Capitolo IX

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-Kristal-

Rimasi stupita da quelle parole...Era davvero un ragazzo timido, dolce e bisognoso d'affetto...lo guardai: tremava come una foglia, aveva la testa chinata verso il basso e cercava di nascondersi sotto il cappuccio della felpa, delicatamente misi un dito sotto il suo mento e gli feci alzare la testa, guardai dolcemente i suoi grandi occhi verdi...erano pieni di lacrime ed era come se mi supplicassero di restare. Sorrisi, amavo il suo lato tenero... lo abbracciai forte e gli sussurrai in un'orecchio:

-Anch'io ho bisogno di te Luke..

-Luke-

Quando Kristal mi disse quelle parole e mi abbracciò, mi staccai da lei, corsi via e pensai:

"Cosa mi sta succedendo...prima mi faccio picchiare da una vittima, poi lei scappa, io come un'idiota le corro dietro senza motivo sotto la pioggia, le regalo una rosa, la porto a casa mia, mi addormento fra le sue braccia e infine quando stava per andare via gli dico una cosa del genere!!...
ok, devo calmarlmi, meglio che vado a uccidere qualcuno prima di diventare pazzo.

Mi diressi nei luoghi maggiormente frequentati dai bambini.. erano le vittime che preferivo, li detestavo! avevano tutto quello che io non possedevo: la felicità, la spensieratezza e una famiglia..

-Kristal-

Appena lo abbracciai, Luke scappò via preso dal panico. Mi spezzò il cuore, ero confusa in quel momento non sapevo cosa pensare, così presi le mie cose e me ne andai. Era sera quando arrivai in città ad un tratto una volante mi raggiunse e mi disse cortesemente:

-Mi scusi signorina, ha per caso visto questo ragazzo aggirarsi nei dintorni.

il poliziotto mi mostrò la foto..un brivido mi percosse la schiena..era Luke.

io risposi :

-No,mi dispiace, non l'ho mai visto.-

il poliziotto mi disse:

-dannazione!! se lo vede chiami subito e stia attenta è un killer molto pericoloso!

io annuii e velocemente la volante si allontanò.

continuai a camminare e pensai di nuovo a Luke, non riuscivo a togliermelo dalla testa.

Ad un tratto sentii delle urla provenire da un parco, andai a controllare e lo viddì, stava massacrando dei poveri bambini.

Mi avvicinai lentamente fissandolo e per sbaglio urtai un palo,

Luke si girò immediatamente e appena mi vidde iniziò a correre, io lo seguii, era molto veloce ma alla fine riuscii a raggiungerlo, lo fermai, lo presi per il cappuccio e di nuovo lo costrinsi a guardarmi negli occhi, lui cercava di distogliere lo guardo e di trattenere le lacrime; quando non ce la fece più scoppiò a piangere ed io gli dissi tristemente:

-perché sei scappato prima?-

lui rispose:

-Non lo sò, sono confuso...-

si sedette con le spalle al muro, prese il suo coltello, si alzò la manica e iniziò a riempirsi di tagli profondi il polso.

Io mi misi accanto a lui e lo guardavo con le lacrime agli occhi... soffrivo da morire quando lui era triste..

Dopo qualche minuto Luke ripose il coltello nella tasca e disse:

-Kristal..scusa se sono corso via prima,
da quando mia madre mi ha spezzato il cuore, ho paura di esprimere i miei sentimenti...non voglio che qualcuno mi faccia nuovamente del male.-

Io lo guardai con dolcezza, e gli dissi:

-Devi fidarti di me, io ti voglio bene.

Subito dopo gli porsi la mia mano per farlo alzare e lui l'afferrò, una volta che fù impiedi, mi disse timidamente:

-Kristal, credo di essermi innamorato di te..-

Anche un killer è capace di amare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora