Capitolo V

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-Luke-

Passarono due anni da quando uccisi la mia famiglia, mi trovavo sull'autobus, indossavo una semplice felpa nera e dei jeans invece della solita tunica, non volevo dare nell'occhio quella sera. Appena scesi alla fermata, andai in una pizzeria, mangiai, pagai e uscii, era ancora presto così decisi di ammazzare il tempo xD, facendomi un giro per la città.

Alle 23:09 passai in un vicolo, c'era un gruppetto di ragazzi, la mia mano stringeva il coltello e sul mio volto comparve un sorriso, non riuscii a trattenere le risate, una ragazza si girò e mi vidde ma prima che potesse reagire l'accoltellai insieme a tutti i suoi amici. Feci a tutti i loro cadaveri dei tagli sotto occhi in modo che sembrasse che stessero piangendo sangue. Sventrai i loro corpi e utilizzai il loro sangue per scrivere sul muro "Embrace The darkness". Ad un tratto sentii un rumore, mi nascosi dietro un cassonetto. Una ragazza passò nel vicolo si fermò a guardare i corpi e la scritta sul muro, poi riprese a camminare come se niente fosse, io rimasi senza parole, appena fù abbastanza distante uscii dal mio nascondiglio e la seguii, dopo qualche minuto la ragazza si fermò sulla riva di un fiume, io lentamente mi avvicinai ero a pochi metri di distanza quando lei disse senza voltarsi esclamó:

- Ehi tu! la vuoi finire di seguirmi?!-

rimasi impietrito da quelle parole ma continuai lo stesso a camminare e con uno scatto la raggiunsi, ero dietro di lei con il coltello sulla sua gola.. la ragazza non si muoveva di un centrimetro e ad un tratto iniziò a ridere, ero terrorizzato, la mia mano iniziò a tremare e cercai inutilmente di nascondere la paura che stava prendendo il sopravvento. Passò qualche minuto poi la ragazza disse:
- Quanto tempo ti ci vuole per uccidermi, mi sta venendo sonno.-

io arrossii e le risposi:

- Stai zitta!-

le scappò una risatina e disse:

-Conterò fino a cinque, poi saranno cazzi tuoi!-

risi e le sussurrai in uno orecchio

- dai inizia a contare allora-

cercai di dirlo con un tono deciso anche se mi tremava un pò la voce,

lei immediatamente iniziò a contare...

Erano le 23:38,

La misteriosa ragazza aveva appena finito di contare, passarono alcuni secondi e non accadde nulla, scoppiai in una risata e le dissi:

-Povera illus..-

ma prima che potessi finire la frase lei si giro di scatto, mi diede un pugno in faccia talmente forte che caddi a terra disorientato, non feci in tempo a rialzarmi che mi continuò a picchiare sempre più forte, io non riuscivo a reagire e sputavo sangue a fiotti, dopo qualche istante si fermò, mi diede la mano per aiutarmi ad alzarmi e mi disse:

-Sei veramente patetico!!-

subito dopo mi afferrò e mi sbattè contro un albero estrasse un coltello dalla tasca della sua felpa e iniziò a fare pressione con la punta della lama sul mio collo. Ero sfinito, non riuscivo neanche a reggermi in piedi, mi faceva male da morire la testa e vedevo tutto sfocato. Dopo un pò mi tornò nitida la vista, alzai lo sguardo verso di lei e la guardai in faccia; i suoi capelli erano neri, lunghi fino alle spalle, aveva un piercing sul labbro inferiore della bocca e sorrideva maliziosamente ma la cosa che mi colpì di più furono i suoi occhi, li aveva di un azzurro molto chiaro ed erano circondati da uno strato di matita nera, dentro di essi vedevo dolore, sofferenza e tanta, tanta tristezza. Passarono due minuti, eravamo tutti e due immobili l'uno difronte all'altro quando ad un tratto lei, iniziò a piangere, fece cadere il coltello a terra e scappò.

Anche un killer è capace di amare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora