peggiori, ma questa..."
Pensare di diventare sua moglie, di stargli affianco giorno dopo giorno, l'aveva resa la donna più felice del mondo. Il suo primo bacio era stata l'esperienza più sensazionale ed appagante della sua vita, e mai avrebbe pensato di vivere qualcosa di ancora più intenso: non che non ci avesse mai pensato all'amore sessuale, ma da lì a farlo, in più con la persona amata e ammirata da sempre, era tutta un'altra storia.
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Clean Quiet Tale
FanfictionUn libro da millecinquecento ryo e una pietra dai poteri mistici. Una giovane donna pronta a tutto pur di sentirsi degna dell'uomo che ha sempre amato. Ambientato subito dopo "The Last", i giovani sposini Uzumaki dovranno attraversare diversi ostac...