Capitolo XXV

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Presi delicatamente la mano di Luke e lo feci alzare, lui si reggeva a stento inpiedi cosí lo feci sdraiare sul letto e gli rimboccai le coperte.
Luke pronunicava parole incomprensibili con tono sofferente poi scoppiò di nuovo a piangere.Mi spezzava il cuore vederlo in quello stato, volevo fare qualcosa, ma, non potevo fare niente cosí lo abbracciai forte e rimasi lí accanto a lui poi mi addormentai con il suo respiro caldo sul collo.
Quando mi svegliai, ero ancora in camera di Luke, lui dormiva tra le mie braccia e aveva bagnato di lacrime una parte della mia t-shirt, lo fissai per qualche secondo, era a pezzi, senza Kristal, era perso e disperato.
Gli diedi un bacio sulla nuca e poggiai la testa sul suo petto, il battito del suo cuore era calmo e mi faceva sentire al sicuro cosí decisi di chiudere gli occhi e assaporare quel momento ed infine mi addormentai di nuovo.

-Luke-

Quando mi svegliai viddí due braccia che mi stringevano forte immediatamente pensai che Kristal mi avesse perdonato e fosse tornata ma lí accanto a me c'era Lucy.
Mi alzai e quando la mia pelle sentí l'aria gelida che mi circondava rabbrividii, faceva davvero freddo in camera, avevo lasciato la finestra aperta. Mi misi una felpa nera come al solito, chiusi la finestra e scesi in cucina a fare colazione.
Appena aprii la porta il gattino che mi aveva regalato Kristal, iniziò a miagolare cosí versai un pò di latte in una ciotola, mi sedetti accanto a lui e accarezzai dolcemente il suo pelo nero.
Dopo che ebbe finito di mangiare si accoccolò sulle mie cosce e iniziò a fare le fusa.
Lo guardai con tenerezza, era adorabile mi chinai per accarezzarlo di nuovo ma un forte dolore alla testa mi paralizzò. Cercai di alzarmi dal pavimento, mi sdraiai sul divano e riniziai a tossire.
Lucy era alla porta e sbadigliava ma quando mi vidde corse verso di me, mi mise una mano sulla fronte e disse:

-Luke credo che tu abbia la febbre, resta sul divano, ti porto qualche coperta, devi restare al caldo.

Io annuii tristemente e poggiai la testa sul cuscino mentre il gattino si mise accanto a me e iniziò a leccarmi il viso.
Io risi di gusto, la prima risata dopo quel'orribile giorno in cui Kristal mi aveva lasciato.
Appena Lucy tornò in salotto mi posò delicatamente due coperte sopra ed io
Sorrisi anche se quel sorriso nascondeva dolore e tristezza.
Lucy sembrò accorgersene cosí provò a confortarmi, io non l'ascoltai, niente poteva farmi stare meglio se non rivedere il bellissimo viso di Kristal che ormai era solo un ricordo poco nitido.

Passai tutto il giorno sul divano e una volta che non ce la feci più, appena Lucy andò in bagno, corsi in camera mia, presi il coltello e uscii di casa, avevo bisogno di sfogarmi.

Arrivai in città, era ancora giorno ma non mi importava, volevo uccidere in quel momento cosí tappai la bocca con una mano ad una ragazza e l'accoltellai con un misto di rabbia e disperazione.
La gente che si trovava in quella strada inziò a urlare ed io li uccisi tutti senza pietà, volevo solo macchiarmi le mani di sangue e vedere gli occhi delle mie vittime diventare vitrei.

-Lucy-
Appena tornai in salotto Luke non era più sul divano cosí corsi in camera sua, avevo paura, non volevo che si facesse di nuovo del male.
Appena aprii la porta della sua stanza notai che era vuota e che il coltello non era più sulla scrivania, un brivido mi percosse la schiena, era andato a uccidere a quest'ora.
Velocemente scesi le scale, mi misi la solita giacca e uscii di casa.

Cercai tutto il giorno Luke ma non riuscii a trovarlo, mentre camminavo sotto la pioggia i sensi di colpa presero di nuovo il sopravvento.
Dovevo trovare Kristal, spiegarle quanto Luke stava male per lei, dovevo fare qualcosa e in fretta.
Luke stava morendo dentro solo per colpa mia.
Calde lacrime inziarono a bagnarmi il viso, stavo male, molto male, non solo mi piaceva Luke, io l'amavo e vederlo cosí disperato e triste stava uccidendo dentro anche me.
Andai l'ennesima volta in vicolo buio sperando di incontrarlo e finalmente lo viddí:

Era ricoperto completamente di sangue e stava facendo a pezzi un ragazzo.

Mi avvicinai e appena lui mi vidde mi abbracciò sporcandomi tutta la giacca di sangue.
Non faceva altro che piangere disperatamente e stringermi forte a sè cercando conforto, io gli accarezzai dolcemente la schiena e provai di nuovo a consolarlo quando ad un tratto si staccò dalle mie braccia, si sedette sul marciapiede e si coprí il volto con le mani.
Io mi sedetti accanto a lui, posai la mia testa sulla sua spalla e gli diedi un bacio timido sulla guancia dopodichè gli sussurrai:

-Ti prometto che ti aiuterò.

Lui abbozzò un sorriso poi divenne di nuovo triste e stavolta fù lui a poggiare la sua testa sulla mia spalla.
Rimanemmo in quella posizione a lungo ma Luke ad un tratto mi disse:

-Lucy, posso stare un pò da solo?

Io scoppiai a piangere, ogni volta che me lo chiedeva dopo si faceva del male.
Luke mi asciugò le lacrime dopodichè io mi alzai e me ne andai con il cuore pieno di dolore.

Anche un killer è capace di amare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora