Capitolo XV

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Passò un anno... Un anno stupendo, io e Kristal trascorremmò tutto il tempo insieme, spesso andavamo nei parchi divertimento, oppure in giro per Londra facendo sempre attenzione alla polizia.

La sera di solito prendevamo un gelato e passavamo tutto il tempo nella riva del fiume, dove ci eravamo incontrati la prima volta, ci raccontavamo delle storie e spesso ci facevamo il solletico e correvamo ridendo come dei bambini, mentre quando arrivava la notte ci divertivamo a uccidere e a torturare insieme i passanti.

-Kristal-

Fù una notte come tante, io e Luke eravamo nascosti dietro dei cassonetti aspettando in silenzio che arrivasse "La nostra preda".

Ad un tratto vedemmo arrivare una coppia, Luke immediatamente uscì dal nascondiglio e si avventò sulla donna mentre io sull'uomo accanto a lei, gli tagliai lentamente la gola assaporando la magnifica sensazione del suo sangue che scivolata copiosamente sulle mie dita.

Una volta che il suo corpo caddè a terra privo di vita, gli strappai il cuore e lo calpestai dopodiché raccolsi un pò del suo sangue e lo misi in un contenitore di vetro, subito dopo andai vicino a Luke e notai che la sua vittima, era ancora viva,

Lui le stava puntando il coltello alla gola e gli tremava la mano, gli dissi:

-Luke che ti prende? Che cosa aspetti a ucciderla?

Lui mi rispose:

-Non ce la faccio Kristal... Non ce la faccio...

Luke tolse la mano che teneva chiusa la bocca di quella donna e ripose il coltello nella tasca della felpa.

Lei invece di fuggire in preda al panico abbracciò Luke e ripetè il suo nome all'infinito mentre gli accarezzava i capelli.

Io stavo morendo di gelosia però prima che potessi fare qualcosa la donna scoppiò a piangere, accarezzò il viso di Luke e disse:

-Luke... Non mi riconosci? Sono tua madre...
Oh mio dio non posso credere che ti ho ritrovato...

Lui spalancò gli occhi, rimase immobile e iniziò a tremare.

Lei continuò a ripetergli quella frase ma Luke non riusciva a rispondere quando ad un tratto la prese di nuovo per il collo, la sbattè al muro e gli urlò:

-Pensi di prendermi per il culo puttana?!

Mia madre è morta!! L'ho uccisa io, e con le mie stesse mani le ho strappato via il cuore!!

Lei iniziò a piangere più forte e disse singhiozzando:

-Luke figlio mio non ti ricordi di me... Quando ti portavo a giocare al parco... Quando per farti addormentare ti raccontavo le favole della buonanotte... Quando preparavo la cioccolata calda...
Luke ti ricordi dell'orsacchiotto di pezza che ti regalai tanti anni fa? Ti piacque tanto...

Te ne sei scordato...

-Luke-

Te ne sei scordato...

In quel momento ricordai...

Stavo giocando con il mio amico immaginario, quando ad un tratto sentii la porta di casa aprirsi e mia madre urlò:

-Luke sono a casa!

Io immediatamente corsi da lei e l'abbracciai, mia madre si chinò verso di me e disse sorridendo:

- Luke ho un regalo per te..-

io con emozione risposi:

-Un regalo! Che cos'è?

Le mi disse:

-Hai messo in ordine la camera?

Io annuii,

lei mi scompigliò i capelli e aggiunse:

-Bravissimo Luke, tieni, ecco a te.

Dalla borsa prese un orsacchiotto di pezza e me lo porse, io immediatamente lo abbracciai e  dissi:

-Grazie mamma... Ti voglio bene...

Lei sorrise e rispose:

-Anch'io ti voglio bene Luke...

Dopo aver detto quelle parole la vidi piangere disperatamente quindi le dissi:

-Mamma... Come mai piangi?

Lei non rispose, mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte a se dopodiché mi accarezzò il viso e infine con le lacrime agli occhi mi disse:

-Mi mancherai tanto Luke.

Poi vidi tutto nero...

Ritornai alla realta e scoppiai a piangere, mia madre mi accarezzò i capelli e mi sussurrò in un'orecchio:

-Luke va tutto bene... Non piangere...

Io tra un misto di dolore e rabbia le urlai:

-No!! Non va per niente bene!!
Perché!!
Perché mi hai abbandonato!!
Perché mi hai lasciato soffrire così!!
Perché...
Perché hai permesso tutto questo...

Mi avevi detto che mi volevi bene mamma...

Anche un killer è capace di amare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora